Guido Chelotti (Venezia, 30 settembre 1869Roma, 17 settembre 1927) è stato un ammiraglio italiano, che ricoprì l'incarico di Capo di stato maggiore della Regia Marina tra il 15 novembre 1922 e il 15 marzo 1923.

Guido Chelotti
NascitaVenezia, 30 settembre 1869
MorteRoma, 17 settembre 1927
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
Anni di servizio1897-1945
GradoAmmiraglio di divisione
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Comandante diCapo di stato maggiore della Regia Marina
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1]
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Biografia modifica

Nacque a Venezia il 30 settembre 1869.[1] Arruolatosi nella Regia Marina, nel 1884 fu ammesso a frequentare la Regia Accademia Navale di Livorno da cui uscì nel 1889 con il grado di guardiamarina.[1] Promosso sottotenente di vascello, e poi tenente di vascello, prestò lungamente servizio sull'incrociatore Amerigo Vespucci e poi sulla nave da battaglia Lepanto, ricoprendo quindi il ruolo di comandante di torpediniere.[2] Divenuto capitano di fregata tra il 1911 e il 1912 partecipò alla guerra italo-turca prestando servizio a bordo dell'incrociatore corazzato Carlo Alberto.[2] Dopo la fine del conflitto fu comandante della base navale di Tobruch, incarico che mantenne fino alla promozione a capitano di vascello avvenuta nel 1914.[2] Durante il corso della prima guerra mondiale fu comandante della nave officina Vulcano, degli incrociatori corazzati Marco Polo e Francesco Ferruccio e della nave da battaglia Napoli, prestando anche servizio per un anno presso lo Stato maggiore della Regia Marina. Divenuto sottoammiraglio[3] nel 1918, per un anno fu membro e segretario del Consiglio superiore della Marina, e poi Capo di stato maggiore della Squadra da battaglia.[2] Il 16 febbraio 1921 fu nominato Sottocapo di stato maggiore della marina, servendo sotto l'ammiraglio Giuseppe De Lorenzi, e mantenendo tale incarico fino al 15 novembre 1922 quando fu nominato Capo di stato maggiore della Regia Marina ad interim.[2] Ricoprì il prestigioso incarico sino al 15 marzo 1923 quando, promosso contrammiraglio di divisione, assunse il Comando militare marittimo della Sardegna e della piazzaforte de La Maddalena.[2] Il 26 aprile 1925 fu collocato in posizione ausiliaria, venendo promosso ad ammiraglio di divisione, e si spense a Roma il 17 settembre 1927.[2]

Onorificenza modifica

 
La nave da battaglia Lepanto in navigazione in un disegno apparso sul periodico The Engineer l'11 maggio 1883.

Note modifica

  1. ^ a b c Alberini, Prosperini 2015, p. 144.
  2. ^ a b c d e f g Alberini, Prosperini 2015, p. 145.
  3. ^ Calendario generale del Regno d'Italia, 1886, p. 1114. URL consultato il 26 novembre 2020.

Bibliografia modifica

  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storio dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2015, ISBN 978-88-98485-95-6.