Il pianeta degli uomini spenti

film del 1961 diretto da Antonio Margheriti

Il pianeta degli uomini spenti è un film di fantascienza del 1961 diretto da Antonio Margheriti con lo pseudonimo di Anthony Dawson. Fu redistribuito nel 1978 col titolo Guerre planetarie.[1]

Il pianeta degli uomini spenti
Umberto Orsini, Maya Brent e Claude Rains in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1961
Durata102 min. (84 min. vers. USA)
Dati tecniciB/N e a colori
Generefantascienza, drammatico
RegiaAntonio Margheriti (come Anthony Dawson)
SoggettoEnnio De Concini (come Vassilji Petrov)
SceneggiaturaEnnio De Concini (come Vassilji Petrov)
Casa di produzioneUltra Film - Sicilia Cinematografica
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaMarcello Masciocchi
MontaggioMario Serandrei (come Jorge Serrallonga)
MusicheMario Migliardi
ScenografiaGiorgio Giovannini (architetto), Umberta Cesarano (scenografa), Massimo Tavazzi (arredatore)
TruccoTelemaco Tilli
SfondiMassimo Tavazzi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Fu il secondo film diretto da Margheriti, regista di un gran numero di film di genere e tra i pochissimi in Italia a cimentarsi nel filone della space opera.

Trama modifica

Gli scienziati di un osservatorio scoprono che un pianeta sconosciuto si dirige in rotta di collisione verso la Terra. Il pianeta, che appare disabitato e deserto, è controllato da un enorme supercomputer programmato per conquistare la Terra, malgrado i suoi creatori siano estinti. Sul pianeta vi sono migliaia di dischi volanti teleguidati dal computer. Le armi terrestri non possono nulla contro il pianeta invasore e solo un eccentrico scienziato, il professor Benson - responsabile dell'osservatorio e insigne matematico - riuscirà a sventare la minaccia, trovando il modo di bloccare tutte le macchine aliene, annullando la loro programmazione.

Produzione modifica

Secondo film diretto da Antonio Margheriti (qui con lo pseudonimo di Anthony Dawson utilizzato in quasi tutti i suoi film successivi), fu una produzione a basso costo ma con finanziamenti superiori del precedente film di Margheriti Space Men (1960), consentendo di scritturare un attore di fama internazionale quale Claude Rains.[2]

Come il precedente, fu scritto da Ennio De Concini con lo pseudonimo di Vassilji Petrov.

Secondo Edoardo Margheriti, figlio del regista, la pellicola è ispirata al fumetto Flash Gordon di Alex Raymond nei personaggi e nelle situazioni della prima parte.[2]

A causa dei limiti di budget le creature extraterrestri (le prime del cinema italiano) furono rappresentate da grovigli di tubi di plastica lattiginosa illuminati con luci rosse o verdi.[2]

Distribuzione modifica

Il film fu distribuito negli Stati Uniti nel marzo 1963 col titolo Battle of the Worlds (conosciuto anche come Battle of the Worlds - The Arrival of the Outsider e Planet of the Lifeless Men)[1] e in Francia come Le planète des hommes perdus - L'etranger du Cosmos.[2]

Fu redistribuito nel 1978 col titolo Guerre planetarie[1] sulla scia del successo ottenuto dal film Guerre stellari di George Lucas.[2]

Accoglienza e critica modifica

«Margheriti, a corto di finanziamenti e di effetti speciali, sviluppa la storia tra gli interni dell'osservatorio (situato su un'isola poco ospitale), gli abitacoli delle navicelle spaziali e le gallerie sotterranee del pianeta sconosciuto. Il film perde in spettacolarità, ma guadagna una impostazione originale. L'idea di fondo verrà ripresa nel Pianeta errante

Note modifica

  1. ^ a b c d Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Il pianeta degli uomini spenti, in Fantafilm. URL consultato il 26 dicembre 2013.
  2. ^ a b c d e Edoardo Margheriti, Scheda del film nel sito ufficiale di Antonio Margheriti, su antoniomargheriti.com. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2010).

Bibliografia modifica

Approfondimenti

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica