Guglielmo da Volpiano
Guglielmo da Volpiano (Isola di San Giulio, 962 – Fécamp, 1º gennaio 1031) è stato un monaco benedettino alemanno, abate di San Benigno a Digione. È venerato come santo dalla chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 1º gennaio.
San Guglielmo di Volpiano | |
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Architetto e abate | |
Nascita | Isola di San Giulio, 962 |
Morte | Fécamp, 1º gennaio 1031 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | pre-canonizzazione |
Ricorrenza | 1º gennaio |
BiografiaModifica
Era figlio del nobile svevo Roberto da Volpiano, vassallo di Berengario II[1], e di Perinzia, forse sorella di Arduino d'Ivrea.
Sarebbe nato, secondo il suo biografo, sull'isola di San Giulio durante l'assedio portato dall'imperatore Ottone I di Sassonia alla regina Willa, moglie di Berengario II d'Ivrea. L'assenza presso il capitolo di San Giulio di qualsiasi celebrazione liturgica tramandata a suo nome ha portato alcuni studiosi a dubitare di tale evento. Ad ogni modo la sua nascita avrebbe indotto gli assediati a trattare la resa e Ottone a essere clemente, al punto che lo stesso Ottone accettò di tenere a battesimo Guglielmo come suo padrino.[2]
Monaco benedettino, allievo di Majolo, aderì alla riforma che ha il suo centro nell'Abbazia di Cluny. Amante dell'architettura, lavorò tra la Francia e l'Italia fondando una quarantina di monasteri e chiese. Con l'attività di promozione dell'edilizia religiosa, contribuì anche al diffondersi in Francia della cultura architettonica romanica e, in particolare, della tecnica della copertura a volta.
AttivitàModifica
Esemplare e importante per l'epoca fu la ricostruzione (989-1002) della chiesa di Saint-Bénigne a Digione, iniziata nel periodo in cui Guglielmo era da poco il nuovo abate del relativo monastero. Egli fu anche il responsabile della costruzione dell'abbazia di Mont-Saint-Michel, della quale disegnò personalmente la chiesa in stile romanico.
In Italia la sua opera più importante è la fondazione nell'anno 1003 dell'abbazia di Fruttuaria nel comune di San Benigno Canavese, che verrà consacrata nell'anno 1007 e della quale esistono resti sotterranei visitabili.
CultoModifica
La Chiesa cattolica lo considera santo e lo ricorda il giorno 1º gennaio. Dal Martirologio Romano: "Nel monastero di Fécamp in Normandia, transito di san Guglielmo, abate di San Benigno di Digione, che negli ultimi anni della sua vita governò con fermezza e prudenza i suoi moltissimi monaci distribuiti in quaranta monasteri".
NoteModifica
- ^ Renato Bordone, Un'attiva minoranza etnica nell'alto medioevo: gli alamanni del comitato d'Asti, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, LVI, 1974, p. 16, nota 47.
- ^ Gianmaria Capuani, Quell'Estate del 962. I Tedeschi alla conquista dell'Italia, Jaca Book.
BibliografiaModifica
- Rodolfo il Glabro, Cronache dell'anno Mille. I cinque libri delle storie e Vita dell'abate Guglielmo, a cura di Giancarlo Andenna e Dorino Tuniz, Jaca Book, 2004, ISBN 978-88-16-77201-4.
- Pier Giorgio Debernardi, Stefano Benedetto, Un monaco per l'Europa: Guglielmo da Volpiano, Ivrea, collana: Il Canavese ieri e oggi, 1990.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guglielmo da Volpiano
Collegamenti esterniModifica
- Nicolangelo D'Acunto e Simona Moretti, GUGLIELMO da Volpiano, santo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 61, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
- (EN) Guglielmo da Volpiano, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Guglielmo da Volpiano, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Scheda su Mondimedievali, a cura di Valter Fascio.
- PANORAMIO, su panoramio.com (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 60540828 · ISNI (EN) 0000 0001 1765 9870 · BAV 495/8942 · CERL cnp00400892 · ULAN (EN) 500057927 · LCCN (EN) n85327703 · GND (DE) 118807315 · BNF (FR) cb12288167x (data) · J9U (EN, HE) 987007352141305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85327703 |
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