L'impianto Opec (acronimo di Operazioni Celle Calde) è un impianto nucleare italiano, situato nel Centro di ricerca Enea-Casaccia di Roma e utilizzato per la ricerca sugli elementi di combustibile.

Storia modifica

L'impianto è costituito da due impianti, chiamati Opec 1 e 2.

L'Opec 1 è entrato in esercizio nel 1962 ed è stato il primo impianto in Italia a eseguire attività di ricerca e analisi di post-irraggiamento sugli elementi di combustibile nucleare.

L'Opec 2 è stato costruito negli anni settanta con il compito di ampliare le attività nucleari di ricerca, controllo e analisi che venivano svolte nell'Opec 1. L'impianto non è mai entrato in esercizio.

Nel 2003, SOGIN ha assunto la gestione dell'impianto con l'obiettivo di realizzare la bonifica ambientale del sito.[1]

Lo smantellamento modifica

Nel 2006, all'interno di Opec 1, SOGIN ha terminato le attività di decontaminazione e bonifica dei locali dell'impianto di drenaggio e raccolta dei rifiuti liquidi prodotti durante l'esercizio. Nel 2008 è stato demolito il camino dell'Opec 2 e sono state decontaminate le 3 celle calde dell'Opec 1. SOGIN ha avviato l'attività di smantellamento del parco serbatoi interrati dell'impianto di drenaggio. Sono iniziate le opere civili per la trasformazione dell'edificio Opec 2 in deposito temporaneo per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi provenienti dalle attività di esercizio e di smantellamento del vicino Impianto IPu.

Nell'ambito delle attività di gestione e messa in sicurezza dei rifiuti, SOGIN sta procedendo a un'attività di caratterizzazione dei rifiuti radioattivi[2]. Nelle celle calde dell'Opec 1 (sottoposte a un'attività di manutenzione e ripristino dei componenti essenziali al loro esercizio, completata nel 2010) sarà realizzato il confezionamento del materiale nucleare per il suo trasferimento al Deposito Nazionale.

Note modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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