Hélène Bessette

scrittrice francese

Hélène Bessette (Levallois-Perret, 31 agosto 1918Le Mans, 10 ottobre 2000) è stata una scrittrice francese.

Biografia modifica

Hélène Bessette è nata "oscuramente" a Levallois, nella periferia di Parigi, il 31 agosto 1918. Quando un giornalista le chiede perché "oscuramente", lei risponde": "Perché questo termine mi piace, e perché i dettagli non riguardano nessuno". Può essere considerata una delle pioniere del Nouveau roman.

Inizia a scrivere dopo un viaggio in Nuova Caledonia, dove soggiorna per tre anni insieme al marito pastore. Ha solo trentacinque anni quando Raymond Queneau la incontra negli uffici di Rue Sebastien Bottin, n. 5, e le fa firmare un contratto che la impegna con la casa editrice Gallimard per i futuri dieci libri. "Finalmente qualcosa di nuovo", esclama Queneau, desideroso di far conoscere colei che considera uno degli scrittori maggiori del XX secolo.

Hélène Bessette pubblica tredici romanzi presso Gallimard, e ne scrive ancora di più che non saranno mai pubblicati. Ottiene il premio Cazes della Brasserie Lipp per il suo primo romanzo, Lili pleure, nel 1954, ed i suoi altri romanzi sono regolarmente selezionati per il premio Goncourt. Uno dei romanzi pubblicati, Le Petites Lilshart, versione rimaneggiata dei Petites Lecoq, è ritirato dalle vendite nel 1956 dopo un processo per oltraggio ai buoni costumi e diffamazione. Scrive anche un'opera per il teatro. Tutto questo avviene in soli venti anni, dal 1953 al 1973.

È istitutrice a Roubaix, a Saint-Prest e a Saint Georges-sur-Eure, ma si dimette nel 1962 per consacrarsi alla scrittura. A lungo sostenuta ed ammirata da scrittori come Marguerite Duras, Nathalie Sarraute, Simone de Beauvoir o Dominique Aury, e dai critici Alain Bosquet e Claude Mauriac, resta ingiustamente sconosciuta. Il suo ultimo romanzo, Ida ou le délire, viene pubblicato nel 1973.

Muore trent'anni dopo, nell'indifferenza generale, il 10 ottobre 2000, a Le Mans.

Nel 2006, la casa editrice Edizioni Léo Scheer intraprende di fare riscoprire la sua opera, che sembra infine trovare il suo pubblico: Hélène Bessette furiosamente moderna. [1][2][3][4][5]

Opere modifica

Romanzi modifica

  • (FR) Lili pleure, Gallimard, 1953.
  • (FR) maternA, Gallimard, 1954; riedizione, Edizioni Léo Scheer, coll. « Laureli », 2007[6].
  • (FR) Vingt minutes de silence, Gallimard, 1955.
  • (FR) Les Petites Lecocq, Gallimard, 1955.
  • (FR) La Tour, Gallimard, 1959; rééd. con una postfazione di Noëlle Renaude, Éditions Léo Scheer, coll. « Laureli », 2010.
  • (FR) La Route bleue, Gallimard, 1960.
  • (FR) La Grande Balade, Gallimard, 1961.
  • (FR) N'avez-vous pas froid, Gallimard, 1963.
  • (FR) Si, Gallimard, 1964.
  • (FR) Suite suisse, Gallimard, 1965; riedizione con una postfazione di Florence Giorgetti et Robert Cantarella, Edizioni Léo Scheer, coll. « Laureli », 2008[7].
  • (FR) Garance Rose, Gallimard, 1965.
  • (FR) Les Petites Lilshart, Gallimard, 1967.
  • (FR) Ida ou le Délire, Gallimard, 1973; riedizione seguita da Le Résumé, Edizioni Léo Scheer, coll. « Laureli », 2009
  • (FR) Le Bonheur de la nuit, avec une postface de Bernard Noël, Éditions Léo Scheer, coll. « Laureli », 2006

Edizioni italiane modifica

  • Lili, traduzione di Tommaso Guttieri, Edizioni Barbes, Firenze, 2008;
  • La rottura, traduzione di Silvia Marzocchi, Nonostante Edizioni, Trieste, 2016;
  • Ida o il delirio, traduzione di Silvia Marzocchi, Nonostante Edizioni, Trieste, 2017;

Teatro modifica

  • (FR) Le Divorce interrompu, Gallimard, coll. « Le manteau d'Arlequin », 1968.

Note modifica

  1. ^ Claire Paulhan, Le Monde, 3 novembre 2006.
  2. ^ «Una scrittura straordinariamente originale e libera. (...) Hélène Bessette spezza il racconto, inventa delle forme, getta le frasi, le parole, sulle pagine in un ordine sapiente: e sempre viene detto l'essenziale, sulla natura umana, i suoi vizi, le sue virtù, la sua comicità, la sua grossolanità. » Martine Lecoeur, Télérama, 24 gennaio 2007.
  3. ^ «Scoperta grazie Michel Leiris e Jean Paulhan, pubblicata grazie a Queneau (…) Hélène Bessette fu considerata in vita dai suoi pari più illustri come una scrittrice di primissimo piano. » Jean-Claude Perrier, Livres-Hebdo, 5 maggio 2006.
  4. ^ «L'opera di Hélène Bessette è forte, innovatrice, originale, coerente (…) Basta lasciare al guardaroba il lettore abituato alla comodità che siamo e lasciarsi guidare. Come a teatro. Imbarcati con Bessette, noi non possiamo fermarci sulla lunga slitta di parole come lo spettatore di "Fedra" o "Amleto". » Alain Nicolas, L’Humanité, settembre 2006.
  5. ^ «Nove anni dopo la morte di Hélène Bessette, la riedizione dei suoi libri permette di scoprire una delle scrittrici francesi più eccitanti della seconda metà del XIX secolo. Niente di meno. » Raphaëlle Leyris, Les Inrockuptibles, 23 giugno 2009.
  6. ^ « [maternA] è la storia di una rivolta (...) La sua opera, straordinariamente moderna non assomiglia a niente di conosciuto, e coloro che l'hanno letta se ne ricordano.» Jean Perrier, Standard magazine, estate 2007.
  7. ^ «Nella vena dell'autofiction malinconica, Suite suisse si presenta come una constatazione dello statuto marginale a cui lo scrittore è ridotto. » Emily Barnett, Les Inrockuptibles, 10 giugno 2008.

Bibliografia modifica

  • (FR) Julien Doussinault, Bessette. Biographie, Éditions Léo Scheer, 2008
  • (FR) Revue IF numero 30 consacrata à Hélène Bessette, con dei testi inediti (2007).
  • (FR) Dossier dedicato a Hélène Bessette nel periodico La Revue Littéraire numero 28 (Edizioni Léo Scheer, 2006)
  • (FR) Marianne Desroziers, « Hélène Bessette ou l'indifférence persistante », Tombeau pour les rares, numero 1, Ed. La Clé sous la porte, agosto 2013.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN44425388 · ISNI (EN0000 0000 5512 4482 · LCCN (ENno2004075913 · GND (DE137642229 · BNF (FRcb12781562g (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2004075913