Isola Trimelone

isola del Lago di Garda

L'Isola Trimelone è un'isola del lago di Garda amministrativamente appartenente a Brenzone.

Isola Trimelone
Geografia fisica
LocalizzazioneLago di Garda
Coordinate45°43′51.21″N 10°46′35.37″E / 45.730892°N 10.776492°E45.730892; 10.776492
Superficie0,6 km²
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Verona
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Isola Trimelone
Isola Trimelone
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Geografia modifica

Situata tra Cassone e Assenza, a circa 300 m dalla costa, si estende per circa 260 m di lunghezza per una larghezza approssimativa di 60 m.

Storia modifica

Nel X secolo, al tempo della invasione ungherese, contadini e pescatori vi si rifugiarono. Lì costruirono una sorta di fortezza, che fu distrutta dalle truppe di Federico Barbarossa nel 1158 e fu poi ricostruita dai Della Scala.

Base militare strategica entro la fine del XIX secolo, vi furono costruite più di 100.000 bombe.

Durante la prima guerra mondiale, l'isola fu utilizzata come avamposto dal regno d'Italia contro l' Impero austro-ungarico

Evacuata nel 1930, fu nuovamente utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Benito Mussolini si recò il marzo 1945 ed ebbe una discussione violenta con il giornalista e pittore Ivanoe Fossani.[1]

Smantellata dopo la guerra, il 5 ottobre 1954 gli abitanti di Brenzone furono svegliati di soprassalto da un'esplosione violenta poco prima di mezzanotte: diverse tonnellate di materiale esplosivo furono rubate e ammucchiate dai lavoratori della compagnia. Durante i tre giorni di esplosioni, gli esplosivi depositati sull'isola furono gettati nel lago. Da allora, fu previsto di evacuare le miniere, ma per mancanza di denaro, l'operazione non ebbe mai luogo e si sentono detonazioni regolari di mine, innescate da sole. È quindi severamente vietato avvicinarsi all'isola.[incomprensibile]

Infine, all'inizio del 2005, l'evacuazione è stata avviata grazie alle finanze della provincia di Verona, delle banche e della città di Brenzone. Fino a maggio 2006 sono state raccolte 26.000 bombe. Il recupero si è rivelato difficile perché molti degli esplosivi erano molto corrosi.

Gli edifici militari sono ancora visibili. Includono la vecchia caserma, il forte e il porto. La struttura è completamente smontata.[2] Da allora si è discusso di un progetto museale.[3] Al momento l'isola è fruibile al pubblico, grazie all'opera di bonifica operata dagli artificieri dell'esercito italiano.

Note modifica

Voci correlate modifica

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