Giuseppe Vairo (arcivescovo)

arcivescovo cattolico italiano (1917-2001)

Giuseppe Vairo (Paola, 24 gennaio 1917San Giovanni Rotondo, 25 luglio 2001) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Giuseppe Vairo
arcivescovo della Chiesa cattolica
Induamur arma lucis
 
Incarichi ricoperti
 
Nato24 gennaio 1917 a Paola
Ordinato presbitero16 giugno 1940 dal vescovo Eugenio Raffaele Faggiano, C.P.
Nominato vescovo8 luglio 1961 da papa Giovanni XXIII
Consacrato vescovo20 agosto 1961 dall'arcivescovo Giovanni Rizzo
Elevato arcivescovo22 dicembre 1970 da papa Paolo VI
Deceduto25 luglio 2001 (84 anni) a San Giovanni Rotondo
 

Biografia modifica

Nacque a Paola, in provincia e arcidiocesi di Cosenza, il 24 gennaio 1917; ultimogenito dei quattro figli di Francesco e Adele Gravina.[1]

Formazione e ministero sacerdotale modifica

Dopo aver frequentato gli studi ginnasiali nel seminario arcivescovile di Cosenza, seguì i corsi liceali e filosofici al seminario regionale "Pio XI" di Reggio Calabria; frequentò gli studi teologici presso il pontificio seminario regionale "Pio X" di Catanzaro.[2]

Il 16 giugno 1940 fu ordinato presbitero, a Laurignano, da Eugenio Raffaele Faggiano, vescovo di Cariati.[1]

Dopo l'ordinazione fu, per tre anni, vicario cooperatore della parrocchia della Santissima Annunziata a Paola. Fu nominato successivamente segretario dell'arcivescovo di Cosenza Aniello Calcara, assistente ecclesiastico diocesano della Gioventù di Azione Cattolica, della FUCI, del Movimento laureati e delegato arcivescovile dell'Azione Cattolica. Presso il tribunale diocesano fu difensore del vincolo, promotore di giustizia e giudice sinodale.[2]

Fino al 1952 ricoprì l'incarico di canonico del capitolo della cattedrale di Cosenza, mentre nel 1959 ricevette da papa Giovanni XXIII il titolo onorifico di prelato domestico di Sua Santità. L'arcivescovo Calcara lo nominò, inoltre, vicario generale dell'arcidiocesi bruzia.[1]

Ministero episcopale modifica

L'8 luglio 1961 papa Giovanni XXIII lo nominò vescovo titolare di Utina e vescovo ausiliare di Cosenza; essendo la sede vacante dopo l'improvvisa scomparsa dell'arcivescovo Aniello Calcara ne divenne amministratore apostolico.[3] Il 20 agosto successivo ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Cosenza, da Giovanni Rizzo, arcivescovo di Rossano, co-consacranti Raffaele Barbieri, vescovo di Cassano all'Jonio, e Umberto Luciano Altomare, vescovo ausiliare di Mazara del Vallo.

Il 19 gennaio 1962 fu nominato vescovo di Gravina e Irsina dallo stesso pontefice; succedette ad Aldo Forzoni, precedentemente nominato vescovo di Diano-Teggiano. Il 3 marzo dello stesso anno fu ricevuto in udienza dal presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi per prestare il giuramento previsto dal concordato allora in vigore.[2] L'8 aprile prese possesso della diocesi di Gravina, la settimana seguente di quella di Irsina.[1]

Partecipò come padre conciliare a tutte le 4 sessioni del Concilio Vaticano II.

Il 22 dicembre 1970 papa Paolo VI lo nominò arcivescovo metropolita di Acerenza, sede di cui era già amministratore apostolico dal 28 giugno 1966, a seguito del trasferimento di Corrado Ursi all'arcidiocesi di Napoli.[4]

Rimase vescovo di Gravina e Irsina fino al 23 dicembre 1971: in tale giorno fu nominato amministratore apostolico di Melfi e Rapolla e di Venosa; divenne vescovo di queste sedi il 5 marzo 1973 e mantenne l'incarico fino al 25 ottobre 1976, quando gli venne assegnata la diocesi di Tricarico.

Il 21 agosto 1976 con la bolla Quo aptius di papa Paolo VI la sede di Acerenza divenne una diocesi suffraganea di Potenza; il 28 novembre 1977, tuttavia, alla sede di Acerenza fu restituito il titolo di arcidiocesi.

Il 3 dicembre 1977 fu nominato arcivescovo metropolita di Potenza e vescovo di Marsico Nuovo nonché vescovo di Muro Lucano; succedette ad Aurelio Sorrentino, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Reggio Calabria e vescovo di Bova. Lasciò la guida della diocesi di Tricarico il giorno stesso e dell'arcidiocesi di Acerenza il 12 febbraio 1979. Nel gennaio 1978 prese possesso dell'arcidiocesi di Potenza.[3]

Dal 1978 al 1993 fu presidente della Conferenza episcopale della Basilicata.

Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi le sedi di Potenza, di Marsico Nuovo e di Muro Lucano furono unite in plena unione e ne divenne pertanto il primo arcivescovo metropolita.

Dopo aver compiuto la visita pastorale, indisse e celebrò un sinodo diocesano dal 1990 al 1992. Accolse papa Giovanni Paolo II in visita alle diocesi lucane il 27 aprile 1991.[5]

Dal 25 giugno 1987 fu amministratore apostolico di Matera-Irsina, nel periodo tra il trasferimento di mons. Michele Giordano a Napoli e l'ingresso in diocesi del nuovo arcivescovo Ennio Appignanesi, avvenuto l'anno seguente.[6]

Il 19 gennaio 1993 papa Giovanni Paolo II accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell'arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo; gli succedette Ennio Appignanesi, fino ad allora arcivescovo di Matera-Irsina. Rimase amministratore apostolico dell'arcidiocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 13 marzo seguente.[7]

Da arcivescovo emerito si ritirò nel seminario maggiore interdiocesano di Basilicata, dove fu docente di varie materie. Nel 1998 si trasferì alla casa per anziani "Oasi San Gerardo Maiella" a Capodigiano di Muro Lucano.[7]

Morì il 25 luglio 2001, all'età di 84 anni, nella Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo.[1] Dopo le esequie fu sepolto nella cattedrale di San Gerardo a Potenza.[8]

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ a b c d e Giuseppe Massari (a cura di), Il "sequestrato di Dio" Mons. Giuseppe Vairo vescovo della Diocesi di Gravina – Irsina, su gravinalife.it, 12 gennaio 2023. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  2. ^ a b c Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it, 3 marzo 1962. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  3. ^ a b D'Addezio, p. 66.
  4. ^ Mons. Giuseppe Lettini (a cura di), Acerenza e i suoi vescovi (PDF), p. 21. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  5. ^ D'Addezio, p. 29.
  6. ^ D'Addezio, p. 52.
  7. ^ a b D'Addezio, p. 31.
  8. ^ Francesco Caputo, S. E. Mons. Giuseppe Vairo, il Vescovo…Arcivescovo, su Il Lucano Magazine - Una Finestra sulle Realtà Lucane in Italia e nel Mondo. URL consultato il 12 febbraio 2023.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN102532981 · ISNI (EN0000 0000 7820 9657 · SBN CFIV242911 · BAV 495/267526 · LCCN (ENno2009145138 · GND (DE139672389 · BNF (FRcb127438592 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2009145138