Gragnola (meteorologia)

precipitazione solida di sfere di ghiaccio traslucide, costituite da palline di neve tonda racchiuse da uno strato di ghiaccio amorfo

La gragnola[1][2] o gragnuola o grandine piccola[3] è un tipo di precipitazione atmosferica solida costituita da granuli di ghiaccio traslucido che cadono da una nube[4].

Gragnola appena caduta

Etimologia e nomenclatura modifica

Il termine gragnola, latino volgare *grandjòla, dal latino classico *grandeola, da grando, -inis ‘grandine’[5] è d'uso comune nei dialetti italiani anche se non sempre indica la stessa meteora. Spesso considerata analoga al nevischio dai meteorologi della prima parte del XX secolo, venne poi confusa con la neve tonda, con il nome collettivo tedesco di Graupeln o Graupel[6]. I meteorologi francesi la chiamano spesso grésil[7], sebbene l'Organizzazione meteorologica mondiale specifichi che grésil dovrebbe indicare più propriamente i granuli di pioggia gelata[8] (privi di nucleo).

Descrizione modifica

La gragnola si presenta solo in caso di rovesci; i pallini sono sferici o, meno spesso, conici[6], del diametro di 5 mm o più[4] ma talvolta di dimensioni minori (fino a 2 mm[6]); costituiti da un nucleo di neve tonda circondato da uno strato di ghiaccio omogeneo; non sono friabili, non si comprimono e non rimbalzano e non si rompono a contatto con il suolo[2][6]. La gragnola ha una densità abbastanza alta, tra 0,8 g/cm³ e 0,99 g/cm³[4]. Si forma da una pallina di neve tonda che viene circondata da acqua liquida; questo può arrivare da gocce di nube o dalla parziale liquefazione della neve tonda stessa[4]. Si tratta di uno stadio intermedio tra la neve e la grandine; si distingue dalla neve per la sua superficie liscia e la sua densità maggiore e dalla grandine per le sue dimensioni inferiori[4]. La gragnola cade di solito in inverno o all'inizio della primavera con temperature poco superiori a 0 °C.

METAR modifica

Il codice METAR per la gragnola è lo stesso della grandine, ossia GR, salvo l'aggiunta della specifica: less than 14 inch (ossia: meno di un quarto di pollice).[9]

Note modifica

  1. ^ Tor Bergeron, Sechssprachiges meteorologisches Wörterbuch, Lipsia, Linke, 1939.
  2. ^ a b Bilancini 1963, p. 35.
  3. ^ Il McGraw-Hill Zanichelli small size. Dizionario enciclopedico scientifico e tecnico inglese-italiano italiano-inglese, Bologna, Zanichelli, 1986, ISBN 88-08-06170-1. 1ª ed. originale: (EN) McGraw-Hill Dictionary of Scientific and Technical Terms, New York, McGraw-Hill, 1974.
  4. ^ a b c d e International Cloud Atlas 1975, p. 113.
  5. ^ Giacomo Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979.
  6. ^ a b c d Giacomelli 1956, p. 14.
  7. ^ Giacomelli 1956, pp. 14-15.
  8. ^ (ENFRRUES) International Meteorological Vocabulary, Ginevra, Secretariat of the World Meteorogical Organization, 1992, ISBN 92-63-02182-1.
  9. ^ (EN) Change in the METAR code for the United States regarding hail reporting effective September 13, 2018 (PDF), su Weather. URL consultato il 1º aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2020).

Bibliografia modifica

  • (EN) International Cloud Atlas (PDF), vol. 1, Ginevra, Secretariat of the World Meteorogical Organization, 1975, ISBN 92-63-10407-7.
  • Raffaele Giacomelli, Terminologia di idrometeore: nevischio, nebbia, foschia, caligine, galaverna, calabrosa, vetrone, gragnola e neve tonda, in Rivista di Meteorologia Aeronautica (estratto da), XVI, n. 2, 1956.
  • Raul Bilancini, Breve dizionario di termini meteorologici in cinque lingue, Roma, Ispettorato Telecomunicazioni e Assistenza al Volo – Segreteria (Ministero Difesa – Aeronautica), 1963.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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