Jean-Louis Vaudoyer
Jean-Louis Vaudoyer (Le Plessis-Robinson, 10 settembre 1883 – Parigi, 20 maggio 1963) è stato uno storico dell'arte, scrittore e poeta francese.
Nipote dell'architetto Léon Vaudoyer, fu autore di opere ispirate all'Italia.[1]
BiografiaModifica
Era figlio dell'architetto Alfred Vaudoyer e di Geneviève Bréton. Curatore di mostre e critico d'arte, oltre che letterario, fu direttore del musée Carnavalet nel corso degli anni trenta e della Comédie-Française durante l'Occupazione tedesca.
Barresiano, si avvicinò alle idee di Charles Maurras al seguito del cognato Daniel Halévy[2] e dei liberali conservatori[3]. Sotto l'influenza dell'amico François Mauriac, prima della crisi del 6 febbraio 1934, si unì al movimento democristiano, ma nel 1940 diede il suo appoggio al governo di Pétain e divenne presidente del Comité d'organisation des entreprises du spectacle (COES).
Accusato di collaborazionismo alla Liberazione per aver «posto il principale teatro francese a disposizione del nemico»[4], sfuggì all'epurazione come la maggior parte dei funzionari di Vichy e nel 1950 fu eletto all'Académie française, nonostante l'opposizione di François Mauriac[5].
Premi letterariModifica
1928 - Gran premio di letteratura dell'Accademia francese, per l'insieme della sua opera letteraria.[6]
OpereModifica
(elenco parziale)
- Jean-Louis Vaudoyer, Vicenza: dal volume Les delices d'Italie: essais, impressions, souvenirs, traduzione di Teresa De Poli, Vicenza, Luigi Favero, 1924.
- Jean-Louis Vaudoyer, Il convento veneziano: commedia coreografica in due atti e due quadri, Milano, Ricordi, 1925.
- Jean-Louis Vaudoyer, Pittori e scultori: 1927, scritti di Jean Louis Vaudoyer, Enrico Somarè, Ardengo Soffici, Milano, G.E.A., 1927.
NoteModifica
- ^ Enciclopedia on line.
- ^ S. Laurent, Daniel Halévy, Paris, Grasset, 2001, p. 349.
- ^ S. Laurent, Daniel Halévy, Paris, Grasset, 2001, p. 18.
- ^ G. Flood, Theatrical triumph and political ambiguity: Le Soulier de satin at the Comédie-Française in 1943-1944, in French Cultural Studies, n. 3, p. 28.
- ^ Gisèle Sapiro, La Guerre des écrivains 1940-1953, Paris, Fayard, 1999.
- ^ Grand Prix de Littérature, su academie-francaise.fr. URL consultato il 9 gennaio 2020.
BibliografiaModifica
- Vaudoyer, Jean-Louis, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
- Vaudoyer, Jean-Louis, in Enciclopedia on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Jean-Louis Vaudoyer
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean-Louis Vaudoyer
Collegamenti esterniModifica
- Jean-Louis Vaudoyer, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Jean-Louis Vaudoyer, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (FR) Jean-Louis Vaudoyer, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- (EN) Opere di Jean-Louis Vaudoyer, su Open Library, Internet Archive.
- Jean-Louis Vaudoyer, Viaggio a Roma [collegamento interrotto], in Capitolium, traduzione di R. M., n. 7, 1957 (XXXII).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 113158408 · ISNI (EN) 0000 0001 0937 0073 · SBN IT\ICCU\RAVV\050114 · LCCN (EN) n88109012 · GND (DE) 1016639724 · BNF (FR) cb124017876 (data) · NLA (EN) 35578410 · BAV (EN) 495/319655 · WorldCat Identities (EN) lccn-n88109012 |
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