Governo Morawiecki I

Il Governo Morawiecki I è stato il governo della Polonia per un totale di 1 anno, 11 mesi e 4 giorni dall'11 dicembre 2017 al 15 novembre 2019 (sebbene dimissionario dal 12 novembre 2019), sorto in seguito alle dimissioni del Governo Szydło.

Governo Morawiecki I
Il Governo al momento della sua formazione, 12 dicembre 2017.
StatoBandiera della Polonia Polonia
Primo ministroMateusz Morawiecki
(PiS)
LegislaturaVIII
Giuramento12 dicembre 2017
Dimissioni12 novembre 2019
Governo successivo15 novembre 2019
Szydło Morawiecki II

Il governo si formò in seguito alle dimissioni del Governo Szydło e diede le dimissioni alla fine della legislatura, con l’attuarsi delle conseguenti elezioni del 2019. Il 13 dicembre ottenne la fiducia.

È il secondo governo polacco, dal 1989, che ad aver goduto della maggioranza assoluta monocolore dei seggi in Parlamento.

Situazione parlamentare modifica

Camera Collocazione Partiti Seggi
Sejm[1] Maggioranza PiS (227), P (8)
235 / 460
Opposizione KO (138), Kukiz'15 (42), .N (28), PSL (16), MN (1)
225 / 460

Il partito "Accordo" nasce dopo l'uscita dalla coalizione con PiS e Polonia Unita; Prima era identificato con il nome di “Polonia Insieme”.

Composizione modifica

     Diritto e Giustizia (PiS)

     Accordo (P)

     Polonia Solidale (SP)

     Partito Repubblicano (PR)

     Indipendenti (IND)

Carica Titolare Partito
Presidente del Consiglio

Ministro dello sviluppo e delle finanze[2]

  Mateusz Morawiecki PiS
Vice presidente del Consiglio;
Ministro della cultura
e del patrimonio nazionale
  Piotr Gliński PiS
Vice presidente del Consiglio;
Ministro della scienza
e dell'istruzione superiore
  Jarosław Gowin P
Vice presidente del Consiglio   Beata Szydło
(fino al 4 giugno 2019)
PiS
  Jacek Sasin
(dal 4 giugno 2019)
Ministro degli affari esteri   Witold Waszczykowski
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Jacek Czaputowicz
(dal 9 gennaio 2018)
IND
Ministro della giustizia   Zbigniew Ziobro SP
Ministro per lo sport e il turismo   Witold Bańka PiS
Ministro per la salute   Konstanty Radziwiłł
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Łukasz Szumowski
(dal 9 gennaio 2018)
IND
Ministro della pubblica istruzione   Anna Zalewska
(fino al 4 giugno 2019)
PiS
  Dariusz Piontowski
(dal 4 giugno 2019)
Ministro della difesa   Antoni Macierewicz
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Mariusz Błaszczak
(dal 9 gennaio 2018)
Ministro dell'interno
e dell'amministrazione
  Mariusz Błaszczak
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Joachim Brudziński
(dal 9 gennaio 2018 al 4 giugno 2019)
  Elżbieta Witek
(dal 4 giugno al 9 agosto 2019)
  Mariusz Kamiński
(dal 14 agosto 2019)
Ministro delle finanze   Teresa Czerwińska
(dal 9 gennaio 2018 al 4 giugno 2019)
IND
  Marian Banaś
(dal 4 giugno al 30 agosto 2019)
PiS
  Jerzy Kwieciński
(dal 20 settembre 2019)
IND
Ministro per il lavoro, la famiglia
e le politiche sociali
  Elżbieta Rafalska
(fino al 4 giugno 2019)
PiS
  Bożena Borys Szopa
(dal 4 giugno 2019)
Ministro per le infrastrutture
e la costruzione
(dal 9/1/18 Ministro per le infrastrutture)
  Andrzej Adamczyk PiS
Ministro per l'imprenditoria
e la tecnologia
  Jadwiga Emilewicz
(dal 9 gennaio 2018)
P
Ministro degli investimenti
e dello sviluppo economico
  Jerzy Kwieciński
(dal 9 gennaio 2018)
IND
Ministro per l'ambiente   Jan Szyszko
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Henryk Kowalczyk
(dal 9 gennaio 2018)
Ministro per gli affari digitali   Anna Streżyńska
(fino al 9 gennaio 2018)
IND
  Marek Zagórski
(dal 17 aprile 2018)
PiS
Ministro dell'energia   Krzysztof Tchórzewski PiS
Ministro per l'agricoltura
e lo sviluppo rurale
  Krzysztof Jurgiel
(fino al 19 giugno 2018)
PiS
  Jan Krzysztof Ardanowski
(dal 20 giugno 2018)
Ministro per l'economia marittima   Marek Gróbarczyk PiS
Ministri-membro
del Consiglio dei ministri
  Mariusz Kamiński PiS
  Beata Kempa
(fino al 3 giugno 2019)
SP
  Henryk Kowalczyk
(fino al 9 gennaio 2018)
PiS
  Elżbieta Witek
(fino al 18 dicembre 2017)
PiS
  Michał Dworczyk
(dal 4 giugno 2019)
PiS
  Michał Woś
(dal 4 giugno 2019)
PiS

Note modifica

  1. ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato) poiché solo quest'ultima ha il potere di controllare il rapporto di fiducia con l'esecutivo.
  2. ^ Fini al 9 giugno 2018.

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