Joachim Peiper
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Joachim Peiper (Berlino, 30 gennaio 1915 – Traves, 14 luglio 1976) è stato un militare e ufficiale tedesco, comandante delle Waffen-SS durante la seconda guerra mondiale. Ufficiale estremamente determinato e fanaticamente devoto alla Germania nazista, si distinse alla testa di unità meccanizzate delle Waffen-SS sia sul Fronte orientale che sul Fronte occidentale, conseguendo alcuni successi tattici sul campo di battaglia.
Joachim Peiper | |
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Soprannome | "Jochen" |
Nascita | Berlino, 30 gennaio 1915 |
Morte | Traves, 14 luglio 1976 |
Cause della morte | Assassinio collegato ai crimini di guerra commessi |
Luogo di sepoltura | Schondorf am Ammersee |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Unità | 1. SS-Panzer-Division Leibstandarte SS Adolf Hitler |
Anni di servizio | 1933 - 1945 |
Grado | SS-Standartenführer |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Polonia Campagna di Francia Operazione Barbarossa Offensiva delle Ardenne |
Decorazioni | Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con fronde di quercia e spade |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Peiper tuttavia si rese responsabile di numerosi crimini di guerra, tra cui la strage di Boves in Italia, il Massacro di Malmédy durante la battaglia delle Ardenne e numerosi episodi di brutalità e devastazione sul fronte russo.
BiografiaModifica
Nato a Berlino nel 1915, a 18 anni si arruola nelle SS, divenendo a 25 ufficiale di collegamento delle Waffen-SS come aiutante nello stato maggiore di Himmler. Promosso Hauptsturmführer partecipa alle campagne di Polonia, Francia e Unione Sovietica, ottenendo la Croce di Ferro di I e II classe.
Promosso Sturmbannführer, nel settembre del 1943 alla guida del III Battaglione del 2º Reggimento Granatieri Corazzati della Divisione Leibstandarte-SS Adolf Hitler presiede all'occupazione del Cuneese e all'eccidio e alla distruzione per rappresaglia dei paesi di Boves e Castellar (32 civili fucilati e bruciati vivi, la maggior parte anziani, più il parroco e il vice parroco di Boves).
Nel corso della guerra combatterà nuovamente sul fronte orientale e nelle Ardenne, dove il 17 dicembre 1944 la sua unità si renderà responsabile dell'uccisione di un numero imprecisato tra 72 e 84 prigionieri di guerra americani (massacro di Malmédy).
Condannato all'impiccagione, la sentenza fu in seguito commutata in carcere a vita, ma venne liberato con condizionale nel dicembre del 1956.
Dopo essere stato liberato, Peiper si trasferì a Traves, in Francia dove si dedicò alla carriera di traduttore con lo pseudonimo di Rainer Buschmann. Riconosciuto da un militante comunista e denunciato sui giornali Peiper ricevette numerose minacce di morte finché morì il 13 luglio 1976 nell'incendio della sua casa, colpita da bombe Molotov. Gli autori dell'attentato non furono mai identificati ma si sospettò si trattasse di ex-partigiani francesi o comunisti.
OnorificenzeModifica
Croce di Ferro di II classe | |
— 31 maggio 1940[1][2] |
Croce di Ferro di I classe | |
— 12 luglio 1940[1][2] |
Distintivo per assalto della fanteria | |
— 7 settembre 1940[2] |
Medaglia del fronte orientale | |
— 1º settembre 1942[2] |
Medaglia d'oro dell'Ordine militare della Croce Tedesca | |
— 6 maggio 1943[3] |
Distintivo di distruttore di carri | |
— 21 luglio 1943[2] |
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia e Spade | |
— 11 gennaio 1945[4][5] |
Medaglia "In memoria del 13 marzo 1938" | |
Medaglia della Sudetenland con barretta del castello di Praga | |
SS-Ehrenring | |
Carriera e date di gradoModifica
- 23 gennaio 1934 - SS-Mann[6]
- Luglio 1934 - SS-Sturmmann
- Gennaio 1935 - SS-Unterscharführer[7]
- 20 aprile 1936 - SS-Untersturmführer[8]
- 30 gennaio 1939 - SS-Obersturmführer[9]
- Settembre 1939 - SS-Hauptsturmführer
- 1942 - SS-Sturmbannführer
- 30 gennaio 1943 - SS-Obersturmbannführer[9]
- Aprile 1945 - SS-Standartenführer[10]- è da notare come quest'ultima promozione, conferita da Sepp Dietrich, sia da considerarsi illegittima e non valida, in quanto non autorizzata dall'SS-Hauptamt. Ciononostante, secondo le testimonianze di alcuni sottoposti, egli avrebbe comunque indossato le singole foglie da colonnello delle SS.[11]
NoteModifica
- ^ a b Thomas 1998, p. 144.
- ^ a b c d e Westemeier 2004, p. 225.
- ^ Scherzer 2001, p. 346.
- ^ Scherzer 2007, p. 597.
- ^ Fellgiebel 2000, p. 340.
- ^ Westemeier 2007, p. 19, 20..
- ^ Westemeier 2007, p. 25..
- ^ Westemeier 2007, p. 28..
- ^ a b Westemeier 2007, p. 69..
- ^ Westemeier 2007, p. 73..
- ^ Westemeier 2007, p. 74.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Joachim Peiper
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Joachim Peiper, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 62786458 · ISNI (EN) 0000 0001 1461 5688 · LCCN (EN) n50009011 · GND (DE) 118592424 · BNF (FR) cb12395008s (data) · J9U (EN, HE) 987007463474605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50009011 |
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