Jacob Kettler

duca di Curlandia e Semigallia
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Giacomo Kettler (Kuldīga, 28 ottobre 1610Jelgava, 1º gennaio 1682) fu Duca di Curlandia e Semigallia dal 1642 al 1682.

Giacomo Kettler
Anonimo, Ritratto di Giacomo Kettler (XVII secolo); olio su tela, 90×74 cm, Castello di Gripsholm
Duca di Curlandia e Semigallia
Stemma
Stemma
In carica17 agosto 1642 –
1º gennaio 1682
PredecessoreFederico
SuccessoreFederico Casimiro
NascitaKuldīga, 28 ottobre 1610
MorteJelgava, 1º gennaio 1682 (71 anni)
SepolturaCripta ducale del Palazzo Jelgava
Casa realeKettler
PadreGuglielmo Kettler
MadreSofia di Prussia
ConsorteLuisa Carlotta di Brandeburgo
FigliLuisa Elisabetta
Ladislao Federico
Cristina Sofia
Federico Casimiro
Carlotta
Maria Amalia
Carlo Giacomo
Ferdinando
Alessandro
ReligioneLuteranesimo

Sotto il suo governo, il ducato raggiunse il suo picco massimo di prosperità ed avviò il processo di colonizzazione in America e in Africa.

Biografia modifica

 
Un tallero di Jacob Kettler del 1645

Kettler nacque a Goldingen, attuale Kuldīga, dal duca Guglielmo e dalla principessa Sofia di Hohenzollern, figlia di Alberto Federico, Duca di Prussia. Suo padrino di battesimo fu Giacomo I d'Inghilterra. Quando suo padre fu esiliato dal ducato Giacomo lo seguì a Stettino e Berlino. Nello stesso periodò studio in Rostock e presso l'Università di Lipsia; durante questi anni divenne un sostenitore delle idee mercantiliste e un profondo conoscitore della lingua lettone, uno dei pochi regnanti della casata Kettler ad avvicinarsi così alla cultura del suo popolo.

Sotto il suo governo la Curlandia iniziò rapporti commerciali con le Province Unite, il Portogallo, l'Inghilterra e la Francia. Nel 1651 iniziò la costruzione di Fort Jacob sul fiume Gambia sull'isola che successivamente sarebbe divenuta nota col nome di Sant'Andrea nell'Africa occidentale. Nel 1654 conquistò Tobago con la Das Wappen der Herzogin von Kurland, una potente nave da battaglia armata di 45 cannoni e di 25 ufficiali, 124 soldati e 80 famiglie di coloni. La colonia in Tobago prese il nome di Neu Kurland ("Nuova Curlandia").

Il duca venne tenuto prigioniero dagli svedesi dal 1658 al 1660, durante la Grande Guerra del Nord, venendo poi trasferito con la sua famiglia dapprima a Riga e poi a Ivangorod. Durante questo periodo le sue colonie vennero attaccate e le abitazioni distrutte. Alla fine della guerra, egli ricostruì la flotta del ducato, e riottenne Tobago dagli olandesi. Molti credono che intendesse colonizzare anche l'Australia, che era stata da poco scoperta dagli olandesi. Per questa spedizione ricevette la benedizione del papa Innocenzo X. Ma sfortunatamente per lui il Papa morì poco dopo e il suo successore non vedeva di buon occhio quest'impresa[senza fonte]. Il duca morì a Mitau il 1º gennaio 1682.

Matrimonio ed eredi modifica

Kettler sposò Luisa Carlotta di Brandeburgo (1617–1676), figlia di Giorgio Guglielmo di Brandeburgo, dalla quale ebbe i seguenti figli:

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Gottardo Kettler di Melrich Gottardo I Kettler di Nieuw-Assen  
 
Margherita di Bronckhorst-Batenburg  
Gottardo Kettler  
Sibilla Sofia di Nesselrode Guglielmo di Nesselrode  
 
Elisabetta di Birgell  
Guglielmo Kettler  
Alberto VII di Meclemburgo-Güstrow Magnus II di Meclemburgo-Schwerin  
 
Sofia di Pomerania-Wolgast  
Anna di Meclemburgo  
Anna di Brandeburgo Gioacchino I di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Danimarca  
Giacomo Kettler  
Alberto I di Prussia Federico I di Brandeburgo-Ansbach  
 
Sofia di Polonia  
Alberto Federico di Prussia  
Anna Maria di Brunswick-Lüneburg Eric I di Brunswick-Lüneburg  
 
Elisabetta di Brandeburgo  
Sofia di Prussia  
Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg Giovanni III di Kleve  
 
Maria di Jülich-Berg  
Maria Eleonora di Jülich-Kleve-Berg  
Maria d'Austria Ferdinando I d'Asburgo  
 
Anna Jagellone  
 

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Estonian Post francobollo dedicato alla nave Das Wappen der Herzogin von Kurland
Controllo di autoritàVIAF (EN288896778 · ISNI (EN0000 0003 9436 9855 · BAV 495/113621 · CERL cnp00995150 · LCCN (ENn94000945 · GND (DE118775812 · J9U (ENHE987007524161205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n94000945