Gryllotalpa gryllotalpa

specie di animali della famiglia Gryllotalpidae

Il grillotalpa (anche femminile, "la grillotalpa"[2]; Gryllotalpa gryllotalpa Linnaeus, 1758) è un insetto ortottero della famiglia dei Grillotalpidi[1][3][4][5].

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Grillotalpa
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Superordine Polyneoptera
Sezione Orthopteroidea
Ordine Orthoptera
Sottordine Ensifera
Superfamiglia Grylloidea
Famiglia Gryllotalpidae
Genere Gryllotalpa
Specie G. gryllotalpa
Nomenclatura binomiale
Gryllotalpa gryllotalpa
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Acheta gryllotalpa (Linnaeus, 1758)
Gryllotalpa vulgaris Latreille, 1804
Gryllus talpa Olivier, G.A., 1791
Gryllus (Acheta) gryllotalpa Linnaeus, 1758[1]

Descrizione modifica

 
Particolare della testa e delle zampe anteriori

Il grillotalpa è inconfondibile fra gli ortotteri per via della sua particolare conformazione[5]: di colore fulvo-brunastro e ricoperto da una peluria vellutata, può raggiungere i 5 centimetri di lunghezza ed è caratterizzato da arti anteriori trasformati in delle sorte di palette dentricolate a mo' di rastrello (zampe fossorie), allargati e appiattati, robusti e denticolati, atti a scavare [6][2][7][8][9]. La parte anteriore del corpo è particolarmente robusta e sclerificata, mentre le antenne sono più brevi rispetto agli altri ensiferi. È in grado di volare, se ne ha necessità[7]: le ali anteriori sono corte, poco sviluppate e dure, mentre quelle posteriori, più sviluppate, sono più lunghe delle elitre[2][9]. Il maschio è provvisto di un organo stridulante[2], mentre la femmina è priva dell'ovopositore esterno tipico degli altri ensiferi[8].

Biologia modifica

Il canto del grillotalpa consiste in un lungo ronzio, ed è udibile generalmente tra maggio e giugno, nelle ore serali[5]

Il grillotalpa scava la sua tana appena sotto la superficie del terreno, creando un cunicolo del diametro di un dito che è visibile anche dall'esterno, dato che causa un leggero rialzamento del suolo[5]; predilige i terreni morbidi e umidi, specie quelli torbosi o ricchi di humus[7][9][10]. L'accoppiamento avviene tra maggio e giugno e le uova vengono deposte in camere sotterranee più ampie, che la femmina rimane a sorvegliare[5]. Ogni nido può contenere fino a 300-400 uova, che sono raggruppate in ooteche sferiche non più grandi di una pallina da tennis[9][11]. Il ciclo di vita è biennale: la schiusa avviene dopo circa venti giorni dalla deposizione delle uova, ma i piccoli rimangono nella tana fino alla seconda muta, in autunno, dopo la quale scendono alla profondità di un metro per svernare, e in primavera riemergono passando allo stato di ninfe; l'adulto appare in estate e sverna una seconda volta[9][10]. La femmina è matura e può deporre le uova al terzo anno di vita[9], una longevità senza pari fra gli ortotteri[5].

Pur nutrendosi anche di larve di altri insetti, inclusi alcuni dannosi, il grillotalpa è considerato nocivo per l'agricoltura perché si ciba delle radici delle piante e dei tuberi[2][5][9][12]. Ha diversi nemici naturali, tra cui piccoli mammiferi (toporagno, riccio, talpa) e uccelli (storno, upupa, merlo)[9][12].

Distribuzione modifica

Vista frontale e ventrale

Il grillotalpa è diffuso pressoché in tutta Europa, con l'eccezione di alcuni paesi settentrionali (Islanda, Norvegia, Finlandia) ed in Corsica dove non è segnalato[4][7][10]. È presente inoltre in Africa settentrionale e Asia occidentale[7][11] ed è stato involontariamente importato anche negli Stati Uniti orientali, probabilmente con dei carichi di piante ornamentali[8][10].

Danni e lotta modifica

 
Illustrazione di un grillotalpa in volo da British Entomology, di John Curtis

Il grillotalpa può risultare molto dannoso per le coltivazioni; è polifago, nutrendosi di una vastissima gamma di piante, di cui attacca in particolare le radici; oltre a cibarsene, le trancia per scavare le sue gallerie e anche quelle che non vengono danneggiate in questo modo subiscono gli effetti del disseccamento del terreno dovuto alla sua azione[7][9][11]. È quindi una delle specie più pericolose per le coltivazioni in Europa ed Asia occidentale; fino agli anni Ottanta nella regione di Stavropol' provocava regolarmente la perdita del 30% delle piante nei campi di tulipani e gladioli, mentre altri studi hanno rilevato ingenti danni ai campi di cotone in Azerbaigian[11]. Uno studio condotto in Italia l'ha classificato come l'insetto che causa maggiori danni al manto erboso di parchi, campi sportivi e prati da golf, una situazione spesso peggiorata dalle cornacchie che scavano l'erba in cerca delle sue neanidi[11].

Per combatterlo è possibile distruggere le sue gallerie e i suoi nidi vangando il terreno, specialmente dalla fine di maggio a tutto giugno[11][12], oppure può essere intrappolato interrando dei barattoli di vetro a filo del terreno[9][12]. Gli esemplari che svernano sono attratti dal letame di cavallo, che può essere usato per stanarli e quindi ucciderli[11]. Tra i rimedi chimici sono indicati il piretro (che è anche compatibile con l'agricoltura biologica)[12], il methiocarb[9], il cherosene e l'azadiractina[11]. È inoltre possibile combatterlo favorendo la presenza dei suoi predatori naturali[12] nonché diffondendo artificialmente altri organismi dannosi nei suoi confronti, come i nematodi del genere Steinernema (in particolare S. scapterisci e S. carpocapsae), lo sfecide Larra bicolor, i carabidi del genere Stenaptinus, la mosca rossa brasiliana Ormia depleta e alcune specie di funghi, ad esempio Beauveria bassiana e Metarhizium anisopliae[11].

Curiosità modifica

Nel rugby si utilizza il termine "grillotalpa" per indicare la capacità di un giocatore di infilarsi nella ruck e rubare la palla agli avversari; questo perché rimanda alla capacità del grillotalpa di utilizzare le zampe anteriori per "estrarre" con forza la terra (nel caso del rugby l'ovale)[13].

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Gryllotalpa gryllotalpa (Linnaeus, 1758), su Catalogue of Life. URL consultato il 21 giugno 2017.
  2. ^ a b c d e grillotalpa, su Treccani.it. URL consultato il 21 giugno 2017.
  3. ^ (EN) D.C. Eades, D. Otte, M.M. Cigliano e H. Braun, Gryllotalpa gryllotalpa, in Ortoptera Species File Online. Version 5.0/5.0. URL consultato il 16 dicembre 2015.
  4. ^ a b (EN) Gryllotalpa gryllotalpa (Linnaeus, 1758), su Fauna Europaea. URL consultato il 21 giugno 2017.
  5. ^ a b c d e f g Bellmann, p. 49.
  6. ^ Fabrizio Santi, Insectwatching e dintorni, 2008, p. 35, ISBN 978-88-506-5284-6.
  7. ^ a b c d e f grillotalpa [collegamento interrotto], su Sapere.it. URL consultato il 21 giugno 2017.
  8. ^ a b c (EN) Species Gryllotalpa gryllotalpa - European Mole Cricket, su BugGuide. URL consultato il 21 giugno 2017.
  9. ^ a b c d e f g h i j k grillo talpa, su ospitiweb.indire.it. URL consultato il 21 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2012).
  10. ^ a b c d (EN) European mole cricket, su UF/IFAS - University of Florida. URL consultato il 21 giugno 2017.
  11. ^ a b c d e f g h i (EN) European mole cricket (Gryllotalpa gryllotalpa), su Plantwise Knowledge Bank. URL consultato il 21 giugno 2017.
  12. ^ a b c d e f Kreuter, p. 120.
  13. ^ Il grillotalpa! Chi era costui? Nel mondo dei numeri 7 (ma non solo), su OnRugby.it. URL consultato il 21 giugno 2017.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007543310705171