Idea (azienda)

editrice di videogiochi italiana 1990-1992

Idea, a volte riportata come Idea Software, è stata una casa produttrice di videogiochi italiana, marchio della società a responsabilità limitata S.C. (sigla di Software Copyright) di Casciago. Idea è stata editrice di titoli per computer, principalmente Amiga e in misura minore Commodore 64, tra il 1990 e il 1992. Dopo Simulmondo e Genias fu una delle prime software house italiane dedicate ai videogiochi.

Idea
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà a responsabilità limitata
Fondazione1990 (come S.C. s.r.l. almeno dal 1989)
Chiusurasconosciuta, attività note fino al 1992
Sede principaleCasciago[1]
GruppoLeader Distribuzione
Persone chiaveAntonio Farina (software manager)
SettoreInformatica
ProdottiVideogiochi per computer
Dipendenti3[2] (1991)

Storia modifica

La S.C. s.r.l. apparteneva al gruppo della Leader Distribuzione (ex Mastertronic Italia), all'epoca un noto importatore di videogiochi in Italia. S.C. era stata istituita dalla Leader con il compito di acquisire regolari licenze su prodotti esteri da rivendere alle riviste italiane, da cui il nome Software Copyright. Nel 1989 nacque il progetto di rendere la S.C. un editore di giochi originali sviluppati in Italia ed esportabili (l'opposto di ciò che faceva la Leader), e il marchio Idea venne adottato nel 1990 e utilizzato fin dai primi titoli[1][3].

I primi due prodotti furono Bomber Bob per Amiga e Moonshadow per Commodore 64. Vennero pubblicati titoli apprezzati anche sul mercato estero, e in seguito alcuni tie-in tratti dai fumetti italiani Cattivik, Lupo Alberto e Sturmtruppen[4].

Nel 1991 l'organico dell'azienda era costituito soltanto dal software manager Antonio Farina e da altre due persone fisse, mentre gli sviluppatori dei giochi erano tutti collaboratori esterni freelance[2]. Il software manager coordinava i gruppi di sviluppo che lavoravano da casa e, a seconda dei casi, curava il design del gioco o si limitava a valutare prototipi già quasi completi[3]. Secondo quanto dichiarava Farina, l'azienda otteneva i maggiori successi dalle esportazioni all'estero, a causa della pirateria molto diffusa in Italia[2].

Idea pubblicò in tutto una quindicina di titoli, gli ultimi dei quali nel 1992, dopodiché non si hanno informazioni sul suo destino finale. Antonio Farina lasciò l'azienda per fondare la Graffiti, poi divenuta Milestone, società che a differenza di Idea era orientata ad avere un vero studio di sviluppo interno[5].

Videogiochi modifica

Altro software modifica

Note modifica

  1. ^ a b K 14
  2. ^ a b c speciale annuario 1992.
  3. ^ a b intervista 2013.
  4. ^ Rossi 1993.
  5. ^ Graffiti (JPG), in The Games Machine, n. 51, Milano, Xenia Edizioni, marzo 1993, p. 120, OCLC 982486891.
  6. ^ Il totocomputer, in Computer+Videogiochi, speciale videogiochi estate '91, luglio 1991, pp. 99-100.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica