Isabella Gesualdo

aristocratica italiana, principessa di Venosa

Isabella Gesualdo (Venosa, 13 settembre 1611Roma, 8 maggio 1629) è stata una nobile italiana.

Isabella Gesualdo
Principessa di Venosa
Stemma
Stemma
In carica1613-1629
NascitaVenosa, 13 settembre 1611
MorteRoma, 8 maggio 1629
DinastiaGesualdo
PadreEmanuele Gesualdo
MadreMarta Polissena di Furstenberg
ConsorteNicolò Ludovisi
FigliLavinia
ReligioneCristianesimo

Biografia modifica

Nacque nel castello di Venosa. Secondogenita di Emanuele Gesualdo e Marta Polissena di Furstenberg, un anno prima della sua nascita nacque un fratello, Carlo, che sopravvisse pochi mesi. Carlo Gesualdo quindi, padre di Emanuele, sperava nella nascita di un erede maschio, ma andò delusa perché nacque Isabella. Il 20 agosto 1613 rimane orfana del padre, vittima di un incidente di caccia. In quel momento la madre Marta era in stato avanzato di gravidanza. Nel testamento redatto prima di morire, Carlo, esprimeva la volontà di dare in eredità i feudi se il bambino fosse nato maschio, e invece se femmina far sposare Isabella con Domenico Gesualdo, figlio di Cesare, marchesi di Santo Stefano (ramo collaterale della famiglia). La seconda bambina di Marta Polissena nacque femmina e quindi nel 1615, pagata la prescritta tassa di successione, Isabella, con i feudi lasciati dal nonno, divenne "una delle eredi più ricche d'Italia, con entrate stimate in più di 40.000 scudi l'anno!". La madre però non voleva far sposare la figlia con Domenico Gesualdo perché: "non solo gobbo davanti et di dietro, ma tutto contraffatto e scemo di cervello". Perciò, dopo essersi trasferita con la famiglia da Calitri a Caserta, organizzò i capitoli matrimoniali per Nicolò Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV al secolo Alessandro Ludovisi. Lo sposo aveva dodici anni, mentre la sposa 11.[1] Le nozze furono celebrate il 1º maggio 1622 a Caserta, per procura, cioè in assenza dello sposo. Il 23 novembre dello stesso anno si recò a Roma e qui, dopo sette giorni, furono ripetute le nozze, nella cappella sistina, in presenza dello sposo. Purtroppo a Roma la principessa entrò in disaccordo con la suocera Lavinia Albergati, dapprima con parole e poi con ingiurie e minacce. La suocera infatti, accusava la nuora di sprecare denaro ed essere troppo generosa. Irritata per le mortificazioni e i maltrattamenti, Isabella, espresse più volte il desiderio di voler sciogliere il legame matrimoniale per ritirarsi nel Monastero delle Oblate Tor degli Specchi, al Palatino. Nel 1627 i giovani sposi furono allietati dalla nascita di una bimba, Lavinia, chiamata come la nonna paterna. Purtroppo, due anni dopo, l'8 maggio 1629, dopo breve malattia, la giovane Isabella, all'età di 17 anni e 8 mesi, morì.

Note modifica

  1. ^ LUDOVISI, Niccolò in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 16 luglio 2022.

Bibliografia modifica

  • Alfonso Cuoppolo, Il Gigante della Collina, Grottaminarda (AV), Delta 3 edizioni, 2013
  • Giacomo Catone, Memorie Gesualdine, Avellino, 1840
  • Francesco Barra, I Gesualdo: una famiglia, una terra, un "regno", in "L'Irpinia Illustrata", Avellino, 2001
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