Giuseppe Vasi

incisore e architetto italiano (1710-1782)

Giuseppe Vasi (Corleone, 27 agosto 1710Roma, 16 aprile 1782) è stato un incisore, architetto e vedutista italiano.

Giuseppe Vasi: Porta del Popolo I - Le Porte e le Mura di Roma del 1747.
Giuseppe Vasi: San Pietro Incisione dal libro IV - Le Basiliche e Chiese antiche 1753.

Biografia modifica

Formazione e prima parte della carriera modifica

Vasi fu uno dei più importanti incisori di veduta nella Roma del diciottesimo secolo. La sua fama ha sofferto molto del confronto con Giovanni Battista Piranesi: più giovane di circa dieci anni, Piranesi in realtà apprese proprio da Vasi, nei primi anni quaranta, alcuni segreti della tecnica incisoria[1]. Vasi fu nominato conte palatino e cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro. Inoltre fu membro della prestigiosa Accademia di San Luca e dell'Accademia dell'Arcadia di Roma.

Vasi giunse a Roma nel 1736, proveniente dalla Sicilia. Dopo un triennio di apprendistato entrò a far parte della cerchia di papa Clemente XII (al secolo Lorenzo Corsini) e del suo fido bibliotecario, Giovanni Gaetano Bottari[2]. Questi contatti gli garantirono un posto importante all'interno della Calcografia Camerale, per la quale Vasi iniziò a realizzare vedute di importanti monumenti di Roma moderna, come la facciata di San Giovanni in Laterano, la Fontana di Trevi o la Scalinata di Trinità dei Monti.

La parte centrale della carriera e le Magnificenze di Roma antica e moderna modifica

Negli anni quaranta ebbe inizio la produzione autonoma di Vasi. Il primo passo fu una serie dal titolo Vedute di Roma sul Tevere: la serie, variamente datata, venne probabilmente realizzata nel 1743[1]. Negli anni successivi Vasi si dedicò alla sua principale impresa, Le Magnificenze di Roma antica e Moderna, dieci volumi usciti fra il 1747 e il 1761, ciascuno munito di 20 incisioni. 100 delle matrici originali sono state recuperate sul mercato antiquario e si trovano oggi presso l'Istituto Nazionale per la Grafica a Roma[3]. Ciascun libro delle Magnificenze verte su un tema preciso:

  • Libro I - Le Porte e le Mura di Roma - 1747
  • Libro II - Le Piazze principali con obelischi, colonne ed altri ornamenti - 1752
  • Libro III - Le Basiliche e Chiese antiche - 1753
  • Libro IV - I Palazzi e le vie più celebri - 1754
  • Libro V - I Ponti e gli edifici sul Tevere - 1754
  • Libro VI - Le Chiese parrocchiali - 1756
  • Libro VII - I Conventi e case dei chierici regolari - 1756
  • Libro VIII - I Monasterj e conservatori di donne - 1758
  • Libro IX - I Collegi, Spedali e luoghi pii - 1759
  • Libro X - Le Ville e giardini più rimarchevoli - 1761
 
Prospetto dell'alma città di Roma

Il programma iniziale, reso noto già negli anni Quaranta, prevedeva che le Magnificenze venissero corredate e collegate da una guida turistica e da una pianta. La critica ha messo in rilievo l'influenza nella concezione di alcuni importanti figure di dotti e letterati con cui Vasi era in contatto, come per esempio lo stesso Giovanni Gaetano Bottari e Giuseppe Bianchini. Vasi, terminate le Magnificenze pubblicò dunque L'Itinerario Istruttivo, una guida suddivisa in otto giornate, destinata a un grande successo, fino alla metà del XIX secolo. Nel 1765 pubblicò il Gran Prospetto dell'alma città di Roma, uno straordinaria pianta, o ancor meglio, una veduta a volo d'uccello dell'intera città di Roma. La pianta, realizzata in dodici lastre, misura 1025 x 2615 mm ed è la più grande mai dedicata alla città. A sua volta, Il Gran Prospetto venne affiancato da quattro vedute correlate, dedicate alle altrettante basiliche patriarcali, ovvero San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura.

La parte finale della carriera modifica

Nella parte finale della carriera Vasi iniziò a subire sempre più forte la concorrenza di Piranesi. Egli continuò comunque a mantenere attiva la sua impresa calcografica, con l'aiuto del figlio Mariano Vasi: i torchi si trovavano nell'appartamento di Vasi, al piano terreno di Palazzo Farnese, dove egli svolgeva il ruolo di guardaroba dell'Ambasciatore a Roma del Regno delle Due Sicilie. Stretto dalle necessità finanziarie, Vasi affiancò all'attività di artista e di incisore quella di mercante d'arte, come attesta fra l'altro l'inventario dei beni, stilato nel 1782, pochi giorni dopo la morte[2].

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b Paolo Coen, Le Magnificenze di Roma di Giuseppe Vasi, Roma, Newton and Compton, 1996, II edizione 2006, p. 1-121, ISBN 88-541-0748-4.
  2. ^ a b Paolo Coen, Arte, cultura e mercato in una bottega romana del XVIII secolo : l'impresa calcografica di Giuseppe e Mariano Vasi fra continuità e rinnovamento, in Bollettino d'arte, vol. 85, 2001, pp. 23-74.
  3. ^ Anna Grelle Iusco (a cura di), Giuseppe Vasi. Il fondo di matrici dell'Istituto Nazionale per la Grafica. Osservazioni e divulgazioni, Roma, Artemide, 2005.

Bibliografia modifica

  • Luisa Scalabroni, Giuseppe Vasi, Roma, Multigrafica, 1981
  • Paolo Coen, Le Magnificenze di Roma di Giuseppe Vasi, Roma, Newton & Compton, 1996; seconda edizione 2006
  • Paolo Coen, Arte, cultura e mercato in una bottega romana del XVIII secolo: l'impresa calcografica di Giuseppe e Mariano Vasi, fra continuità e rinnovamento, in "Bollettino d'Arte", 85, 2001, pp. 23-74.
  • Giuseppe Vasi. Il fondo di matrici dell'Istituto Nazionale per la Grafica. Osservazioni e divulgazioni, catalogo della mostra (Roma, 2004-2005), a cura di Anna Grelle Iusco, Roma, Artemide, 2005.
  • Giuseppe Vasi's Rome. Lasting impressions from the age of the Grand Tour, catalogo della mostra (Eugene; Princeton, 2010-2011), a cura di James T. Rice e James G. Harper, University of Oregon Press, 2010.

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