Il colore della vittoria
Il colore della vittoria è una miniserie televisiva italiana del 1990, diretta da Vittorio De Sisti.
Trama modifica
La miniserie racconta, in modo romanzato, la vicenda della nazionale italiana di calcio al campionato del mondo 1934 e segue, in particolare, la storia di Attilio Ferraris, calciatore che fu convocato dal commissario tecnico azzurro Vittorio Pozzo contro la volontà del regime fascista, e che lo ripagò con grandi prestazioni culminate nella vittoria della Coppa Rimet.
Inesattezze storiche modifica
Come già detto, i fatti sono raccontati in maniera molto libera e romanzata; ciò è affermato all'inizio della prima puntata, in cui la voce narrante di un bambino dice esplicitamente che i ricordi e i sogni non sono corrispondenti del tutto alla realtà. Felice Borel — all'epoca della prima visione della miniserie, tra gli ultimi elementi di quella nazionale a essere ancora in vita —, sollecitato in merito, dichiarò infatti che Il colore della vittoria conteneva numerose inesattezze:[1]
- le convocazioni avvenivano attraverso telegrammi, non ci fu nessun albergo di lusso e incontri con donne bensì una «mezza catapecchia» e la sola presenza degli elementi della comitiva, nessuna tuta, nessun allenamento duro;
- lo stesso Borel non compare nel racconto, tuttavia è presente un personaggio, Lino (interpretato da Claudio Mazzenga), che è evidentemente lui ma che proviene da un retroterra familiare completamente diverso;
- Vittorio Pozzo non faceva cantare i giocatori prima della partita, ma si limitava, invece, a dare impulsi patriottici — come in occasione della partita contro l'Austria, ricordando che i loro genitori e fratelli avevano combattuto contro di essi nella Grande Guerra;
- circa Luigi Allemandi, nella miniserie viene mostrato in preda ai rimorsi per avere truccato una partita sette anni prima, fatto per il quale venne dapprima squalificato a vita e poi amnistiato: nella realtà, il giocatore negò sempre di avere preso parte a una combine. Anche l'episodio del malore di Allemandi prima della finale contro la Cecoslovacchia, non avvenne mai nella realtà;
- non ci furono pressioni dirette del regime fascista, né tantomeno di Benito Mussolini in persona, nei confronti degli azzurri.
Note modifica
- ^ Gianni Romeo, Borel: «È tutto da rifare», in La Stampa, 25 aprile 1990, p. 20.
Voci correlate modifica
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Il colore della vittoria, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il colore della vittoria, su Box Office Mojo, IMDb.com.