International Watch Company

Manifattura svizzera d'orologeria

International Watch Company (nota anche con la sigla IWC) è un'azienda svizzera produttrice di orologi di lusso, facente parte del Gruppo Richemont.

International Watch Company
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StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Fondazione1868
Fondata daFlorentine Ariosto Jones
Sede principaleSciaffusa
GruppoRichemont International SA
ProdottiOrologi
Dipendenti650
Sito webwww.iwc.com/
Un IWC Portoghese con riserva di carica di 8 giorni.

Storia modifica

L'azienda fu fondata nel 1868 dall'ingegnere e orologiaio americano Florentine Ariosto Jones, che in precedenza aveva lavorato per la E. Howard & Co.. La provenienza extraeuropea del fondatore spiega perché la casa adotta un acronimo inglese, un nome così diverso dalle concorrenti nate nello stesso periodo. La primaria finalità di questa azienda era quella di produrre orologi da tasca per il mercato americano. In questi anni l'orologiaio austriaco Joseph Pallweber realizza alcuni segnatempo da tasca con visualizzazione di ore e minuti saltanti[1]. Nel 1875 l'azienda viene trasferita in una nuova sede, ancora oggi casa madre della manifattura, che al tempo contava 196 dipendenti.

Il fondatore diresse la propria fabbrica fino a quando fu acquistata da Johann Rauschenbach-Vogel nel 1880. Morto questi l'anno successivo, l'azienda venne rilevata dal figlio dell'acquirente, Johannes Rauschenbach-Schenk. Nel 1905, dopo la morte di quest'ultimo, su delega degli eredi, Ernst Jakob Homberger assume la direzione della manifattura. Però qualche anno dopo, nel 1929, Ernst Jakob Homberger rileva tutte le quote societarie e diventa così l'unico proprietario dell'industria di famiglia.

Nel 1931 escono i primi orologi con cassa di forma tonneau. Nel 1936 nasce la serie Special Pilot's Watch, seguita nel 1939 da quella denominata Portoghese (la prima referenza fu la 325). Il nome Portoghese deriva dal fatto che questo orologio venne commissionato da due commercianti portoghesi, per i quali vennero realizzati orologi che incassavano dei movimenti IWC da tasca. Ben presto l'azienda si afferma anche nella produzione di movimenti per orologi da polso, come dimostra il successo ottenuto con il calibro IWC 89, risalente al 1946 e prodotto per una trentina d'anni[2].

Nel 1948 è nato il Mark XI, divenuto ben presto il segnatempo adottato da numerosi eserciti, compreso quello della NATO. Inoltre IWC fu una delle dodici aziende (ribattezzate "dirty dozen") impegnate nella fornitura di segnatempo militari per l'esercito britannico, affermandosi come una casa molto apprezzata dalle varie forze armate a livello internazionale.

Tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta si diffonde l'Ingenieur, un segnatempo dotato di buon grado di antimagnetismo specificatamente pensato per professionisti che lavorano in presenza di campi magnetici.

Nel 1962 IWC aderisce al consorzio CEH ("Centre Electronique Horlogére") per la realizzazione del primo movimento al quarzo prodotto in Svizzera. A seguito di questa esperienza, nel 1969, il primo calibro a batteria elvetico, il Beta21[3], viene incassato in un IWC Da Vinci. Risale al 1967, invece, lo Yacht Club (ref. 8541), un segnatempo originariamente con movimento automatico, maggiormente versatile e adatto alla vita di tutti i giorni (con cassa e corona antipolvere) rispetto al Portoghese, più elegante e delicato e con carica manuale.

Nel 1976 Gérald Genta disegna il nuovo IWC Ingenieur, stravolgendolo nel design. Il modello viene denominato Ingenieur SL ("Steel Luxury"), e segue la scia degli orologi di lusso in acciaio (una novità mai vista prima) quali il Royal Oak di Audemars Piguet e il Patek Philippe Nautilus, entrambi disegnati da Genta. L'Ingenieur gentiano cerca così, con questa sua creazione, di coniugare esteticamente le forme morbide del Nautilus e la peculiare lunetta con le viti a vista del Royal Oak. Un altro orologio disegnato da Genta per IWC è lo Yacht Club II (il numero romano serviva a differenziarlo dalla prima diversissima versione di fine anni Sessanta). Lo stile richiama in questo caso ancora più da vicino quello dell'Audemars Piguet di Genta, differenziandosi solamente per la lunetta circolare e liscia su cassa ottagonale.

Nel 1980, su progetto di Ferdinand Alexander Porsche, designer che aveva già avuto modo nel 1978 di collaborare con la manifattura per realizzare il primo orologio da polso con bussola incorporata, viene lanciato il primo cronografo al mondo con cassa in titanio. IWC ha inoltre stretto una partnership duratura con Porsche Design, realizzando orologi in titanio e con diverse complicazioni.

Nel 1985 viene rinnovata la linea Da Vinci introducendo il modello complicato, con cronografo e calendario perpetuo (ref. 3750) (il movimento, chiamato IWC 79261, è basato sul Valjoux 7750[4] con l'aggiunta di un modulo di calendario perpetuo di produzione propria. Questo stesso movimento è stato adottato anche su alcuni orologi della linea GST e Pilot). Questo Da Vinci ottenne un notevole successo sia grazie al suo design apprezzato, sia per l'indicazione dell'anno con quattro cifre, sia per la robustezza e affidabilità del suo movimento, dal momento che la base Valjoux era già in voga da circa una dozzina d'anni. L'estetica di questo nuovo segnatempo, proposto anche con cassa in ceramica, diventa talmente significativa per l'azienda che ne influenza il design della collezione tutt'ora. Questa linea mantiene per lungo tempo il compito, all'interno dell'azienda, di proporre innovazioni (anche da lì il nome di uno dei più grandi inventori della storia dell'umanità). Così com'era successo nel 1969, infatti, con il primo orologio al quarzo, oltre al calendario perpetuo l'IWC Da Vinci viene dotato di movimenti ibridi quarzo/meccanici realizzati da Jaeger-LeCoultre, incassati (sempre sul finire degli anni Ottanta) anche dal Fligierchronograph, un cronografo per aviatori con caratteristiche antimagnetiche. Questi calibri si contraddistinguevano per avere una base tempo al quarzo, mentre il modulo di complicazioni era meccanico.

Nel 1991 è stato presentato il cronografo Amalfi, molto classico e dalle linee pulite, e l'Ingenieur-Chrono-Alarm.

Per i 125 anni dalla fondazione dell'azienda (nel 1993) viene presentato il più grande capolavoro della Maison: si tratta dell'IWC Destriero Scafusia (ref. 1868), un grande complicazione dotato di cronografo rattrapante (con camma Habring), calendario perpetuo, tourbillon e ripetizione minuti. Contestualmente il celebre modello Portoghese viene proposto nella ref. 9828, che incassa un movimento da tasca IWC, il 98: lo stesso che montava il primo Portoghese commissionato negli anni Trenta.

Nel 1995 la collezione Portoghese si amplia con la produzione di un modello cronografico rattrapante (ref. 3712), con calibro Valjoux 7750 e modulo rattrapante di realizzazione dell'orologiaio austriaco Richard Habring[5], il quale iniziò la propria esperienza lavorativa nell'azienda di Sciaffusa prima di decidere di creare un marchio orologiero a nome suo e di sua moglie Maria. Questo movimento con il modulo di crono sdoppiante venne adottato anche da altre collezioni, come la Pilot (il cui modello prese il nome di Doppelchronograph). Il Valjoux 7750 con camma di Habring prese presto il nome di calibro IWC 76540.

Nel 2000 la manifattura è acquistata dal gruppo Richemont e lo stesso anno il Portoghese solotempo adotta un movimento automatico, con indicatore della riserva di carica. Il nuovo movimento automatico, l'IWC 5000, divenne ben presto la base anche per la realizzazione di segnatempo più complicati, come il Portoghese calendario perpetuo con modulo della complicazione del calendario ideata da Kurt Klaus.

Nel 2004 il Da Vinci viene rinnovato e ingrandito di dimensioni (ref. 3758), mantenendo comuqnue le iconiche anse incernierate e l'estetica classica, che viene modificata nel 2007, adottando una linea tonneau, e incassando un nuovo movimento cronografico di manifattura, l'IWC 89360[6]. L'iconica linea originale viene tuttavia ripristinata a partire dal 2017.

Risale al 2018 la realizzazione di alcuni modelli in edizione limitata dedicati come tributo a Joseph Pallweber[7], orologiaio austriaco che per IWC aveva realizzato dei segnatempo da tasca con visualizzazione di ore e minuti saltanti.

Nel 2024 IWC presenta un'altra innovazione: quella del calendario perpetuo eterno, il quale è in grado di conteggiare le eccezioni del calendario gregoriano per gli anni bisestili, saltando tre anni bisestili in 400 anni (saltando quindi il 2100, il 2200 e il 2300)[8]. Tutto questo è stato reso possibile dal nuovo calibro IWC 52640.

Produzione modifica

L'attuale produzione è divisa in sei famiglie: Aquatimer, Ingenieur, Portoghese, Da Vinci, Portofino, e Pilot's.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN160286335 · ISNI (EN0000 0001 1019 3940 · LCCN (ENn85254456 · GND (DE2086428-0 · WorldCat Identities (ENlccn-n85254456
  1. ^ (EN) Legendary Figures of Watchmaking: Josef Pallweber, su Life on the Wrist, 20 gennaio 2021. URL consultato il 23 aprile 2024.
  2. ^ (EN) Ashton Tracy, Exceptional Movements In History: IWC Caliber 89, su Quill & Pad, 23 maggio 2018. URL consultato il 23 aprile 2024.
  3. ^ Vendesi Ulysse Nardin Chronograph per 11.800 € da un Trusted Seller su Chrono24, su www.chrono24.it. URL consultato il 23 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Martin Green, Valjoux 7750: The World’s Greatest Chronograph Movement By Far (By Popularity And Numbers), su Quill & Pad, 22 settembre 2018. URL consultato il 23 aprile 2024.
  5. ^ (EN) Elizabeth Doerr, Richard Habring's Personal IWC Portugieser Split-Seconds Chronograph Prototype Ref. 3712 At Phillips Geneva Watch Auction XII: A Unique Piece Of Horological History, su Quill & Pad, 1º maggio 2021. URL consultato il 23 aprile 2024.
  6. ^ (EN) IWC caliber 89360 » WatchBase, su WatchBase.com. URL consultato il 23 aprile 2024.
  7. ^ (EN) SIHH 2018: IWC - Tribute to Pallweber Edition “150 Years”, su Time and Watches | The watch blog. URL consultato il 23 aprile 2024.
  8. ^ Lista di Anni Bisestili, su miniwebtool.com. URL consultato il 23 aprile 2024.