Hryhoryj Chomyšyn

vescovo cattolico e beato ucraino

Hryhoryj Chomyšyn (in ucraino Григорій Хомишин?) (Hadynkivci, 25 marzo 1867Kiev, 17 gennaio 1947) è stato un vescovo cattolico e beato ucraino, eparca di Ivano-Frankivs'k e vittima della persecuzione dei cristiani in URSS. Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò martire e lo proclamò beato nel 2001.

Hryhoryj Chomyšyn
eparca della Chiesa greco-cattolica ucraina
Mons. Chomyšyn nel 1933
 
Incarichi ricopertiEparca di Ivano-Frankivs'k degli Ucraini (1904-1947)
 
Nato25 marzo 1867 ad Hadynkivci
Ordinato presbitero18 novembre 1893
Nominato eparca6 maggio 1904 dal Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina
Consacrato eparca19 giugno 1904 dall'arcivescovo Andrej Szeptycki, O.S.B.M.
Deceduto17 gennaio 1947 (79 anni) a Kiev
 
Beato Hryhoryj Chomyšyn

Vescovo e martire ucraino

 
Nascita25 marzo 1867 ad Hadînkivți
Morte17 gennaio 1947 (79 anni) a Kiev
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione27 giugno 2001 da papa Giovanni Paolo II
Ricorrenza28 dicembre
AttributiBastone pastorale, Palma

Biografia modifica

Studiò teologia all'Università di Leopoli. Viene ordinato sacerdote nel 1893. Per breve tempo è vicario della cattedrale di Stanislavov, poi si reca a Vienna a perfezionare gli studi e ottiene il titolo di dottore in teologia. Nel 1899 ritorna in patria, insegna teologia in vari istituti, finché il metropolita Andrej Szeptycki lo designa rettore del seminario di Leopoli e nel 1904 lo consacra vescovo della diocesi di Stanislavov (oggi Arcieparchia di Ivano-Frankivs'k).[1] Riserva particolare attenzione alla formazione del clero, favorisce la fondazione di scuole e biblioteche parrocchiali e promuove la stampa cattolica. Quando, durante la prima guerra mondiale, nel 1914, Szeptycki viene arrestato la direzione della Chiesa greco-cattolica ucraina viene affidata a Chomyšyn.[2]

Durante la seconda guerra mondiale il vescovo interviene decisamente contro la persecuzione degli ebrei, invitando i fedeli a difenderli dai nazisti. Viene arrestato e imprigionato dai tedeschi, che in quel periodo occupavano la città.[2]

I sovietici arrestano il vescovo per due volte. La prima nel 1939, ma dopo un'accurata perquisizione della sua abitazione lo rimandano a casa. Il secondo arresto avviene il 15 aprile 1945, quando furono arrestati quasi contemporaneamente tutti i vescovi greco-cattolici ucraini. Viene trasferito nel carcere di Kiev, dove morì il 17 gennaio 1947[1] (anche se alcune fonti indicano come data di morte il 28 dicembre 1945[2]). Non si conosce il luogo della sepoltura.

Culto modifica

Beatificato il 27 giugno 2001, durante la visita di papa Giovanni Paolo II in Ucraina, assieme ad altri 24 greco-cattolici.[3]

Genealogia episcopale e successione apostolica modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Biographies of twenty five Greek-Catholic Servants of God, su Vaticano. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  2. ^ a b c Romano Scalfi, Vladimir Kolupaev, CHOMYŠIN GRIGORIJ in MARTIRI - Chiesa cattolica, su russiacristiana.org. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  3. ^ Beatificazioni durante la Visita Pastorale di Sua Santità Giovanni Paolo II in Ucraina (23-27 giugno 2001), su Vaticano. URL consultato il 28 dicembre 2016.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN163833689 · ISNI (EN0000 0001 1243 5202 · BAV 495/58812 · LCCN (ENn86127505 · GND (DE120640244 · WorldCat Identities (ENlccn-n86127505