Il pianeta delle scimmie
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes) di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens). L'adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di seguiti, e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Quattro sequel succedettero al film originale tra il 1970 e il 1973: L'altra faccia del pianeta delle scimmie, Fuga dal pianeta delle scimmie, 1999: conquista della Terra e Anno 2670 - Ultimo atto. Non ebbero il successo del primo film, ma riscontrarono un buon successo commerciale. La serie ha prodotto anche due serie televisive nel 1974 e nel 1975. I piani per un rifacimento del film sono rimasti in fase di sviluppo per oltre dieci anni prima dell'uscita di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie di Tim Burton nel 2001. Dieci anni dopo è partito il reboot della serie con L'alba del pianeta delle scimmie, seguito da Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie nel 2014 e The War - Il pianeta delle scimmie nel 2017. I film hanno incassato un totale di oltre 1,8 miliardi di dollari in tutto il mondo, contro un bilancio combinato di 567,5 milioni di dollari.
Il romanzoModifica
La serie è iniziata con il romanzo La Planète des Singes dello scrittore francese Pierre Boulle del 1963. Boulle ha scritto il romanzo in sei mesi dopo che le "espressioni umane" dei gorilla nello zoo lo hanno ispirato a contemplare il rapporto tra uomo e scimmia. La Planète des Singes è stata fortemente influenzata dai racconti fantastici di viaggi del XVIII e XIX secolo, in particolare i satirici I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift. Boulle fa un uso realistico della scienza nel libro, con vari riferimenti a teorie scientifiche. La principale è la teoria darwiniana dell'evoluzione che viene ripresa e capovolta su Soror, dove sono le scimmie ad aver raggiunto il maggior grado evolutivo. Un'altra teoria utilizzata è la teoria della relatività. Tuttavia, Boulle ha rifiutato l'etichetta di fantascienza per il suo lavoro, definendola "fantasia sociale".[1]
Il romanzo è una satira sociale e segue le vicende del giornalista francese Ulysse Mérou, che partecipa a un viaggio in un pianeta lontano dove gli uomini senza parole, ridotti come animali, vengono cacciati e schiavizzati da una società avanzata di scimmie. Alla fine Mérou scopre che gli esseri umani una volta dominavano il pianeta fino a che la loro compiacenza non permise alle scimmie più industriose di rovesciarlo. Il messaggio centrale del romanzo è che l'intelligenza umana non è una qualità fissa e può essere atrofizzata se presa per scontata.[1][2] Boulle considerava il romanzo una delle sue opere minori, anche se si è rivelato un successo. Xan Fielding lo ha tradotto in inglese. È stato pubblicato nel Regno Unito come Monkey Planet e negli Stati Uniti come Planet of the Apes.[3]
ProduzioneModifica
Serie originaleModifica
I primi cinque film della saga (1968-1973), prodotti da Arthur P. Jacobs e distribuiti dalla 20th Century Fox, sono basati sul romanzo originale di Boulle. I film narrano della scomparsa dell'umanità e dell'ascesa di scimmie intelligenti ed evolute e sono narrati dal punto di vista dell'astronauta George Taylor (Charlton Heston), dell'astronauta John Brent (James Franciscus) e delle scimmie Zira (Kim Hunter), Cornelius (Roddy McDowall) e il loro figlio Cesare. Il primo film venne co-sceneggiato da Rod Serling, creatore delle serie tv Ai confini della realtà e Mistero in galleria.
Il primo ciclo di film fu seguito da due serie tv durante gli anni '70. Il pianeta delle scimmie, una serie in live-action, debuttò nel 1974 negli Stati Uniti. La serie era ambientata all'incirca 900 anni prima del film originale in un mondo dove le scimmie erano al comando ma gli umani riuscivano ancora a parlare. Nel 1975 andò in onda Ritorno al pianeta delle scimmie, una serie animata slegata dagli altri film della serie.
Il remake di Tim BurtonModifica
Il nuovo film della serie venne alla luce dopo un development hell molto intenso: le idee per un remake de Il pianeta delle scimmie risalgono agli anni '80, quando Adam Rifkin fu portato agli studios della 20th Century Fox col desiderio di realizzare un nuovo film sulle scimmie. Inizialmente egli voleva creare un sequel che riprendesse direttamente dal finale del film originale ignorando i quattro sequel esistenti. Il suo film doveva chiamarsi Ritorno al pianeta delle scimmie e descriveva le scimmie in usanze e costumi greco-romani che combattevano contro una società di umani intelligenti, la stirpe dei protagonisti del classico del 1968, ispirandosi a film come Spartacus. Il progetto venne sospeso per via di contrasti creativi tra Rifkin e lo studio.[4]. In seguito Peter Jackson volle adattare un progetto simile nel quale la società delle scimmie era modellata secondo la cultura rinascimentale e Roddy McDowall, l'attore che aveva impersonato Cornelius e Cesare nei film originali, era aperto all'idea di avere una parte nei panni di una scimmia dall'aspetto ispirato a Leonardo da Vinci. Jackson però si dedicò alla creazione di Creature del cielo e solo del 1998 decise di riprendere il progetto, per poi mollarlo di nuovo quando la morte di McDowall gli tolse l'entusiasmo.[5].
Nel corso degli anni novanta, svariati registi proposero di realizzare un nuovo adattamento del romanzo di Pierre Boulle, scritto da Terry Hayes (che ha lavorato sui seguiti di Mad Max), il quale intitolò il suo progetto Il ritorno delle scimmie. Questi furono Oliver Stone, Sam Raimi, Chuck Russell e James Cameron i quali mollarono per dedicarsi ad altri progetti e per varie vicissitudini con la Fox[6]. Nel 1998 Sam Hamm mise a punto una sceneggiatura secondo la quale i personaggi del classico del 1968 venivano riproposti in chiave moderna all'interno di una trama abbastanza fedele al romanzo originale. "La prima metà del copione assomiglia poco al libro, ma un sacco di roba nella seconda metà proviene direttamente da esso, o direttamente ispirata da esso".[senza fonte]
Il copione di Sam Hamm racconta di un'astronave pilotata da un orango in tuta spaziale che precipita sulla Terra liberando un virus che infetta le donne facendo loro partorire neonati deformi. I due protagonisti, la dottoressa Susan Landis, che lavora per la CDC e Alexander Troy, uno scienziato della JPL, riparano la nave e con essa ripercorrono la traiettoria raggiungendo il pianeta delle scimmie, sul quale incontrano Zira, una veterinaria, Cornelius, fidanzato segreto di lei e animalista controverso che ha organizzato una colonia nascosta nella Zona Proibita per la salvaguardia degli umani, e Zaius, lo spietato e celeberrimo leader del pianeta. La società delle scimmie è comandata dagli oranghi, i quali usano di nascosto della tecnologia avanzata appartenuta alla civiltà di uomini intelligenti che popolavano il pianeta in un'epoca antica (prima di estinguersi per via della stessa peste che affligge la Terra; i selvaggi che le scimmie trattano come animali sono la stirpe di coloro sopravvissuti alla peste che hanno generato un sistema immunitario per contrastare il virus, ma questo li rese primitivi) per catturare le trasmissioni dalla Terra imitandone la tecnologia e usanze culturali. Dopo svariate vicissitudini, Susan e Troy scoprono la cura con l'aiuto dei due scimpanzé e riescono a tornare sulla Terra dopo aver eliminato Zaius e la sua armata di gorilla. A causa della distorsione temporale per via del viaggio alla velocità della luce, giungono nel futuro quand'è troppo tardi e la Terra è ormai popolata da scimmie. Nella scena finale viene descritta la Statua della Libertà con l'orrenda faccia sorridente di una scimmia scolpita sul volto.[7][8]
Il film doveva essere prodotto e diretto da Chris Columbus e il makeup delle scimmie curato da Stan Winston[9]. In seguito Columbus abbandonò il progetto per realizzare Una promessa è una promessa e fu richiamato James Cameron, il quale rifiutò per dedicarsi a Titanic. Ai Fratelli Hughes venne proposta una nuova direzione, ma rifiutarono per la realizzazione de La vera storia di Jack lo squartatore - From Hell[10].
Verso la fine del 1999 lo sceneggiatore William Broyles Jr. accettò di scrivere un nuovo copione quando la Fox gli diede il controllo creativo totale. Il copione di Broyles descriveva Ashlar come il pianeta delle scimmie e catturò l'attenzione di Tim Burton, il quale accettò di dirigere il film nel 2000[11]. La Fox tagliò il budget per la realizzazione del copione di Broyles, quindi furono chiamati Lawrence Konner e Mark Rosenthal (gli sceneggiatori di Superman IV) per modificare la sceneggiatura. Danny Elfman compose la colonna sonora mentre il makeup fu affidato a Rick Baker, il quale aveva già lavorato con Burton in Ed Wood[12]. Le riprese iniziarono nell'ottobre del 2000 e terminarono nell'aprile del 2001[13]. La direzione del film fu molto difficile per Burton, che era costantemente messo alle strette con la Fox che restringeva i tempi per filmare le scene e da Konner e Rosenthal, i quali continuavano a riscrivere e modificare il copione durante le riprese[14].
Nel 2001 uscì Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie, remake dell'originale del 1968. Diretto da Tim Burton, il film si distanzia molto dal libro di Boulle e usò nuovi effetti speciali e make-up per le scimmie.[15]
Reboot della serieModifica
Nel 2011 è uscito un nuovo film della saga, L'alba del pianeta delle scimmie, diretto da Rupert Wyatt, prequel e reboot della serie originale. Il film è interpretato da James Franco e narra la ribellione delle scimmie, guidata dallo scimpanzé geneticamente modificato Cesare (Andy Serkis). È la prima pellicola di una nuova serie di film.[16] Il seguito, Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie esce l'11 luglio 2014 negli Stati Uniti e il 30 luglio in Italia; è diretto da Matt Reeves e interpretato nuovamente da Andy Serkis. Nel gennaio 2014 Reeves viene confermato anche per il sequel del film, di cui scriverà la sceneggiatura insieme a Mark Bomback. Peter Chernin, Rick Jaffa e Amanda Silver figurano come produttori.[17] Il film intitolato The War - Il pianeta delle scimmie è uscito nel luglio 2017.[18]
Futuro della serieModifica
Nell'agosto 2016 è stato annunciato che un quarto film è in via di sviluppo.[19][20]
FilmModifica
Numero | Titolo | Anno | Regia | Timeline |
---|---|---|---|---|
1 | Il pianeta delle scimmie | 1968 | Franklin J. Schaffner | Serie originale |
2 | L'altra faccia del pianeta delle scimmie | 1970 | Ted Post | |
3 | Fuga dal pianeta delle scimmie | 1971 | Don Taylor | |
4 | 1999: conquista della Terra | 1972 | J. Lee Thompson | |
5 | Anno 2670 - Ultimo atto | 1973 | ||
6 | Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie | 2001 | Tim Burton | Remake |
7 | L'alba del pianeta delle scimmie | 2011 | Rupert Wyatt | Serie reboot |
8 | Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie | 2014 | Matt Reeves | |
9 | The War - Il pianeta delle scimmie | 2017 | ||
10 | Il regno del pianeta delle scimmie | 2024 | Wes Ball |
AccoglienzaModifica
IncassiModifica
Film | Data di uscita | Incassi | Classifica | Budget | Ref(s) | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nord America | Altri territori | Mondiale | USA e Canada | A livello mondiale | ||||
Planet of the Apes (1968) | 8 febbraio 1968 | $32,589,624 | $160,000,000[21] | #2,328 | $5.8 milioni | [22] | ||
Beneath the Planet of the Apes | 27 maggio 1970 | $18,999,718 | #3,301 | $4.67 milioni | [23] | |||
Escape from the Planet of the Apes | 21 maggio 1971 | $12,348,905 | #4,089 | $2.06 milioni | [24] | |||
Conquest of the Planet of the Apes | 14 giugno 1972 | $9,043,472 | #4,555 | $1.7 milioni | [25] | |||
Battle for the Planet of the Apes | 23 maggio 1973 | $8,844,595 | #4,581 | $1.71 milioni | [26] | |||
Planet of the Apes (2001) | 27 luglio 2001 | $180,011,740 | $182,200,000 | $362,211,740 | #215 | #282 | $100 milioni | [27] |
Rise of the Planet of the Apes | 5 agosto 2011 | $176,760,185 | $305,040,864 | $481,801,049 | #235 | #184 | $93 milioni | [28] |
Dawn of the Planet of the Apes | 11 luglio 2014 | $208,545,589 | $502,098,977 | $710,644,566 | #167 | #90 | $170 milioni | [29] |
War for the Planet of the Apes | 14 luglio 2017 | $146,880,162 | $343,784,076 | $490,664,238 | #419 | #453 | $150 milioni | [30] |
Totale | $794.023.990 | $1.333.123.917 | $2.205.321.593 | $528.940.000 | [31] |
CriticaModifica
Film | Rotten Tomatoes | Metacritic | CinemaScore |
---|---|---|---|
Planet of the Apes (1968) | 90% (49 recensioni)[32] | 79 (14 recensioni)[33] | |
Beneath the Planet of the Apes | 41% (22 recensioni)[34] | 46 (9 recensioni)[35] | |
Escape from the Planet of the Apes | 78% (23 recensioni)[36] | 69 (9 recensioni)[37] | |
Conquest of the Planet of the Apes | 44% (18 recensioni)[38] | 49 (6 recensioni)[39] | |
Battle for the Planet of the Apes | 38% (24 recensioni)[40] | 40 (5 recensioni)[41] | |
Planet of the Apes (2001) | 45% (156 recensioni)[42] | 50 (34 recensioni)[43] | B-[44] |
Rise of the Planet of the Apes | 81% (252 recensioni)[45] | 68 (39 recensioni)[46] | A-[44] |
Dawn of the Planet of the Apes | 90% (283 recensioni)[47] | 79 (48 recensioni)[48] | A-[44] |
War for the Planet of the Apes | 93% (251 recensioni)[49] | 82 (50 recensioni)[50] | A-[44] |
PersonaggiModifica
Altri mediaModifica
TelevisioneModifica
- Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, 1974) - serie televisiva
- Return to the Planet of the Apes (1975-1976) - serie animata
FumettiModifica
- Planet of the Apes. Adattamenti a fumetti della Marvel Comics di tutti i film, più altre storie originali.[52]
VideogiochiModifica
- Planet of the Apes PlayStation, PC, Game Boy (2001–2002)
- Crisis on the Planet of the Apes VR (2018)
Action figureModifica
In seguito alla prima trasmissione televisiva della serie di film, nel 1974 la Mego produsse una linea di action figure, su licenza della 20th Century Fox, ispirata alla saga originale de Il pianeta delle scimmie. La linea comprendeva i personaggi di Cornelius, Zira, Dr. Zaius, una scimmia soldato e un "Astronauta", più un paio di set e un cavallo telecomandato.[53]
Il personaggio dell'Astronauta doveva inizialmente raffigurare il personaggio del film Taylor, interpretato da Charlton Heston, ma l'attore rifiutò di fornire i diritti alla Mego per lo sfruttamento della propria immagine, così la testa della figura venne rimodellata e al personaggio venne dato il generico nome di Astronauta.[54]
RiconoscimentiModifica
Il pianeta delle scimmieModifica
- 1969 - Premio Oscar
- Oscar alla carriera a John Chambers ("Onorario per il trucco")
- Candidatura per i migliori costumi a Morton Haack
- Candidatura per la migliore colonna sonora a Jerry Goldsmith
Nel 2001 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[55]
Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmieModifica
- BMI Film & TV Awards 2002 (Danny Elfman)
- Bogey Awards 2001: Premio Bogey in Argento (Tim Burton)
- Hollywood Makeup Artist and Hair Stylist Guild Awards 2002: Miglior Effetti Trucco Speciali (Rick Baker, Kazuhiro Tsuji, Toni G)
- Las Vegas Film Critics Society Awards 2002: Premio Risultato Speciale: (Rick Baker per il trucco)
- Phoenix Film Critics Society Awards 2002: Miglior Trucco (Rick Baker, John Blake)
- 3 premi ai Razzie Awards 2001:
- 6 nomination ai Saturn Award 2002:
- Miglior Costumi (Colleen Atwood)
- Miglior Lancio DVD (Tim Burton)
- Miglior Trucco (Rick Baker, John Blake)
- Miglior Film Fantascientifico (Tim Burton)
- Miglior Attore non Protagonista (Tim Roth)
- Miglior Attrice non Protagonista (Helena Bonham Carter)
- 2 nomination ai BAFTA 2002:
- Miglior Costumi (Colleen Atwood)
- Miglior Trucco (Rick Baker, Toni G, Kazuhiro Tsuji)
- Nomination ai Costume Designers Guild Awards 2002: Eccellenza nel Design dei Costumi in un Film (Colleen Atwood)
- 2 nomination agli Empire Awards 2002:
- Miglior Attore Inglese (Tim Roth)
- Miglior Attrice Inglese (Helena Bonham Carter)
- Nomination al Premio Grammy 2002: Miglior Album di una Colonna Sonora per un Film Cinematografico, Televisivo o altri Media (Danny Elfman)
- 2 nomination agli MTV Movie Awards 2002:
- Miglior Cameo (Charlton Heston)
- Miglior Antagonista (Tim Roth)
- 2 nomination ai Motion Picture Sound Editors 2002:
- Miglior Montaggio Sonoro - Dialoghi e ADR (Richard L. Anderson, John A. Larsen, R.J. Kizer, Michael Haight, Susan Dawes, Alan L. Nineberg)
- Miglior Montaggio Sonoro - Effetti e Foley (Richard L. Anderson, John Murray, David A. Whittaker, Donald Flick, Marvin Walowitz, Avram D. Gold, Curt Schulkey, Ted Caplan, Dan Yale, John A. Larsen)
- Nomination ai Phoenix Film Critics Society Awards 2002: Miglior Costumi (Colleen Atwood)
- Nomination ai Satellite Awards 2002: Premio Satellite d'Oro: Miglior Costumi (Colleen Atwood)
- 4 nomination ai World Stunt Awards 2002: Premio Taurus:
- Miglior Combattimento (Darryl Chan, David Rowden)
- Miglior Stunt del Fuoco (Brycen Counts, David St. Pierre, Christopher 'Critter' Antonucci)
- Miglior Stunt Coordinator e/o 2nd Unit Director (Andy Armstrong, Charles Croughwell)
- Miglior Stunt Femminile (Simone Boisseree)
L'alba del pianeta delle scimmieModifica
- 2012 - Premio Oscar
- Nomination Migliori Effetti Speciali a Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barret e R. Christopher White
- 2012 - Premio BAFTA
- Nomination Migliori Effetti Speciali a Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barret e R. Christopher White
- 2012 - Empire Award
- Nomination Miglior Film
- Nomination Miglior Regia a Ruper Wyatt
- Nomination Miglior Attore a Andy Serkis
- Nomination Miglior Sci-Fi/Fantasy
- 2011 - Satellite Award
- Nomination Miglior Attore non Protagonista a Andy Serkis
- Nomination Migliori Effetti Visivi a Jeff Capotreno, Joe Letteri e R. Christopher White[56]
Apes Revolution - Il pianeta delle scimmieModifica
- 2015 - Premio Oscar
- Candidato per i migliori effetti speciali a Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett e Erik Winquist
- 2015 - Premio BAFTA
- Candidato per i migliori effetti speciali
- 2015 - Empire Awards[57]
- Miglior attore a Andy Serkis
- Candidato per il miglior film
- Candidato per il miglior regista a Matt Reeves
- Candidato per il miglior sci-fi/fantasy
- 2015 - Saturn Awards[58]
- Candidato per il miglior film di fantascienza
- Candidato per il miglior attore non protagonista a Andy Serkis
- Candidato per il miglior attore emergente a Kodi Smit-McPhee
- Candidato per la miglior regia a Matt Reeves
- Candidato per la miglior scenografia a James Chinlund
- Candidato per la miglior colonna sonora a Michael Giacchino
- Candidato per il miglior trucco a Bill Terezakis e Lisa Love
- Candidato per i migliori effetti speciali a Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett e Erik Winquist
The War - il pianeta delle scimmieModifica
- 2018 - Premio Oscar[59]
- Candidatura per i migliori effetti speciali a Joe Letteri, Daniel Barrett, Dan Lemmon e Joel Whist
- 2018 - British Academy Film Awards[60]
- Candidatura per i migliori effetti speciali
- 2018 - Screen Actors Guild Award[61]
- Candidatura per le migliori controfigure
- 2017 - Washington D.C. Area Film Critics Association[62]
- Miglior performance in motion capture a Andy Serkis
- 2017 - San Diego Film Critics Society Awards[63][64]
- Migliori effetti visivi
- 2017 - Chicago Film Critics Association[65]
- Candidatura per la miglior colonna sonora originale a Michael Giacchino
- 2018 - Satellite Award[66][67]
- Miglior montaggio a William Hoy e Stan Salfas
- Candidatura per la miglior colonna sonora originale a Michael Giacchino
- Candidatura per i migliori effetti visivi
- Candidatura per il miglior suono
- 2018 - Critics' Choice Awards[68][69]
- Migliori effetti visivi
- Candidatura per il miglior film d'azione
- 2018 - Art Directors Guild Awards[70]
- Candidatura per la miglior scenografia in un film fantastico a James Chinlund
- 2018 - VES Awards[71][72]
- Migliori effetti visivi a Joe Letteri, Ryan Stafford, Daniel Barrett, Dan Lemmon, Joel Whist
- Miglior personaggio animato per Cesare a Dennis Yoo, Ludovic Chailloleau, Douglas McHale, Tim Forbes
- Migliori effetti simulati a David Caeiro Cebrián, Johnathan Nixon, Chet Leavai e Gary Boyle
- Migliori effetti compositing a Christoph Salzmann, Robin Hollander, Ben Warner e Beck Veitch
- Candidatura per il miglior personaggio animato per scimmia cattiva a Eteuati Tema, Aidan Martin, Florian Fernandez, Mathias Larserud
- Candidatura per il miglior ambiente creato per la fortezza nascosta
- Candidatura per il miglior ambiente creato per il campo di prigionia
- 2018 - Golden Reel Award[73]
- 2018 - Annie Award[74]
- Miglior animazione dei personaggi in un film live-action
- 2018 - Saturn Award[75]
- Candidatura per il miglior film di fantascienza
- Candidatura per il miglior attore a Andy Serkis
- Candidatura per il miglior regista a Matt Reeves
- Candidatura per i migliori effetti speciali a Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett e Joel Whist
MusicaModifica
- Planet of the Apes, raccolta musicale dei Guano Apes
NoteModifica
- ^ a b Russo, Landsman, and Gross 2001, p.4–6
- ^ Becker 1993, p-122–124
- ^ Russo, Landsman, and Gross 2001, p.4.
- ^ (EN) Tales From Development Hell: Twisted Path to Tim Burton's Planet of the Apes, su wired.com, Wired. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ (EN) Peter Jackson, su planetoftheapes.wikia.com, Planet of the Apes: The Sacred Scrolls. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ (EN) The Apes of Wrath, su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2014).
- ^ (EN) PLANET OF THE APES written by Sam Hamm (TXT), su scifiscripts.com, SciFi Scripts.com. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ Il pianeta delle scimmie di Sam Hamm (PDF), su orig15.deviantart.net, deviantart.com. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2017).
- ^ (EN) Monkey Business, su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2014).
- ^ (EN) The Return of the Planet of the Apes, su voices.yahoo.com, Yahoo!. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2014).
- ^ (EN) Fox goes ape for Burton, su variety.com, Variety. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ (EN) Mark Wahlberg stars in the reimagined 'Planet of the Apes', su ew.com, Entertainment Weekly. URL consultato il 5 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2014).
- ^ (EN) Remaking, Not Aping, an Original, su articles.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ (EN) MarkRosenthal, su planetoftheapes.wikia.com, Planet of the Apes: The Sacred Scrolls. URL consultato il 5 marzo 2014.
- ^ Richard Natale, Remaking, Not Aping, an Original, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 6 maggio 2001.
- ^ "Collider Visits The Set of RISE OF THE PLANET OF THE APES; Plus Video Blog" Archiviato il 18 maggio 2011 in Internet Archive.. Lussier, Germain. (14 aprile 2011). Collider.com.
- ^ (EN) Matt Reeves To Helm ‘Planet Of The Apes 3’, su Deadline.com, 7 gennaio 2014. URL consultato il 31 agosto 2015.
- ^ (EN) Exclusive: New PLANET OF THE APES Movie Title Revealed, su Collider, 14 maggio 2015.
- ^ War for the Planet of the Apes Sequels: What's Next?, su slashfilm.com, 11 ottobre 2016.
- ^ Luke Owen, Planet of the Apes 4 already being developed, in Flickering Myth, 12 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ Perry C. Cotham, Obscenity, pornography & censorship, Baker Book House, 1973, p. 129, ISBN 978-0-8010-2345-3.«...taken in up to $150 million at box offices around the world»
- ^ Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Beneath the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Escape from the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Conquest of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Battle for the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Amazon.com. URL consultato il 18 marzo 2015.
- ^ Planet of the Apes (2001), su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
- ^ Rise of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
- ^ Dawn of the Planet of the Apes, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo, 2014. URL consultato il 23 agosto 2014.
- ^ War for the Planet of the Apes (2017), su Box Office Mojo. URL consultato l'8 agosto 2017.
- ^ Planet of the Apes Moviesat the Box Office, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 15 luglio 2014.
- ^ Planet of the Apes (1968) – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ http://www.metacritic.com/movie/planet-of-the-apes-1968
- ^ Beneath the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ http://www.metacritic.com/movie/beneath-the-planet-of-the-apes
- ^ Escape from the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ http://www.metacritic.com/movie/escape-from-the-planet-of-the-apes
- ^ Conquest of the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ http://www.metacritic.com/movie/conquest-of-the-planet-of-the-apes
- ^ Battle for the Planet of the Apes – Rotten Tomatoes, su Flixster, Rotten Tomatoes. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ http://www.metacritic.com/movie/battle-for-the-planet-of-the-apes
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Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- (EN) Special Planet of the Apes Series Issue - Interviews & Set Visit (PDF), su pota.goatley.com.