Gratiolinae Benth., 1846 è una sottotribù di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]

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Gratiolinae
Gratiola officinalis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Plantaginaceae
Sottofamiglia Gratioloideae
Tribù Gratioleae
Sottotribù Gratiolinae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Sottofamiglia Gratioloideae
Tribù Gratioleae
Sottotribù Gratiolinae
Benth., 1846
Generi

Etimologia modifica

Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Gratiola L., 1753 la cui etimologia deriva dalla parola latina "gratia" (= gradevolezza, piacevolezza, amabilità) con riferimento alle qualità medicinali delle piante di questo genere.[2][3]

Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico inglese George Bentham (1800 - 1884) nella pubblicazione "Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis ... (DC.) - 10: 341, 367. 8 Apr 1846" del 1846.[4][5]

Descrizione modifica

 
Il portamento
Gratiola pedunculata
 
Le foglie
Bacopa madagascariensis
 
Infiorescenza
Bacopa procumbens
 
I fiori
Bacopa monnieri
  • Il portamento delle specie di questa sottotribù è erbaceo (annuale o perenne), spesso acquatico (Benjaminia). I fusti possono essere da prostrati a ascendenti con sezioni arrotondate oppure fortemente quadrangolari a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Queste piante si presentano glabre o sparsamente ghiandolari-pubescenti.[1][6][7][8]
  • Le foglie cauline hanno una disposizione opposta e sono da sessili a subsessili, oppure sono picciolate. In alcune specie sono presenti delle rosette basali (Amphianthus), in altre il portamento è verticillato (Benjaminia) con una lamina pennatifida e segmenti filiformi. Normalmente la lamina ha delle forme da lineari-lanceolate a ovoide, orbicolari o deltate con apici da ottusi a acuminati e margini da interi a variamente dentati o crenati; in Mercadonia i margini sono fortemente revoluti. In Braunblanquetia la consistenza delle foglie è subcarnosa, in altre specie (Sophronanthe) è rigida.
  • Le infiorescenze sono racemose e frondose; in Scoparia nelle infiorescenze sono presenti dei gruppi ascellari formati da alcuni fiori. I fiori sono da semiamplessicauli o sessili a pedicellati. In Amphianthus l'infiorescenza consiste in un solo fiore sessile e fertile sotteso da due foglie galleggianti sull'acqua e alcuni fiori cleistogami subemersi al livello delle rosette basali. In genere sono presenti 2 bratteole di tipo fogliaceo nei pressi del calice.
  • I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 4 elementi ognuno).
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[6]
  • Il calice, gamosepalo, è formato da un tubo campanulato terminante con 5 lobi da subuguali a più o meno subbilabiati a volte embricati. Nelle forme bilabiate i due lobi superiori sono larghi a forma ovoide, quelli inferiori sono più piccoli, con forme da lineari a lanceolate. In Maeviella il calice ha una particolare forma a cucchiaio (cocleariforme). In altre specie i lobi hanno delle forme triangolari.
  • La corolla, gamopetala e subruotata, è formata da un tubo da cilindrico o campanulato a tubolare, terminante con due labbra. Il tubo in alcune specie è allungato e dilatato alla gola, in altre è molto stretto, subulato. I lobi possono essere arrotondati e patenti. Il colore della corolla è bianco, blu, giallo o violetto; in alcune specie la gola è chiazzata di giallo.
  • L'androceo è formato da 2 - 4 stami inclusi nel tubo corollino (in Scoparia sono sporgenti). In Braunblanquetia sono presenti 2 staminoidi, in altre specie il paio abassiale è ridotto o mancante. I filamenti sono adnati alla corolla (inseriti sul lato superiore del tubo della corolla). Le antere hanno due teche parallele, separate o contigue. In Benjaminia i filamenti sono ritorti.
  • I frutti sono delle capsule fortemente piatte con deiscenza loculicida, o loculicida e setticida (Boelckea, Braunblanquetia e Gratiola) o solamente setticida (Amphianthus, Maeviella e Mecardonia). Le teste dei semi, colorate di nero o marrone scuro, sono striate e con coste longitudinali.

Riproduzione modifica

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle specie di questa sottotribù è prevalentemente americana con habitat da temperati a subtropicali.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[6] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie,[7] o anche 117 generi e 1904 specie[10] o 90 generi e 1900 specie)[11] ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. La sottotribù di questa voce appartiene alla sottofamiglia Gratioloideae (tribù Gratioleae).[1]

Storicamente questo gruppo ha fatto parte della famiglia Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist).[12] In seguito è stato descritto anche all'interno della famiglia Veronicaceae. Attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae, sottofamiglia Gratioloideae (Benth.) Luerss., tribù Gratioleae Benth.[11]

Filogenesi modifica

In ricerche successive alcune specie dei generi Leucospora e Stemodia (descritte all'interno della tribù Stemodieae) sono risultate essere "gruppo fratello" del genere Scoparia. Inoltre alcune specie dei generi Hydrotriche e Limnophila (descritte all'interno della sottotribù Dopatriinae) sono risultate essere "gruppo fratello" del genere Gratiola. Sono risultate all'interno della sottotribù anche alcune specie dei generi Otacanthus, Achetaria e Stemodia attualmente posizionate nella tribù Stemodieae.[13]

Composizione della sottotribù modifica

La sottotribù comprende 10 generi e circa 120 specie:[1][10][14]

Genere Numero specie Distribuzione
Amphianthus
Torr., 1837
Una specie:
Amphianthus pusillus Torr.
USA meridionali
Bacopa
Aubl., 1775
Circa 60 Aree pantropicali
Benjaminia
Mart. ex Benj., 1847
Una specie:
Benjaminia reflexa (Benth.) D'Arcy
Dal Venezuela al Brasile
Boelckea
Rossow, 1992
Una specie:
Boelckea beckii Rossow
Bolivia
Braunblanquetia
Eskuche, 1974
Una specie:
Braunblanquetia litoralis Eskuche
Patagonia (Argentina)
Gratiola
L., 1753
Circa 20 Emisfero boreale
Maeviella
Rossow, 1985
Una specie:
Maeviella cochlearia (Huber) Rossow
Sud America
Mecardonia
Ruiz. & Pav., 1794
15 America (temperata e tropicale)
Scoparia
L., 1753
20 America (soprattutto tropicale)
Sophronanthe
Benth., 1836
Una specie:
Sophronanthe hispida Benth.
Nord America

Altre checklist includono nella sottotribù alcuni generi considerati sinonimi (in maggioranza sono sinonimi del genere Bacopa):

  • Allocalyx Cordemoy, 1895[1]
  • Geochorda Cham. & Schiltdl., 1828[1]
  • Fonkia Phil., 1865[1]
  • Herpestis Gaertn. f., 1805[1]
  • Hydranthelium Kunth.: "non risolto"[15]
  • Ildefonsia Gardner, 1842[1]
  • Monocardia Penn., 1920[1]

Specie della flora spontanea italiana modifica

Nella flora spontanea italiana è presente una sola specie di questa sottotribù:[8]

Alcune specie modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k Kadereit 2004, pag. 384.
  2. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 febbraio 2017.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 184.
  4. ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 22 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2009).
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 16 gennaio 2017.
  6. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 493.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 852.
  8. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 524.
  9. ^ Musmarra 1996.
  10. ^ a b Olmstead 2012.
  11. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 15 gennaio 2017.
  12. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 363.
  13. ^ Estes 2008, pag. 42.
  14. ^ Albach et al 2005.
  15. ^ (EN) Hydranthelium, su The Plant List. URL consultato il 25 febbraio 2017.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica