Il pianeta delle scimmie

media franchise basato sul romanzo omonimo di Pierre Boulle
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Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes) di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens). L'adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di seguiti, e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Logo del franchise

Quattro sequel succedettero al film originale tra il 1970 e il 1973: L'altra faccia del pianeta delle scimmie, Fuga dal pianeta delle scimmie, 1999: conquista della Terra e Anno 2670 - Ultimo atto. Non ebbero il successo del primo film, ma riscontrarono un buon successo commerciale. La serie ha prodotto anche due serie televisive nel 1974 e nel 1975. I piani per un rifacimento del film sono rimasti in fase di sviluppo per oltre dieci anni prima dell'uscita di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie di Tim Burton nel 2001. Dieci anni dopo è partito il reboot della serie con L'alba del pianeta delle scimmie, seguito da Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie nel 2014 e The War - Il pianeta delle scimmie nel 2017. I film hanno incassato un totale di oltre 1,8 miliardi di dollari in tutto il mondo, contro un bilancio combinato di 567,5 milioni di dollari.

Il romanzoModifica

 
Copertina della prima edizione americana del romanzo di Boulle, intitolato Planet of the Apes (Il pianeta delle scimmie in italiano)

La serie è iniziata con il romanzo La Planète des Singes dello scrittore francese Pierre Boulle del 1963. Boulle ha scritto il romanzo in sei mesi dopo che le "espressioni umane" dei gorilla nello zoo lo hanno ispirato a contemplare il rapporto tra uomo e scimmia. La Planète des Singes è stata fortemente influenzata dai racconti fantastici di viaggi del XVIII e XIX secolo, in particolare i satirici I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. Boulle fa un uso realistico della scienza nel libro, con vari riferimenti a teorie scientifiche. La principale è la teoria darwiniana dell'evoluzione che viene ripresa e capovolta su Soror, dove sono le scimmie ad aver raggiunto il maggior grado evolutivo. Un'altra teoria utilizzata è la teoria della relatività. Tuttavia, Boulle ha rifiutato l'etichetta di fantascienza per il suo lavoro, definendola "fantasia sociale".[1]

Il romanzo è una satira sociale e segue le vicende del giornalista francese Ulysse Mérou, che partecipa a un viaggio in un pianeta lontano dove gli uomini senza parole, ridotti come animali, vengono cacciati e schiavizzati da una società avanzata di scimmie. Alla fine Mérou scopre che gli esseri umani una volta dominavano il pianeta fino a che la loro compiacenza non permise alle scimmie più industriose di rovesciarlo. Il messaggio centrale del romanzo è che l'intelligenza umana non è una qualità fissa e può essere atrofizzata se presa per scontata.[1][2] Boulle considerava il romanzo una delle sue opere minori, anche se si è rivelato un successo. Xan Fielding lo ha tradotto in inglese. È stato pubblicato nel Regno Unito come Monkey Planet e negli Stati Uniti come Planet of the Apes.[3]

ProduzioneModifica

Serie originaleModifica

 
Charlton Heston ha interpretato l'astronauta George Taylor in due film della saga originale

I primi cinque film della saga (1968-1973), prodotti da Arthur P. Jacobs e distribuiti dalla 20th Century Fox, sono basati sul romanzo originale di Boulle. I film narrano della scomparsa dell'umanità e dell'ascesa di scimmie intelligenti ed evolute e sono narrati dal punto di vista dell'astronauta George Taylor (Charlton Heston), dell'astronauta John Brent (James Franciscus) e delle scimmie Zira (Kim Hunter), Cornelius (Roddy McDowall) e il loro figlio Cesare. Il primo film venne co-sceneggiato da Rod Serling, creatore delle serie tv Ai confini della realtà e Mistero in galleria.

Il primo ciclo di film fu seguito da due serie tv durante gli anni '70. Il pianeta delle scimmie, una serie in live-action, debuttò nel 1974 negli Stati Uniti. La serie era ambientata all'incirca 900 anni prima del film originale in un mondo dove le scimmie erano al comando ma gli umani riuscivano ancora a parlare. Nel 1975 andò in onda Ritorno al pianeta delle scimmie, una serie animata slegata dagli altri film della serie.

Il remake di Tim BurtonModifica

Il nuovo film della serie venne alla luce dopo un development hell molto intenso: le idee per un remake de Il pianeta delle scimmie risalgono agli anni '80, quando Adam Rifkin fu portato agli studios della 20th Century Fox col desiderio di realizzare un nuovo film sulle scimmie. Inizialmente egli voleva creare un sequel che riprendesse direttamente dal finale del film originale ignorando i quattro sequel esistenti. Il suo film doveva chiamarsi Ritorno al pianeta delle scimmie e descriveva le scimmie in usanze e costumi greco-romani che combattevano contro una società di umani intelligenti, la stirpe dei protagonisti del classico del 1968, ispirandosi a film come Spartacus. Il progetto venne sospeso per via di contrasti creativi tra Rifkin e lo studio.[4]. In seguito Peter Jackson volle adattare un progetto simile nel quale la società delle scimmie era modellata secondo la cultura rinascimentale e Roddy McDowall, l'attore che aveva impersonato Cornelius e Cesare nei film originali, era aperto all'idea di avere una parte nei panni di una scimmia dall'aspetto ispirato a Leonardo da Vinci. Jackson però si dedicò alla creazione di Creature del cielo e solo del 1998 decise di riprendere il progetto, per poi mollarlo di nuovo quando la morte di McDowall gli tolse l'entusiasmo.[5].

Nel corso degli anni novanta, svariati registi proposero di realizzare un nuovo adattamento del romanzo di Pierre Boulle, scritto da Terry Hayes (che ha lavorato sui seguiti di Mad Max), il quale intitolò il suo progetto Il ritorno delle scimmie. Questi furono Oliver Stone, Sam Raimi, Chuck Russell e James Cameron i quali mollarono per dedicarsi ad altri progetti e per varie vicissitudini con la Fox[6]. Nel 1998 Sam Hamm mise a punto una sceneggiatura secondo la quale i personaggi del classico del 1968 venivano riproposti in chiave moderna all'interno di una trama abbastanza fedele al romanzo originale. "La prima metà del copione assomiglia poco al libro, ma un sacco di roba nella seconda metà proviene direttamente da esso, o direttamente ispirata da esso".[senza fonte]

Il copione di Sam Hamm racconta di un'astronave pilotata da un orango in tuta spaziale che precipita sulla Terra liberando un virus che infetta le donne facendo loro partorire neonati deformi. I due protagonisti, la dottoressa Susan Landis, che lavora per la CDC e Alexander Troy, uno scienziato della JPL, riparano la nave e con essa ripercorrono la traiettoria raggiungendo il pianeta delle scimmie, sul quale incontrano Zira, una veterinaria, Cornelius, fidanzato segreto di lei e animalista controverso che ha organizzato una colonia nascosta nella Zona Proibita per la salvaguardia degli umani, e Zaius, lo spietato e celeberrimo leader del pianeta. La società delle scimmie è comandata dagli oranghi, i quali usano di nascosto della tecnologia avanzata appartenuta alla civiltà di uomini intelligenti che popolavano il pianeta in un'epoca antica (prima di estinguersi per via della stessa peste che affligge la Terra; i selvaggi che le scimmie trattano come animali sono la stirpe di coloro sopravvissuti alla peste che hanno generato un sistema immunitario per contrastare il virus, ma questo li rese primitivi) per catturare le trasmissioni dalla Terra imitandone la tecnologia e usanze culturali. Dopo svariate vicissitudini, Susan e Troy scoprono la cura con l'aiuto dei due scimpanzé e riescono a tornare sulla Terra dopo aver eliminato Zaius e la sua armata di gorilla. A causa della distorsione temporale per via del viaggio alla velocità della luce, giungono nel futuro quand'è troppo tardi e la Terra è ormai popolata da scimmie. Nella scena finale viene descritta la Statua della Libertà con l'orrenda faccia sorridente di una scimmia scolpita sul volto.[7][8]

Il film doveva essere prodotto e diretto da Chris Columbus e il makeup delle scimmie curato da Stan Winston[9]. In seguito Columbus abbandonò il progetto per realizzare Una promessa è una promessa e fu richiamato James Cameron, il quale rifiutò per dedicarsi a Titanic. Ai Fratelli Hughes venne proposta una nuova direzione, ma rifiutarono per la realizzazione de La vera storia di Jack lo squartatore - From Hell[10].

 
Tim Burton, il regista di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie, remake del 2001

Verso la fine del 1999 lo sceneggiatore William Broyles Jr. accettò di scrivere un nuovo copione quando la Fox gli diede il controllo creativo totale. Il copione di Broyles descriveva Ashlar come il pianeta delle scimmie e catturò l'attenzione di Tim Burton, il quale accettò di dirigere il film nel 2000[11]. La Fox tagliò il budget per la realizzazione del copione di Broyles, quindi furono chiamati Lawrence Konner e Mark Rosenthal (gli sceneggiatori di Superman IV) per modificare la sceneggiatura. Danny Elfman compose la colonna sonora mentre il makeup fu affidato a Rick Baker, il quale aveva già lavorato con Burton in Ed Wood[12]. Le riprese iniziarono nell'ottobre del 2000 e terminarono nell'aprile del 2001[13]. La direzione del film fu molto difficile per Burton, che era costantemente messo alle strette con la Fox che restringeva i tempi per filmare le scene e da Konner e Rosenthal, i quali continuavano a riscrivere e modificare il copione durante le riprese[14].

Nel 2001 uscì Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie, remake dell'originale del 1968. Diretto da Tim Burton, il film si distanzia molto dal libro di Boulle e usò nuovi effetti speciali e make-up per le scimmie.[15]

Reboot della serieModifica

Nel 2011 è uscito un nuovo film della saga, L'alba del pianeta delle scimmie, diretto da Rupert Wyatt, prequel e reboot della serie originale. Il film è interpretato da James Franco e narra la ribellione delle scimmie, guidata dallo scimpanzé geneticamente modificato Cesare (Andy Serkis). È la prima pellicola di una nuova serie di film.[16] Il seguito, Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie esce l'11 luglio 2014 negli Stati Uniti e il 30 luglio in Italia; è diretto da Matt Reeves e interpretato nuovamente da Andy Serkis. Nel gennaio 2014 Reeves viene confermato anche per il sequel del film, di cui scriverà la sceneggiatura insieme a Mark Bomback. Peter Chernin, Rick Jaffa e Amanda Silver figurano come produttori.[17] Il film intitolato The War - Il pianeta delle scimmie è uscito nel luglio 2017.[18]

Futuro della serieModifica

Nell'agosto 2016 è stato annunciato che un quarto film è in via di sviluppo.[19][20]

FilmModifica

Numero Titolo Anno Regia Timeline
1 Il pianeta delle scimmie 1968 Franklin J. Schaffner Serie originale
2 L'altra faccia del pianeta delle scimmie 1970 Ted Post
3 Fuga dal pianeta delle scimmie 1971 Don Taylor
4 1999: conquista della Terra 1972 J. Lee Thompson
5 Anno 2670 - Ultimo atto 1973
6 Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie 2001 Tim Burton Remake
7 L'alba del pianeta delle scimmie 2011 Rupert Wyatt Serie reboot
8 Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie 2014 Matt Reeves
9 The War - Il pianeta delle scimmie 2017
10 Il regno del pianeta delle scimmie 2024 Wes Ball

AccoglienzaModifica

IncassiModifica

Film Data di uscita Incassi Classifica Budget Ref(s)
Nord America Altri territori Mondiale USA e Canada A livello mondiale
Planet of the Apes (1968) 8 febbraio 1968 $32,589,624 $160,000,000[21] #2,328 $5.8 milioni [22]
Beneath the Planet of the Apes 27 maggio 1970 $18,999,718 #3,301 $4.67 milioni [23]
Escape from the Planet of the Apes 21 maggio 1971 $12,348,905 #4,089 $2.06 milioni [24]
Conquest of the Planet of the Apes 14 giugno 1972 $9,043,472 #4,555 $1.7 milioni [25]
Battle for the Planet of the Apes 23 maggio 1973 $8,844,595 #4,581 $1.71 milioni [26]
Planet of the Apes (2001) 27 luglio 2001 $180,011,740 $182,200,000 $362,211,740 #215 #282 $100 milioni [27]
Rise of the Planet of the Apes 5 agosto 2011 $176,760,185 $305,040,864 $481,801,049 #235 #184 $93 milioni [28]
Dawn of the Planet of the Apes 11 luglio 2014 $208,545,589 $502,098,977 $710,644,566 #167 #90 $170 milioni [29]
War for the Planet of the Apes 14 luglio 2017 $146,880,162 $343,784,076 $490,664,238 #419 #453 $150 milioni [30]
Totale $794.023.990 $1.333.123.917 $2.205.321.593 $528.940.000 [31]

CriticaModifica

Film Rotten Tomatoes Metacritic CinemaScore
Planet of the Apes (1968) 90% (49 recensioni)[32] 79 (14 recensioni)[33]
Beneath the Planet of the Apes 41% (22 recensioni)[34] 46 (9 recensioni)[35]
Escape from the Planet of the Apes 78% (23 recensioni)[36] 69 (9 recensioni)[37]
Conquest of the Planet of the Apes 44% (18 recensioni)[38] 49 (6 recensioni)[39]
Battle for the Planet of the Apes 38% (24 recensioni)[40] 40 (5 recensioni)[41]
Planet of the Apes (2001) 45% (156 recensioni)[42] 50 (34 recensioni)[43] B-[44]
Rise of the Planet of the Apes 81% (252 recensioni)[45] 68 (39 recensioni)[46] A-[44]
Dawn of the Planet of the Apes 90% (283 recensioni)[47] 79 (48 recensioni)[48] A-[44]
War for the Planet of the Apes 93% (251 recensioni)[49] 82 (50 recensioni)[50] A-[44]

PersonaggiModifica

Personaggio Serie originale Remake Serie reboot
Il pianeta delle scimmie
(1968)
L'altra faccia del pianeta delle scimmie
(1970)
Fuga dal pianeta delle scimmie
(1971)
1999: conquista della Terra
(1972)
Anno 2670 - Ultimo atto
(1973)
Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie
(2001)
L'alba del pianeta delle scimmie
(2011)
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
(2014)
The War - Il pianeta delle scimmie
(2017)

UmaniModifica

George Taylor Charlton Heston Charlton Heston (immagini d'archivio)
Nova Linda Harrison Amiah Miller[51]
Brent James Franciscus
Mendez Paul Richards
Albina Natalie Trundy
Skipper Tod Andrews
Dr. Lewis Dixon Bradford Dillman
Dr. Stephanie "Stevie" Branton Natalie Trundy
Dr. Otto Hasslein Eric Braeden
Armando Ricardo Montalbán
Governor Breck Don Murray
MacDonald Hari Rhodes
Kolp Severn Darden
MacDonald Austin Stoker
Mendez Paul Stevens
Jake Michael Stearns
Leo Davidson Mark Wahlberg
Daena Estella Warren
Birn Luke Eberl
Will Rodman James Franco James Franco (immagini d'archivio)
Caroline Aranha Freida Pinto
John Landon Brian Cox
Steven Jacobs David Oyelowo
Charles Rodman John Lithgow
Dodge Landon Tom Felton
Malcolm Jason Clarke
Dreyfus Gary Oldman
Ellie Keri Russell
Alexander Kodi Smit-McPhee
Carver Kirk Acevedo
Werner Jocko Sims
McVeigh Kevin Rankin
Finney Keir O'Donnell
Colonnello J. Wesley McCullough Woody Harrelson
Predicatore Gabriel Chavarria

ScimmieModifica

Cornelius Roddy McDowall David Watson Roddy McDowall Roddy McDowall (immagini d'archivio) Devyn Dalton
Dr. Zira Kim Hunter Kim Hunter (immagini d'archivio)
Dr. Zaius Maurice Evans Charlton Heston
Generale Ursus James Gregory
Cesare Walker Edmiston (voice) Roddy McDowall Andy Serkis
Lisa Natalie Trundy
Generale Aldo David Chow Claude Akins
Virgilio Paul Williams
Ari Helena Bonham Carter
Generale Thade Tim Roth
Colonnello Attar Michael Clarke Duncan
Krull Cary-Hiroyuki Tagawa
Limbo Paul Giamatti
Nova Lisa Marie Amiah Miller
Maurice Karin Konoval
Koba Christopher Gordon Toby Kebbell Toby Kebbell (come allucinazione)
Rocket Terry Notary
Cornelia Devyn Dalton Judy Greer
Occhi blu Nick Thurston Max Lloyd-Jones
Ash Larramie
"Doc" Shaw
Grey Lee Ross
Scimmia cattiva Steve Zahn
Red Ty Olsson
Lake Sara Canning
Luca Michael Adamthwaite
Winter Aleks Paunovic

Altri mediaModifica

TelevisioneModifica

FumettiModifica

  • Planet of the Apes. Adattamenti a fumetti della Marvel Comics di tutti i film, più altre storie originali.[52]

VideogiochiModifica

Action figureModifica

In seguito alla prima trasmissione televisiva della serie di film, nel 1974 la Mego produsse una linea di action figure, su licenza della 20th Century Fox, ispirata alla saga originale de Il pianeta delle scimmie. La linea comprendeva i personaggi di Cornelius, Zira, Dr. Zaius, una scimmia soldato e un "Astronauta", più un paio di set e un cavallo telecomandato.[53]

Il personaggio dell'Astronauta doveva inizialmente raffigurare il personaggio del film Taylor, interpretato da Charlton Heston, ma l'attore rifiutò di fornire i diritti alla Mego per lo sfruttamento della propria immagine, così la testa della figura venne rimodellata e al personaggio venne dato il generico nome di Astronauta.[54]

RiconoscimentiModifica

Il pianeta delle scimmieModifica

Nel 2001 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[55]

Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmieModifica

  • 2 nomination ai BAFTA 2002:

L'alba del pianeta delle scimmieModifica

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmieModifica

The War - il pianeta delle scimmieModifica

MusicaModifica

NoteModifica

  1. ^ a b Russo, Landsman, and Gross 2001, p.4–6
  2. ^ Becker 1993, p-122–124
  3. ^ Russo, Landsman, and Gross 2001, p.4.
  4. ^ (EN) Tales From Development Hell: Twisted Path to Tim Burton's Planet of the Apes, su wired.com, Wired. URL consultato il 5 marzo 2014.
  5. ^ (EN) Peter Jackson, su planetoftheapes.wikia.com, Planet of the Apes: The Sacred Scrolls. URL consultato il 5 marzo 2014.
  6. ^ (EN) The Apes of Wrath, su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2014).
  7. ^ (EN) PLANET OF THE APES written by Sam Hamm (TXT), su scifiscripts.com, SciFi Scripts.com. URL consultato il 5 marzo 2014.
  8. ^ Il pianeta delle scimmie di Sam Hamm (PDF), su orig15.deviantart.net, deviantart.com. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2017).
  9. ^ (EN) Monkey Business, su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2014).
  10. ^ (EN) The Return of the Planet of the Apes, su voices.yahoo.com, Yahoo!. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2014).
  11. ^ (EN) Fox goes ape for Burton, su variety.com, Variety. URL consultato il 5 marzo 2014.
  12. ^ (EN) Mark Wahlberg stars in the reimagined 'Planet of the Apes', su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
  13. ^ (EN) Remaking, Not Aping, an Original, su articles.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 5 marzo 2014.
  14. ^ (EN) MarkRosenthal, su planetoftheapes.wikia.com, Planet of the Apes: The Sacred Scrolls. URL consultato il 5 marzo 2014.
  15. ^ Richard Natale, Remaking, Not Aping, an Original, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 6 maggio 2001.
  16. ^ "Collider Visits The Set of RISE OF THE PLANET OF THE APES; Plus Video Blog" Archiviato il 18 maggio 2011 in Internet Archive.. Lussier, Germain. (14 aprile 2011). Collider.com.
  17. ^ (EN) Matt Reeves To Helm ‘Planet Of The Apes 3’, su Deadline.com, 7 gennaio 2014. URL consultato il 31 agosto 2015.
  18. ^ (EN) Exclusive: New PLANET OF THE APES Movie Title Revealed, su Collider, 14 maggio 2015.
  19. ^ War for the Planet of the Apes Sequels: What's Next?, su slashfilm.com, 11 ottobre 2016.
  20. ^ Luke Owen, Planet of the Apes 4 already being developed, in Flickering Myth, 12 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
  21. ^ Perry C. Cotham, Obscenity, pornography & censorship, Baker Book House, 1973, p. 129, ISBN 978-0-8010-2345-3.
    «...taken in up to $150 million at box offices around the world»
  22. ^ Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  23. ^ Beneath the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  24. ^ Escape from the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  25. ^ Conquest of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  26. ^ Battle for the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
  27. ^ Planet of the Apes (2001), su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
  28. ^ Rise of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
  29. ^ Dawn of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
  30. ^ War for the Planet of the Apes (2017), su Box Office Mojo. URL consultato l'8 agosto 2017.
  31. ^ Planet of the Apes Moviesat the Box Office, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 15 luglio 2014.
  32. ^ Planet of the Apes (1968) – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
  33. ^ http://www.metacritic.com/movie/planet-of-the-apes-1968
  34. ^ Beneath the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
  35. ^ http://www.metacritic.com/movie/beneath-the-planet-of-the-apes
  36. ^ Escape from the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
  37. ^ http://www.metacritic.com/movie/escape-from-the-planet-of-the-apes
  38. ^ Conquest of the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
  39. ^ http://www.metacritic.com/movie/conquest-of-the-planet-of-the-apes
  40. ^ Battle for the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
  41. ^ http://www.metacritic.com/movie/battle-for-the-planet-of-the-apes
  42. ^ Planet of the Apes (2001), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
  43. ^ Planet of the Apes, su metacritic.com, Metacritic, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
  44. ^ a b c d Cinemascore, su Cinemascore.com. URL consultato il 19 marzo 2015.
  45. ^ Rise of the Planet of the Apes (2011), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes, 2014. URL consultato il 1º settembre 2014.
  46. ^ Rise of the Planet of the Apes, su metacritic.com, Metacritic, 2014. URL consultato il 1º settembre 2014.
  47. ^ Dawn of the Planet of the Apes (2011), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes, 2014. URL consultato il 3 settembre 2014.
  48. ^ Dawn of the Planet of the Apes, su metacritic.com, Metacritic, 2014. URL consultato il 1º settembre 2014.
  49. ^ War of the Planet of the Apes (2017), su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes, 2017. URL consultato il 12 luglio 2017.
  50. ^ War for the Planet of the Apes, su metacritic.com, Metacritic, 2017. URL consultato il 12 luglio 2017.
  51. ^ War for the Planet of the Apes Will Feature A Character From The Original 1968 Movie
  52. ^ Andrea Fiamma, Il pianeta delle scimmie, un pulp d'annata, su Fumettologica, 11 dicembre 2018. URL consultato il 12 dicembre 2018.
  53. ^ (EN) Planet of the Apes, su megomuseum.com, Mego Museum. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  54. ^ (EN) Mego Corporation, su planetoftheapes.wikia.com, Planet of the Apes Wikia. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  55. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 18 dicembre 2001. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  56. ^ IMDb - Movies, TV and Celebrities, su IMDb. URL consultato il 10 giugno 2016.
  57. ^ (EN) Winners Empire Awards 2015, su empireonline.com. URL consultato il 20 aprile 2015.
  58. ^ (EN) Full List of 2015 Saturn Awards Winners - Dread Central, su dreadcentral.com. URL consultato il 26 giugno 2015.
  59. ^ Marita Toniolo, Oscar 2018: annunciate le nomination, su bestmovie.it, Best Movie, 23 gennaio 2018. URL consultato il 23 gennaio 2018.
  60. ^ (EN) Alex Ritman, BAFTA Awards: 'Shape of Water,' 'Three Billboards,' 'Darkest Hour' Lead Pack of Nominations, su hollywoodreporter.com, The Hollywood Reporter, 8 gennaio 2018. URL consultato il 9 gennaio 2018.
  61. ^ (EN) Here are the nominees for the 24th Annual Screen Actors Guild Awards, su envelope.latimes.com, Los Angeles Times, 13 dicembre 2017. URL consultato il 13 dicembre 2017.
  62. ^ Andrea Francesco Berni, Get Out è il miglior film del 2017 per i critici di Washington DC, The Florida Project per i critici di Detroit, su badtaste.it, 9 dicembre 2017. URL consultato il 9 dicembre 2017.
  63. ^ (EN) 2017 San Diego Film Critics Society’s Award Nominations, San Diego Film Critics Society, 9 dicembre 2017. URL consultato il 10 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
  64. ^ (EN) 2017 San Diego Film Critics Society Award Winners, in San Diego Film Critics Society, 11 dicembre 2017. URL consultato il 12 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2017).
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