Irmão Lázaro

cantautore e politico brasiliano

Antonio Lázaro da Silva detto Irmão Lázaro ("fratello Lázaro") (Salvador de Bahia, 4 novembre 1966Feira de Santana, 19 marzo 2021) è stato un cantautore, compositore e politico brasiliano.

Irmão Lázaro
NazionalitàBandiera del Brasile Brasile
GenereGospel
Periodo di attività musicale? – 2021
Album pubblicati14

Era noto anche semplicemente come Lázaro.

Biografia modifica

Irmão Lázaro iniziò l'attività musicale a 18 anni, dopo aver comprato la sua prima chitarra e imparato a suonare il basso elettrico. Militò nelle band Terceiro Mundo e Cão de Raça, per poi entrare in Olodum, diventando famoso con una canzone in inglese, I Miss Her. Dopo aver superato problemi di tossicodipendenza, Lázaro si convertì alla religione evangelica e da allora si dedicò a cantare e comporre musica gospel. Particolarmente fortunati si rivelarono quattro suoi album: Meu Mestre (500 000 copie vendute), il disco dal vivo Testemunho e Louvor (600 000 copie vendute), Vai Mudar (600 000 copie vendute) e Um Sentimento Novo (400.000 CD e 200.000 DVD venduti), anche questo live.

La sua carriera non conobbe interruzioni, neppure dopo l'entrata in politica: egli fu membro dapprima del PSC (2013-2019), poi del PL (2019-2021). Eletto Deputato federale per lo Stato di Bahia, si dimise dalla carica il 18 aprile 2016, per assumere quella di Segretario municipale per le relazioni istituzionali a Salvador de Bahia.

Irmão Lázaro è morto nel marzo del 2021, per complicazioni da COVID-19: aveva 54 anni.[1] Era sposato con Marivânia Conceição Souza, che gli diede due figlie.

Discografia modifica

  • 2000: Deus É fiel
  • 2001: Te Agradeço Senhor
  • 2004: Conte a Deus
  • 2006: Meu Mestre
  • 2008: Testemunho e Louvor
  • 2009: Vai Mudar
  • 2010: Um Sentimento Novo
  • 2012: Quem Era Eu
  • 2013: Entre Amigos
  • 2014: O Mundo É Crazy
  • 2015: Só Deus
  • 2016: Vou Continuar Orando
  • 2017: Filho chora e mãe não vê
  • 2019: Entrega

Note modifica

  1. ^ (PT) Morre o vereador Irmão Lázaro, por complicações da Covid-19, su g1.globo.com. URL consultato il 4 aprile 2021.

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