Guerrino Botte

carabiniere italiano

Guerrino Botte (Ormea, 5 settembre 1942Merano, 1º marzo 1996) è stato un carabiniere italiano, impegnato nelle indagini sul Mostro di Merano.

Guerrino Botte
NascitaOrmea, 5 settembre 1942
MorteMerano, 1º marzo 1996
Cause della morteColpo di pistola al volto
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataEsercito italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoMaresciallo aiutante
Decorazioni Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
[1]
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Biografia modifica

Il maresciallo aiutante Guerrino Botte prestava servizio al nucleo operativo del comando provinciale di Bolzano. Condusse le indagini su alcuni efferati omicidi che avevano turbato la comunità locale[2] raccogliendo importanti elementi che portarono all'individuazione di Ferdinand Gamper, quale autore dei crimini che da settimane terrorizzavano la città di Merano[3]. Il 1º marzo 1996 nel tentativo di catturare il serial killer, all'interno del casolare in cui si nascondeva, il Maresciallo Botte venne ferito mortalmente da un colpo d'arma da fuoco proditoriamente esplosogli contro dal ricercato. Fu la sesta ed ultima vittima del Mostro di Merano[4]. Il giorno successivo all'estremo sacrificio del Maresciallo Guerrino Botte, in un messaggio rivolto al Comandante generale dell'Arma dei carabinieri Luigi Federici, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini espresse «con animo commosso, vivissima costernazione e profondo cordoglio» per il militare «il cui eroico comportamento ha contribuito a porre fine agli allarmanti episodi che hanno profondamente turbato la popolazione del luogo e il Paese tutto»>[5].

Onorificenze modifica

«Addetto a nucleo operativo di comando provinciale, impegnato senza risparmio di energie nelle indagini tese all'identificazione dell'autore di efferati omicidi che avevano provocato grave allarme tra la popolazione, si recava presso un casolare per acquisire determinati elementi probatori, ma veniva ferito mortalmente da un colpo d'arma da fuoco proditoriamente esplosogli contro dal ricercato. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere, spinti sino all'estremo sacrificio»
— Merano (Bolzano), 1º marzo 1996
— D.P.R. 19 maggio 1997

Note modifica

  1. ^ Medaglia d'oro al valor civile, su quirinale.it.
  2. ^ Copia archiviata, su carabinieri.it. URL consultato il 24 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2015).
  3. ^ Copia archiviata, su altoadige.gelocal.it. URL consultato il 24 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  4. ^ Copia archiviata, su altoadige.gelocal.it. URL consultato il 24 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  5. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/03/02/Cronaca/MERANO-LA-SOLIDARIETA-DI-DINI-AI-FAMILIARI-MAR-BOTTE_154700.php

Collegamenti esterni modifica

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