Infezioni correlate all'assistenza

atologia infettiva acquisita all'interno di una struttura sanitaria
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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Le infezioni correlate all'assistenza o ICA, in passato denominate infezioni ospedaliere o infezioni nosocomiali sono un gruppo di patologie infettive correlate all'assistenza (esempio: una patologia infettiva contratta all'interno di una struttura sanitaria).[1][2]

Infezioni correlate all'assistenza
L'ambiente ospedaliero può presentare numerose occasioni di infezioni
Specialitàinfettivologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10Y95
MeSHD003428
eMedicine967022

L'OMS sottolinea le caratteristiche fondamentali delle ICA:

  • queste infezioni avvengono anche in ambienti non ospedalieri come RSA (residenze sanitarie assistite), ambulatori specialistici, studi medici privati, studi dentistici, comunità terapeutiche psichiatriche ecc.
  • l'infezione avviene quasi sempre tramite il contatto tra "fonte-veicolo-ospite". Il veicolo più frequente sono le mani degli operatori, coinvolte in tutte le pratiche terapeutiche ed assistenziali. Altre modalità di contagio sono quelle ambientali (presenza di agenti patogeni nel'' aria e sulle superfici), ventilazione artificiale, dialisi, pratiche medico-chirurgiche non invasive, mininvasive o invasive.

Descrizione modifica

Le infezioni ospedaliere sono generalmente causate da microrganismi opportunistici, presenti nell'ambiente, che di solito non danno luogo ad infezioni, ma possono provocarle in pazienti immunodepressi (immunocompromessi) sia durante il ricovero sia dopo la dimissione, oppure da agenti patogeni che, selezionatisi in un ambiente dove si fa un uso elevato di antibiotici di vario tipo, acquisiscono particolare virulenza e resistenza ai trattamenti terapeutici,

Per affrontare l'aumento delle infezioni ospedaliere e dell'inefficacia della terapia antibiotica verso tutti quei microrganismi multiresistenti impiegano nelle sale operatorie, in Svezia è stato messo a punto un nuovo tipo di flusso laminare mobile che investe il sito chirurgico e il tavolo portaferri con un flusso d'aria "ultrapulita" riducendo la carica batterica fino a 95% tramite filtri Hepa senza interferire con il sistema di ventilazione esistente. Nella clinica universitaria di Uppsala, il tasso di infezione dei pazienti operati è sceso da 5,5% a meno di 0,5%.

Una strada per combattere le infezioni ospedaliere è quella di ridurre o eliminare il numero dei microorganismi sulle superfici di oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie, rubinetti, ringhiere, piastre, ecc. Infatti queste superfici possono ricevere e ospitare molti batteri patogeni, che poi giungerebbero ai pazienti semplicemente attraverso il contatto con uno di questi oggetti "contaminati". Secondo alcune stime[3] l'80% delle infezioni nosocomiali si trasmette proprio in questa maniera.

Sono in corso alcune sperimentazioni all'interno di ospedali per valutare l'azione del rame e delle sue leghe, che posseggono attività antibatterica intrinseca; i risultati finora ottenuti sono molto promettenti: all'ospedale Selly Oak di Birmingham (Gran Bretagna) dove, sugli oggetti in rame, è stata registrata una diminuzione del 90-100% dei batteri[4][5] e all'Hospital del Cobre di Calama (Cile) dell'84%[6]. Tre ospedali americani sono stati sede di un clinical trial, i cui dati preliminari hanno mostrato una diminuzione del 97% dei batteri patogeni sugli oggetti in rame ed una riduzione del 40,4% del rischio di contrarre un'infezione nosocomiale da parte del paziente[7].

Evitabilità delle infezioni correlate all'assistenza sanitaria modifica

Le infezioni ospedaliere costituiscono una delle più comuni complicanze delle prestazioni sanitarie. La letteratura scientifica ha evidenziato che circa il 60% dei casi potrebbe essere evitato con una stretta adesione alle indicazioni delle linee guida di prevenzione[8].

Risarcimento da infezioni ospedaliere modifica

Ove l'infezione ospedaliera sia derivata da imperizia della struttura ospedaliera e/o per essa dei medici il paziente ha diritto al risarcimento dei danni subiti. Sul punto la giurisprudenza ha ritenuto che, ove il paziente dimostri il sopraggiungere dei sintomi da infezione batterica e il danno, è la struttura ospedaliera a dover dimostrare di aver adottato tutte le dovute precauzioni per evitare l'evento danno[9].

Note modifica

  1. ^ Ministero della Salute, Infezioni correlate all'assistenza (ICA), su salute.gov.it. URL consultato il 6 febbraio 2018.
  2. ^ Infezioni correlate all’assistenza news, su epicentro.iss.it. URL consultato il 6 febbraio 2018.
  3. ^ Tierno, P., 2001: The Secret Life of Germs. Atria Books: New York, NY, USA
  4. ^ Role of copper in reducing hospital environment contamination
  5. ^ Ospedale Selly Oak - Comunicato stampa IIR
  6. ^ (EN) V. Prado, C. Durán e M. Crestto, Effectiveness of copper contact surfaces in reducing the microbial burden (MB) in the intensive care unit (ICU) of hospital del Cobre, Calama, Chile, in International Journal of Infectious Diseases, vol. 14, 2010-03, pp. e268, DOI:10.1016/j.ijid.2010.02.2083. URL consultato il 16 maggio 2018.
  7. ^ Risk Mitigation of Hospital Acquired Infections Through the Use of Antimicrobial Copper Surfaces Archiviato il 3 novembre 2013 in Internet Archive.
  8. ^ Infezioni Ospedaliere: Profili Giuridici e Risarcitori | Studio Legale Chiarini, in Studio Legale Chiarini, 9 maggio 2018. URL consultato il 13 maggio 2018.
  9. ^ Risarcimento danni infezioni ospedaliere post operatorie, su avvocatomaniglia.it. URL consultato il 20 dicembre 2021.

Voci correlate modifica

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 53975 · LCCN (ENsh85092770 · BNE (ESXX530640 (data) · BNF (FRcb119520638 (data) · J9U (ENHE987007536211505171 · NDL (ENJA00577173
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