Guglielmo Castellani

ceramista italiano (1836-1896)

Guglielmo Castellani (Roma, 19 gennaio 1836Roma, 2 giugno 1896) è stato un ceramista italiano appartenente alla famosa dinastia romana di orafi e antiquari «Castellani».

Biografia modifica

 
Casa Castellani a via in Lucina

Figlio del famoso orafo Fortunato Pio Castellani e della moglie Carolina Baccani, non seguì completamente la tradizione familiare. Visse in gioventù a Parigi (1860) e a Napoli (1862) col fratello Alessandro, esiliato per motivi politici[1]. Nella città campana divenne allievo del miniaturista di porcellane Carlo De Simone dedicandosi da allora all'arte della ceramica[2]. Ebbe abitudini dispendiose per cui il padre, dopo averlo fatto interdire "per la facilità di spendere"[3], dispose nel testamento del 1862 che Guglielmo dovesse essere sottoposto alla tutela dei fratelli Alessandro e Augusto fino all'età di quarantacinque anni; nel testamento dell'anno successivo il padre aumentò l'età della tutela fino a cinquantacinque anni, indicando come tutore anche il duca Michelangelo Caetani[4].

Come tutti i suoi familiari, si ispirò a modelli antichi presenti nelle collezioni private o nei musei. Dal 1879 uscì dall'impresa di famiglia mettendosi in proprio. Usava le fornaci di Trastevere[5]. Partecipò con successo all'esposizione di pittura su ceramica nel Museo artistico industriale di Roma nel 1880[6]; l'anno dopo all'esposizione nello stesso museo ottenne la medaglia di bronzo (il nipote Torquato la medaglia d'argento), al Museo artistico industriale di Roma nel 1881 e a Torino, ottenendo premi e lodi soprattutto per i suoi lustri di ispirazione orientale o ispano-araba. Ottenne il massimo premio alla VI Esposizione parziale d'industrie artistiche del 1889 a Roma con una lunetta in stile bizantino con l'immagine della Madonna[7]. Purtroppo è oggi difficile ricostruire l'attività di ceramista di Guglielmo Castellani in quanto tutte le opere e la documentazione conservate nel Museo internazionale delle ceramiche in Faenza furono distrutte nel corso dei bombardamenti del 1944[8]. Restano un vaso in stile siculo-moresco di esecuzione "incomparabile" venduto a Umberto I d'Italia[5]; un vaso, imitazione di un vaso arabo-spagnolo rinvenuto a Mazzara, presentato alla VI Esposizione parziale d'industrie artistiche del 1889 a Roma, è conservato ora nella Galleria nazionale di Palermo[9].

Guglielmo morì suicida il 2 giugno 1896 all'età di 60 anni nella sua casa romana di via in Lucina, n. 10. Dal registro parrocchiale dei morti di S. Lorenzo in Lucina risulta che ebbe funerali religiosi perché giudicato malato per abuso di morfina. Fu seppellito nella tomba di famiglia della moglie Ernesta Alibrandi.

Albero genealogico modifica

Gli orafi Castellani

Note modifica

  1. ^ Archivio di Stato di Roma, Fondo Castellani, cartella 5
  2. ^ Luigi Mosca, Napoli e l'arte ceramica dal XIII al XX secolo: la riforma dei musei artistici-industriali, Napoli: R. Picciardi, 1908, p. 116
  3. ^ Archivio di Stato di Roma, Fondo Castellani, cart. 3
  4. ^ I testamenti dei Castellani, compreso il testamento di Guglielmo, sono conservati nell'Archivio del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, Fondo Castellani, fascicolo I. Federica Maria Chiara Santagati, Il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia: origine e metamorfosi di un'istituzione museale del XIX secolo, Roma: L'Erma di Bretschneider, 2004, ISBN 8882652947, ISBN 9788882652944, p. 135 (Google books)
  5. ^ a b Giuseppe Corona, La ceramica, Milano: Hoepli, 1885, ad indicem
  6. ^ Museo artistico industriale, Il museo artistico-industriale e le scuole d'arte applicate all'industria : Relazione della commissione direttiva all'eccellentissimo ff. di sindaco, alla giunta e al consiglio comunale di Roma, Roma: Stabilimento Giuseppe Civelli, 1883, p. 39
  7. ^ Museo artistico-industriale. IV Esposizione Parziale d'industrie artistiche, Ceramica, arte vetraria, smalti: Guida per il visitatore, Roma : Stab. Tip. Giuseppe Civelli, 1889, pp. 8 e 23
  8. ^ R. Rava, C. Piersanti, Un sogno, un progetto, un museo. Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza, Milano: Mondadori Electa, 1998
  9. ^ Raffaello Delogu, Galleria Nazionale della Sicilia, Roma: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1957, p. 131, figura 97

Bibliografia modifica

  • G. Bordenache Battaglia, «CASTELLANI». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 1978 (on-line)
  • Sante Guido, L'oreficeria sacra dei Castellani in Vaticano, Città del Vaticano: Edizioni Capitolo Vaticano, 2011, - (Archivium Sancti Petri). - ISBN 9788863390223

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN307361362 · SBN CUBV036857