Étienne-Jean-François Borderies

vescovo cattolico, teologo e letterato francese
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Étienne-Jean-François Borderies (Montauban, 24 gennaio 17644 agosto 1832) è stato un vescovo cattolico, teologo e letterato francese, autore fra l'altro di inni, cantici e sermoni quaresimali. Lasciò la Francia alla promulgazione della Costituzione civile del clero (1790), cui sempre si oppose, e vi rientrò solamente nel 1795. Fu vicario generale dell'arcidiocesi di Parigi (1819) e vescovo di Versailles dal marzo 1827 alla morte. Per breve tempo (1830) fu anche elemosiniere della Delfina.

Étienne-Jean-François Borderies
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Versailles (1827-1832)
 
Nato24 gennaio 1764 a Montauban
Ordinato presbitero8 marzo 1788
Nominato vescovo25 giugno 1827 da papa Leone XII
Consacrato vescovo29 luglio 1827 dall'arcivescovo Hyacinthe-Louis de Quélen
Deceduto4 agosto 1832 (68 anni)
 

Le sue opere sono raccolte nei quattro volumi postumi Œuvres de M. Borderies, évêque de Versailles, précédées d'une notice sur sa vie... (Paris: Potey, [1833-1834]).

L'inserzione nel testo di Adeste fideles modifica

Nel 1794, Borderies scrisse quella che è certamente la sua più nota opera: le strofe seconda, terza e quarta del famoso inno natalizio Adeste fideles. Le strofe precedentemente redatte da Sir John Francis Wade si trovarono così relegate in quinta, sesta e settima posizione. La probabile ragione di questa inserzione è la scarsa aderenza delle strofe originali alla musica. Le nuove strofe di Borderies hanno invece, come la prima strofa di Wade, una piena aderenza ritmica e semantica alla melodia.
La seconda strofa addita il modello biblico dei pastori ai fedeli partecipanti alla liturgia, creando così un dittico con la prima strofa che a questo tema già preludeva (venite in Bethlehem). Lo sguardo dei fedeli è diretto sui pastori che "ecco, abbandonato il gregge, umili alla culla si avvicinano". Vocati sottende l'itinerario spirituale compiuto dai pastori, ancor più se si accetta la meno nota variante renati, che ha chiare allusioni battesimali. I fedeli sono anch'essi invitati ad affrettarsi "a passo festante".
La terza strofa è ad impianto teologico e ricorda che "vedremo lo splendore dell'Eterno Genitore velato dalla carne". Con queste poche pregnanti parole si ricordano ai fedeli il mistero della natura divina del Figlio e della sua incarnazione, contemplati nella solennità del Natale.
La quarta strofa indulge invece di più allo spirito del tempo e presenta tratti devozionali nella contemplazione della scena evangelica: "Con pii abbracci scaldiamo il per noi indigente che dorme nel fieno". La strofa si conclude con l'antico, già cavalleresco, tema della necessità di amare in cambio chi tanto ci ama.
In sintesi le tre strofe sono dominate, nell'ordine, da tematiche biblica, teologico-patristica, devozionale, e dimostrano le doti di teologo e pastore di mons. Borderies.

Segue il testo latino delle strofe seconda, terza e quarta dell'inno.

En, grege relicto, humiles ad cunas
vocati pastores adproperant.
Et nos, ovanti gradu, festinemus.

Aeterni parentis splendorem aeternum,
velatum sub carne, videbimus
Deum infantem, pannis involutum.

Pro nobis egenum et foeno cubantem
piis foveamus amplexibus.
Sic nos amantem quis non redamaret?

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Bibliografia modifica

  • (FR) Notizia biografica su L'ami de la religion, 18 aout 1832, vol. LXXIII, pp. 113–118

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Controllo di autoritàVIAF (EN27055744 · ISNI (EN0000 0000 0081 2667 · CERL cnp02045175 · GND (DE172854342 · BNF (FRcb10737144k (data) · WorldCat Identities (ENviaf-27055744
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