Lo sparviere inciso (nome scientifico Hieracium bifidum Kit. ex Hornem., 1815) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Sparviere inciso
Hieracium bifidum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Bifida
Specie H. bifidum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Bifida
Specie H. bifidum
Nomenclatura binomiale
Hieracium bifidum
Kit. ex Hornem., 1815
Nomi comuni

Sparviere bifido

Etimologia modifica

Il nome generico (Hieracium) deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[3][4] L'epiteto specifico (bifidum) deriva dal latino e significa "separato", "diviso in due" e fa probabilmente riferimento al fusto che in genere è forcato.[5]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente dal botanico danese Jens Wilken Hornemann (1770-1841) e perfezionato successivamente dal botanico e chimico ungherese Paul Kitaibel (1757-1817), nella pubblicazione "Hortus Regius Botanicus Hafniensis. In Usum Tyronum et Botanophilorum. Hauniae [Copenhagen] - 2: 761" del 1815.[6]

Descrizione modifica

 
Il portamento
 
Le foglie
 
Infiorescenza
 
I fiori

Habitus. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Possono anche essere considerate emicriptofite scapose (H scap) in quanto spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie. Queste piante sono provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati) e vengono definite di tipo "fillopode" in quanto le foglie basali formano una rosetta e sono presenti alla fioritura. Inoltre i peli di questa pianta non sono piumosi.[7][8][9][10][11][12][13][14]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma.[15]

Fusto.

  • Parte sotterranea: la parte sotterranea del fusto consiste in un rizoma obliquo privo di stoloni.
  • Parte aerea: la parte aerea del fusto è eretta, più o meno glabra (pochi peli stellati); è ramosa (2 - 3 forcazioni) nella parte superiore del fusto con 2 - 3 capolini (a volte uno solo, a volte fino a 8) in formazioni corimbose. L'acladio (la parte del fusto compresa tra il capolino e la prima ramificazione sottostante) è in genere abbastanza allungata. Questa pianta può raggiungere una altezza compresa tra 2 - 5 dm.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline. Le foglie basali, poco numerose (da 4 a 7), con picciolo lungo più o meno come la lamina, formano una ampia rosetta. La forma della lamina è da lanceolata a ovata; la base della foglia è tronca o (più raramente) è ottusa o acuta (può essere anche cuoriforme); l'apice è ottuso o acuminato; ai margini sono presenti 1 - 2 denti profondamente incisi, posizionati alla base della foglia. La superficie delle foglie è colorata di verde o più o meno glaucescente o anche violacea, ed è ricoperta da abbondanti setole. Le foglie cauline, disposte in modo alterno, possono essere mancanti o al massimo sono 1 - 2 a forma lineare (lunghezza 1 cm). I peli semplici si trovano sui margini e nella pagina inferiore, sono molli e sparsi. Dimensione delle foglie basali: larghezza 2 – 4 cm; lunghezza 4 – 9 cm.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da grandi capolini peduncolati. Il peduncolo è ricoperto da peli stellati e pochi peli semplici. I capolini sono formati da un involucro con forme da cilindriche a emisferiche composto da brattee (o squame) disposte su 2 serie (interne ed esterne) in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame dell'involucro hanno una forma acuta e sono prive di peli ghiandolari, sono presenti invece abbondanti peli semplici (o stellati) e irti. Il ricettacolo, nudo, cioè privo di pagliette a protezione della base dei fiori, è provvisto di fossette appena dentellate sul bordo. Diametro del capolino (all'antesi): 2 – 3 cm. Lunghezza dell'involucro: 9 – 11 mm.

Fiore. I fiori sono tutti del tipo ligulato[16] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi (raramente sono "stilosi").

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[17]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo. I dentelli apicali sono privi di ciglia. Dimensioni delle ligule: larghezza 1,5 mm; lunghezza 15 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[18] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato.[19]
  • Gineceo: lo stilo giallo (o più o meno scuro) è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è interna.[20]
  • Antesi: da (giugno) luglio ad agosto.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni scuri (3 - 3,5 mm) a forma colonnare-obconica sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il pappo è formato da setole semplici, color bianco sporco, disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili).

Biologia modifica

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

 
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[21] – Distribuzione alpina[22])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Europeo.

Distribuzione: in Italia è presente al Nord (specie comune) e al Centro (specie rara). Nelle Alpi è presente ovunque. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[22] Questa pianta è presente anche in Africa (Marocco).[2]

Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pascoli subalpini, i pendii sassosi e rupestri; ma anche i ripari sotto roccia, i ruderi pietrosi e i margini erbacei dei boschi. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.[22]

Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 200 fino a 2.300 m s.l.m. (massimo 2500 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano, subalpino e alpino oltre in parte a quello collinare.

Fitosociologia modifica

Areale alpino modifica

Dal punto di vista fitosociologico alpino la sottospecie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[22]

Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Elyno-Seslerietea variae
Ordine: Seslerietalia variae
Alleanza: Seslerion variae

Areale italiano modifica

Per l'areale completo italiano Hieracium bifidum appartiene alla seguente comunità vegetale:[23]

Macrotipologia: vegetazione forestale e preforestale.
Classe: Vaccinio myrtilli-Piceetea abietis Br.-Bl., 1939
Ordine: Piceetalia excelsae Pawłowski, 1928
Alleanza: Piceion excelsae Pawłowski, 1928
Suballeanza: Calamagrostio variae-Abietenion (Horvat) Exner & Willner, 2007

Descrizione. La suballeanza Calamagrostio variae-Abietenion è relativa alle foreste su suoli in prevalenza carbonatici. Le aree interessate sono quelle montane, submontane e subalpine delle Alpi e Prealpi. Le specie arboree maggiormente presenti in queste aree sono: Abies alba e/o Picea excelsa. Il sottobosco di queste comunità è molto ricco di specie arbustive (tra cui Lonicera alpigena e Sorbus aucuparia) ed erbacee (ad es. Calamagrostis varia e Anemone trifolia).[24]

Specie presenti nell'associazione: Picea excelsa, Abies alba, Vaccinium myrtillus, Oxalis acetosella, Lonicera nigra, Lonicera alpigena, Veronica urticifolia, Calamagrostis varia, Valeriana tripteris, Hepatica nobilis, Asplenium viride e Cardamine enneaphyllos.

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[25], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[26] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[27]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][11][12]

Filogenesi modifica

Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[12][28]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[11][29], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[14]

La specie di questa voce è descritta all'interno della XXI sezione Hieracium sect. Bifida i cui caratteri principali sono:[14]

  • le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode);
  • le foglie basali sono attenuate e più o meno brevemente picciolate;
  • le foglie sono fortemente ridotte (da 0 a 1), sono colorate di verde-glauco e sono spesso macchiate;
  • i peli ghiandolari sono più o meno assenti sui peduncoli dei capolini e sull'involucro;
  • i peli semplici sono sparsi, quelli stellati sono densi;
  • la fioritura è anticipata.

La specie H. bifidum è invece individuata dai seguenti ulteriori caratteri:[14]

  • nelle foglie i peli semplici si trovano sui margini e nella pagina inferiore, sono molli e sparsi.

L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. bifidum è caratterizzata dalla seguente pubescenza:[14]

Tipo peli Caule Foglie Peduncoli dei capolini Brattee involucrali
Peli semplici: lunghi 1 – 2 mm, molli, bianci e denticolati Da assenti a densi Densi sul picciolo, assenti sulla pagina superiore, sparsi sui margini e sulla pagina inferiore Da assenti a densi, la base è nera e l'apice è bianco Da assenti a sparsi
Peli ghiandolari Assenti Assenti Da assenti a sparsi Da assenti a sparsi
Peli stellati Da sparsi a densi Assenti (presenti solo lungo le nervature) Densi Densi

Il numero cromosomico di H. bifidum è: 2n = 18, 27 e 36.[14][30] e 2n = 36[31] Sono presenti specie diploidi, triploidi e tetraploide.[32]

Sottospecie modifica

Per questa specie sono riconosciute diverse sottospecie, alcune delle quali sono presenti nella flora spontanea italiana. Differiscono per il tipo di pubescenza oppure per la forma della foglie (ad esempio sono vellutate su entrambe le facce come la subsp. psammogenes, oppure il contorno è strettamente lanceolato con dentatura poco profonda come la subsp. pseudodollineri).[7][13][33][34]

Sottospecie Autore e anno Distribuzione italiana Distribuzione euro-mediterranea
amoenobium Zahn, 1916 Piemonte|Francia
basicuneatifolium (Dalla Torre & Sarnth.) Karl Müll. Dornst., 1931 Alpi occidentali Austria
basicuneatum (Zahn) Zahn, 1906 Alpi Europa centrale e Penisola Balcanica
bifidipraecox Fen. & Zahn, 1925 Lombardia
bolognense Zahn, 1925 Emilia-Romagna
caesiiflorum (Norrl.) Zahn, 1906 Alpi e Appennini Europa
caesioprasinum Zahn, 1934 Trentino Alto Adige
canitiosum (Malme) Zahn, 1921 Alpi orientali Europa Centrale
cardiobasis Zahn, 1906 Alpi Europa Centrale
condylisquamum Gottschl., 2011 Marche
cordigenum (Norrl.) Zahn Trentino Alto Adige
coriifolium (Arv.-Touv.) Zahn, 1916 Piemonte Francia
dolomiticum (Willk.) Dalla Torre & Sarnth., 1911 Trentino Alto Adige
elvense Gottschl. Piemonte Romania
eriopodoides (Zahn) Zahn, 1921 Alpi Austria e Germania
erucoides (Arv.-Touv.) Zahn, 1916 Lombardia Francia
fenarolii P. Rossi & Zahn, 1934 Lombardia Slovacchia
gardetanum P. Rossi & Zahn, 1934 Lombardia
laceridens (Zahn) Zahn, 1921 Alpi occidentali Europa Centrale
laciniare Zahn, 1916 Piemonte Francia
lepidum (Arv.-Touv.) Zahn, 1916 Lazio Francia
megalocalathium P. Rossi & Zahn, 1934 Lombardia
megalotomum (Zahn) Zahn, 1921 Trentino Alto Adige Svizzera, Austria e Germania
mollinense Zahn, 1916 Piemonte
nummulariifolium Gottschl., 2009 Abruzzo
obscurisquamum (Zahn) Greuter, 2007 Alpi Europa (centrale e del nord)
oreites (Arv.-Touv.) Zahn, 1921 Alpi occidentali Europa centrale e Penisola Balcanica
oreitiforme (Zahn) Zahn, 1921 Lombardia Austria
perlacerum Zahn, 1921 Alpi Europa centrale e Penisola Balcanica
poliomelanum Zahn, 1921 Alpi orientali Austria e Germania
pourriacense Zahn, 1916 Piemonte Francia e Penisola Balcanica
prasinescens Zahn, 1916 Piemonte Francia
psammogenes (Zahn) Zahn, 1921 Alpi e Abruzzo Europa
pseudobasicuneatum (Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921 Alpi orientali Europa centrale
pseudodollineri (Murr & Zahn) Zahn, 1905 Alpi Austria, Svizzera e Germania
pseudoligocephalum (Zahn) Zahn, 1921 Trentino Alto Adige Europa centrale
pseudopraecox (Zahn) Dalla Torre & Sarnth., 1911 Alpi e Abruzzo Europa centrale e Penisola Balcanica
pseudopsammogenes (Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921 Alpi Austria, Svizzera e Germania
pseudosemisilvaticum (Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921 Trentino Alto Adige
sagittibasis Zahn, 1916 Piemonte Francia
scandinaviorum Zahn, 1905 Alpi Europa (centrale e del nord)
scutatum (Arv.-Touv.) Zahn, 1905 Lombardia Austria, Svizzera e Germania
semipraecox P. Rossi & Zahn, 1934 Lombardia
semitenuiflorum Fen. & Zahn, 1927 Lombardia
senile (Arv.-Touv.) Zahn, 1921 Alpi Europa centrale e Penisola Balcanica
seniliforme (Zahn) Zahn, 1921 Alpi occidentali Austria, Svizzera e Germania
serpentinicolor Fen. & Zahn, 1927 Trentino Alto Adige
sinuosifrons (Dahlst.) Zahn, 1905 Alpi orientali e Abruzzo Europa
sivyense Zahn, 1910 Alpi Penisola Balcanica
stenolepis (Lindeb.) Zahn, 1921 Alpi orientali e Appennini Europa
subcaesiifloriforme (Zahn) Zahn, 1935 Alpi Europa centrale e Penisola Balcanica
subcanescentiforme Käser, 1917 Trentino Alto Adige Svizzera e Austria
subhastatum Gottschl., 2009 Abruzzo
subimbricatum Gottschl., 2009 Abruzzo
submolliceps Zahn, 1921 Alpi Svizzera
subpapyraceum Chiarugi, 1926 Alpi orientali Austria e Germania
subsagittatum (Zahn) Zahn, 1921 Alpi occidentali Penisola Balcanica e Marocco
subtenuiflorum (Zahn) Greuter, 2008 Alpi orientali
taraxacifolium Zahn, 1916 Piemonte Francia
toutonii Zahn 1921 Trentino Alto Adige Austria, Svizzera e Germania
vaccarii Besse & Zahn, 1903 Valle d'Aosta
vensicum Zahn, 1916 Piemonte Francia

Specie incluse modifica

Le seguenti specie sono "incluse" nel gruppo del Hieracium bifidum:[13][33]

Specie Autore e anno Distribuzione
Hieracium acidolepis T. Tyler, 2007 Svezia
Hieracium acidotum Dahlst., 1892 Scandinavia
Hieracium acrogymnon (Malme) Dahlst., 1982 Svezia
Hieracium aggregatum Backh. f., 1856 Gran Bretagna
Hieracium albidulum T. Durand & B. D. Jacks., 1902 Scandinavia
Hieracium anguinum (W. R. Linton) Roffey, 1925 Gran Bretagna
Hieracium askii T. Tyler, 2007 Svezia
Hieracium astibes Üksip, 1959 Estonia
Hieracium atriplicifolium Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium auratiflorum Pugsley, 1942 Gran Bretagna
Hieracium boreoanglicum P. D. Sell, 2006 Gran Bretagna
Hieracium caesiifloroides Üksip, 1959 Estonia
Hieracium caesionigrescens Dahlst., 1892 Gran Bretagna e Scandinavia
Hieracium caesitiifolium Norrl., 1906 Federazione Russa e Finlandia
Hieracium caesitium (Norrl.) Brenner, 1892 Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium caurii Üksip, 1959 Estonia
Hieracium cercidotelmatodes Üksip, 1959 Estonia
Hieracium chlorellum Norrl., 1888 Europa (nord-orientale)
Hieracium circulare Wiinst., 1926 Danimarca
Hieracium cordigerum (Norrl.) Dahlst., 1892 Italia, Romania e Scandinavia
Hieracium crassifoliiforme Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium crebridens F. N. Williams, 1902 Gran Bretagna
Hieracium crebridentiforme Pugsley, 1942 Gran Bretagna
Hieracium crispulum Norrl., 1889 Federazione Russa e Finlandia
Hieracium distractifolium Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium duriceps F. Hanb., 1892 Gran Bretagna
Hieracium eichvaldii Üksip, 1959 Estonia
Hieracium emblae T. Tyler, 2007 Svezia
Hieracium gelertii Dahlst., 1922 Germania e Danimarca
Hieracium halsicum Dahlst., 1907 Scandinavia
Hieracium hangvarense T. Tyler, 2007 Svezia
Hieracium helenae T. Tyler, 2005 Svezia
Hieracium intercessum Üksip, 1959 Estonia
Hieracium juelii (Dahlst.) Johanss. & Sam., 1926 Svezia
Hieracium kabanovii Üksip, 1959 Federazione Russa
Hieracium lacerifolium Dahlst., 1892 Scandinavia
Hieracium livescens Norrl., 1889 Federazione Russa e Finlandia
Hieracium livescentiforme Schljakov, 1966 Federazione Russa e Finlandia
Hieracium macrochlorellum Üksip, 1959 Federazione Russa
Hieracium moëanum Lindeb., 1872 Norvegia
Hieracium mucronellum P. D. Sell & C. West, 1967 Gran Bretagna
Hieracium multifrons Brenner, 1892 Federazione Russa e Finlandia
Hieracium oioënse (Dahlst.) Üksip, 1960 Estonia
Hieracium pachyphylloides (Zahn) Roffey, 1925 Gran Bretagna
Hieracium pahnschii Üksip, 1960 Estonia
Hieracium pauculidens P. D. Sell & C. West, 1967 Gran Bretagna
Hieracium penduliforme Johanss., 1897 Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium pendulum (Dahlst.) Dahlst., 1900 Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium petropavlovskianum Üksip, 1959 Federazione Russa
Hieracium phalarograptum (Zahn) Dahlst., 1925 Scandinavia
Hieracium poaczense Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium praviforme T. Tyler, 2005 Svezia
Hieracium pravifrons Johanss. & Sam., 1924 Svezia
Hieracium protentum P. D. Sell, 2006 Gran Bretagna
Hieracium pseudosarcophyllum Pugsley, 1942 Gran Bretagna
Hieracium riparium Üksip, 1959 Federazione Russa
Hieracium rivale F. Hanb., 1893 Gran Bretagna
Hieracium sanguineum (Ley) W. R. Linton, 1905 Gran Bretagna
Hieracium sarcophyllum Dahlst., 1893 Scandinavia
Hieracium subcaesium (Fr.) Lindeb., 1869 Stati Baltici e Finlandia
Hieracium subfarinosiceps Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium sublividum (Dahlst.) Johanss., 1897 Europa (nord-orientale)
Hieracium subniviferum Schljakov, 1966 Federazione Russa
Hieracium subtenue (W. R. Linton) Roffey, 1925 Gran Bretagna
Hieracium tanaodeirum Johanss., 1928 Svezia
Hieracium terenodes Omang, 1923 Norvegia
Hieracium triangularifolium P. D. Sell, 2006 Gran Bretagna
Hieracium vagae Üksip, 1959 Estonia
Hieracium variifolium P. D. Sell & C. West, 1967 Gran Bretagna
Hieracium virelliceps Norrl., 1906 Federazione Russa e Finlandia

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 maggio 2022.
  3. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18-settembre-2013.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18-settembre-2013.
  7. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 301.
  8. ^ Gunter Gottschlich & Domenico Pujatti, Il genere Hieracium in provincia di Trento (PDF), in Ann. Mus. civ. Rovereto; Vol. 16 (2000); pag. 273 - 351.
  9. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  10. ^ Judd 2007, pag.517.
  11. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  12. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  13. ^ a b c Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  14. ^ a b c d e f Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1167.
  15. ^ Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 21-settembre-2013.
  16. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  17. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  18. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  19. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  20. ^ Judd 2007, pag.523.
  21. ^ Conti et al. 2005, pag. 106.
  22. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 692.
  23. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 20 maggio 2022.
  24. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 74.1.1.3 SUBALL. CALAMAGROSTIO VARIAE-ABIETENION (HORVAT 1962) EXNER & WILLNER 2007. URL consultato il 23 aprile 2019.
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  27. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 maggio 2021.
  28. ^ Fehrer et al. 2021.
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