Il piccolo signor Friedemann
Il piccolo signor Friedemann è una raccolta di racconti di Thomas Mann pubblicata nel 1898; la breve novella che dà nome al titolo era già uscita separatamente su rivista l'anno precedente.
Il piccolo signor Friedemann | |
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Titolo originale | Der Kleine Herr Friedemann |
Autore | Thomas Mann |
1ª ed. originale | 1897 |
Genere | raccolta di racconti |
Lingua originale | tedesco |
Ambientazione | Germania, fine XIX secolo |
Protagonisti | Johannes Friedemann |
Trama modifica
La storia della vita di Johannes Friedemann viene raccontata in 15 capitoli: fin da bambino si trova ad essere affetto da una grave deformità fisica che lo rende storpio agli occhi degli altri, dando di sé uno spettacolo tra il pietoso e il grottesco, con la grande testa insaccata tra le spalle.
Il giovanotto appartiene ad una famiglia che ha dato il via ad una delle prime aziende mercantili della cittadina, ma non è molto ricco in quanto il padre, console olandese, è morto troppo presto. Gli son rimaste la cara madre malata e tre sorelle maggiori, per la verità abbastanza bruttine e pertanto rimaste zitelle, che amorevolmente e con tutto il cuore si prendono cura di lui.
La prima volta che Johannes s'è innamorato aveva 16 anni: non si sarebbe mai stancato di star ad osservare, completamente stregato, la bella sorella d'un suo compagno di scuola: purtroppo per lui però questo è sempre rimasto un amore a senso unico, mai minimamente corrisposto.
Sopraffatto dal dolore intimo che ciò gli ha causato, sceglie presto di rinunciare per sempre alla ragazza: tornato a casa, al sicuro all'interno della sua stanzetta, prese in mano un libro e il suo violino, le sole cose che mai l'avrebbero tradito nella vita, questo a dispetto della sua gobba prominente; di ciò era perfettamente consapevole e sicuro.
A seguito della morte precoce della madre, il secondo grande dolore della sua ancor giovane vita, diviene un completo discepolo di Epicuro: felice dei pochi piaceri a sua disposizione che la sua esistenza grama sembra volergli concedere, cerca di dimenticare i grandi desideri impossibili per lui da realizzare.
Man mano che cresce sempre più si dedica anima e corpo ai suoi studi e poi al suo lavoro, alla sua musica e alla letteratura, uniche cose che sembrano essere capaci di farlo godere con tutto il proprio essere; svilupperà in seguito anche una grande passione per il teatro. Arriva così a compiere trent'anni, nella serena certezza che anche tutto il resto della vita che ancora gli rimane scorra come ha fatto finora, senza scosse o crisi improvvise.
A seguito d'un trasferimento a Berlino, dovuto a motivi professionali, verrà però a conoscere la giovane moglie d'un tenente dell'esercito, Gerda, una ventiquattrenne rossa di capelli dal fascino incommensurabile: la sua bellezza non è affatto volgare o troppo appariscente, anzi austera, purtuttavia nell'ambiente liberale in cui vive e comportandosi da autentico "maschiaccio" il carisma che emana è irresistibile, anche se risulta alla fine essere freddo come il ghiaccio.
Dal primo momento in cui l'ha veduta è rimasto letteralmente stordito, gli si rinnova di colpo il dolore al petto causato da mal d'amore che già aveva conosciuto a suo tempo; il suo affetto per lei cresce a dismisura. Inizia a frequentare a questo punto la casa del tenente Rinnlinger con la scusa d'insegnar alla giovane un po' di musica, come cura alla cattiva salute emotiva della donna; le visite di cortesia si fan in tal modo più assidue e frequenti.
Friedemann viene infine invitato ad uno dei grandi ricevimenti serali dati nella grande casa dei Rinnlinger; Gerda ad un tratto gli chiede se può accompagnarla al parco, gli vuole mostrare il meraviglioso giardino che circonda il palazzo. Seduti su una panchina in riva al fiume, inizia a confessare all'amico le sue innumerevoli tristezze e sofferenze, suscitando a sua volta in lui il desiderio di confessarle ciò che prova.
La sua intera vita, dice Johannes, è fondata sulla menzogna e l'illusione, quando la vera felicità risiede invece soltanto nella verità: la ragazza elogia con forza il suo coraggio e la forza d'animo che sembra dimostrare, riaffermando così la sua convinzione che loro sono due "anime gemelle" intimamente affini e che sentono all'unisono.
A questo punto Johannes non può far altro che cadere in ginocchio davanti a Gerda e rivelarle l'amore che prova e il suo desiderio impetuoso di averla per sé: sentimenti che ha cercato fino ad allora di ricacciare indietro a causa delle delusioni provate nella prima gioventù e per la paura che queste potessero riproporsi.
Lei si china lentamente verso l'uomo piccolo, brutto, malformato e gobbo, ma non guarda nella sua direzione bensì sembra osservare qualcosa in lontananza al di là di lui: improvvisamente lo spinge via lontano da sé e con una risata sprezzante se ne va lasciandolo solo. Johannes è distrutto, dopo esser stato trattato peggio d'un cane randagio; si trascina per i pochi metri che mancano fino alla riva del fiume e si lascia cadere muto, come corpo già morto, in acqua.
In alto nel cielo di quella notte serena la Luna continua spensierata a brillare, senza minimamente prender parte alla tragedia che s'è appena consumata, fredda e distante. Solo per un attimo brevemente i grilli interrompono il loro cinguettio; poi tutto torna come prima. Johannes muore annegato mentre in lontananza si sente un suono sommesso come di risa soffocate.
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Der Kleine Herr Friedemann, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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