Isognathus occidentalis

specie di animali della famiglia Sphingidae

Isognathus occidentalis Clark, 1929 è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Meridionale.[2]

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Isognathus occidentalis
Entrambi i lati del maschio
Stato di conservazione
Specie non valutata[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Isognathus
Specie I. occidentalis
Nomenclatura binomiale
Isognathus occidentalis
Clark, 1929
Sinonimi

Isognathus amazonica
Clark, 1928
Isognathus tepuyensis
Lichy, 1962

Descrizione modifica

Adulto modifica

A prima vista appare molto simile a I. excelsior sia nell'ala anteriore, sia in quella posteriore; tuttavia in questa specie la superficie ventrale dell'addome risulta marroncina, laddove in I. excelsior si mostra di un bianco candido.[3][4]
La pagina superiore dell'ala anteriore è di un grigio intenso, analogo a quello di I. excelsior, sebbene la parte distale risulti più scura, con la presenza di una zona mediana nerastra, costituita da una serie di geometrie che convergono a formare un elaborato disegno, compreso tra la metà della costa ed i due terzi basali del margine interno.[4]
Anche la pagina inferiore ricorda da vicino quella di I. excelsior, oltre che di I. menechus, essendo tinta di un marroncino alquanto uniforme, con lievi striature trasversali di colore più intenso nella parte postdiscoidale.[4]
L'ala posteriore è gialla per i tre quarti basali, ma mostra una banda marrone che parte dal quarto distale della costa e giunge, con margine interno dentellato, fino all'angolo anale, dove si stempera in una macchia che riprende i colori dell'ala anteriore, occupando l'intera lunghezza del termen.[3][4]
La pagina inferiore, anch'essa simile a quella di I. excelsior e I. menechus, rivela invece una larga banda costale marroncina, che prosegue anche per tutto il margine esterno fino all'angolo anale, via via assottigliandosi; il resto della superficie dell'ala è campito di una tonalità di giallo analoga a quella della superficie dorsale, appena un po' più sbiadita.[4]
L'apice dell'ala anteriore non è falcato, mentre il termen è lievemente dentellato in ambo i sessi, ma soltanto nell'ala anteriore.[4]
Le antenne sono filiformi e lievemente uncinate all'estremità, con una lunghezza pari a circa la metà della costa.[3][4]
Il torace è molto scuro dorsalmente, ma assume una colorazione marroncina sulla superficie ventrale.[4]
L'addome appare scuro sul dorso, mentre ventralmente la sua colorazione è simile a quella del torace, come già anticipato; le bande trasversali sono poco distinguibili.[3][4]
L'apertura alare del maschio è di 102–106 mm, mentre quella della femmina arriva a 112 mm.[5]

Larva modifica

Il bruco è cilindrico, con capo piccolo, tondeggiante e giallastro. Il cornetto caudale sull'ottavo urotergite è affusolato e molto lungo. La colorazione vivace suggerisce che possa essere di sapore sgradevole per i predatori.[5]

Pupa modifica

La crisalide è adectica ed obtecta, con un cremaster poco sviluppato; si rinviene all'interno di un bozzolo dalle pareti sottili, posto negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[5]

Biologia modifica

Comportamento modifica

La specie, come le sue congeneri, ha abitudini principalmente crepuscolari. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[5]
L'adulto emerge dal bozzolo da 8 a 24 giorni dopo l'impupamento.[5]

Periodo di volo modifica

La specie è multivoltina, con adulti che sfarfallano in tutti i mesi dell'anno.[5]

Alimentazione modifica

Le piante nutrici sono membri delle Apocynaceae, come Himatanthus lancifolius (Muell. Arg.) Woodson.[5]

 
L'areale di questa specie è compreso all'interno dell'ecozona neotropicale[5]

Distribuzione e habitat modifica

La specie ha un areale esclusivamente neotropicale, essendo distribuita dal Venezuela meridionale (Amazonas), al Brasile nord-occidentale (Amazonas, locus typicus, e Pará), fino alla Guyana francese (Saint-Georges-de-l'Oyapock e Saul). È inoltre da confermare la sua presenza anche in Suriname e Guyana.[2][3][4][5][6]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali, e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[5]

Tassonomia modifica

Alcuni autori considerano questo taxon una sottospecie di I. rimosa.[7]

Sottospecie modifica

Non sono state descritte sottospecie.[4][5][6]

Sinonimi modifica

Sono stati riportati due sinonimi.[4][6]

Conservazione modifica

Lo stato di conservazione della specie non è stato ancora valutato dalla Lista rossa IUCN.[1]

Note modifica

  1. ^ a b The IUCN Red List of Threatened Species, su iucnredlist.org. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  2. ^ a b (EN) Benjamin Preston Clark, New Sphingidae, in Proceedings of the New England Zoölogical Club, vol. 11, Cambridge, Massachusetts, 1929, p. 8.
  3. ^ a b c d e Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 96-97, ISBN 0-86096-022-6.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l CATE Creating a Taxonomic eScience, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 20 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  5. ^ a b c d e f g h i j k Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  6. ^ a b c Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  7. ^ The Global Lepidoptera Index [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato il 20 dicembre 2012.
  8. ^ (EN) Benjamin Preston Clark, Notes on Sphingidae, in Proceedings of the New England Zoölogical Club, vol. 10, 4 aprile 1928, pp. 42.
  9. ^ (ES) René Lichy, Documentos para servir al estudio de los Sphingidae de Venezuela (Lepidoptera, Heterocera) (10ª nota), in Revista de la Facultad de Agronomía, vol. 2, n. 4, Maracay, Universidad Central de Venezuela, Facultad de Agronomía., 1962, pp. 53-178, 55 figs..
  10. ^ Silkmoths - Isognathus tepuyensis, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 20 dicembre 2012.

Bibliografia modifica

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  • Clark, 1920 - Sixteen New Sphingidae. Proceedings of the New England Zoölogical Club 7: 70
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