Jonathan Cecil

attore, doppiatore e giornalista britannico

Jonathan Hugh Gascoyne-Cecil, più noto come Jonathan Cecil (Londra, 22 febbraio 1939Londra, 22 settembre 2011), è stato un attore, doppiatore e giornalista britannico.

Biografia modifica

Infanzia e gioventù modifica

Nato a Londra, Inghilterra, Cecil discende da una stirpe nobiliare, è infatti figlio di Lord David Cecil e Rachel MacCarthy; pertanto nipote di James Gascoyne-Cecil, IV marchese di Salisbury[1], e del critico letterario Desmond MacCarthy. Il suo bisnonno è l'ex primo ministro conservatore Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury.

Cresciuto a Oxford, dove il padre era professore di inglese, Cecil ha studiato all'Eton College, dove ha iniziato a recitare piccoli ruoli in alcune rappresentazioni teatrali; ed al New College, dove studia lingua vivente, specializzandosi in francese, continuando a recitare a teatro[2][3].

Vivendo a Oxford ha modo di conoscere e fare amicizia con Dudley Moore e Alan Bennett[4]. In una trasposizione della commedia di Ben Jonson Bartholomew Fayre, Cecil interpreta il doppio ruolo di un lunatico di nome Troubadour e di una venditrice di maiali[3]. In merito all'inizio della sua carriera recitativa egli ha affermato:

(EN)

«I was still stiff and awkward, but this was rather effective for comedy parts, playing sort of comic servants in plays, and in the cabaret nights we had.»

(IT)

«Ero ancora teso e impacciato, ma ciò era piuttosto efficace per dei ruoli comici, interpretando una sorta di servitori comici nelle opere e nelle serate di cabaret

Conseguita la laurea, Cecil, al fine di perseguire una carriera da attore, passa due anni alla London Academy of Music and Dramatic Art, dove riceve lezioni, tra i tanti, da Michael MacOwan e Vivian Matalon, frequentando i corsi assieme a Sir Ian McKellen e Sir Derek Jacobi[3].

La carriera modifica

La prima apparizione televisiva di Cecil è stata al fianco di Vanessa Redgrave nella serie BBC First Night, trasmessa nel febbraio 1964. Tale esperienza è stata definita dall'attore come il suo "battesimo di fuoco" in quanto osservato da metà nazione[3]. In seguito passa diciotto mesi mettendo in scena ruoli di repertorio a Salisbury, quali: il Delfino in Santa Giovanna, Benjamin Disraeli in Ritratto di una regina, Trinculo in La tempesta e ruoli vari in tutte le altre opere di Shakespeare[3]. In proposito di tale decisione l'attore ha dichiarato che: «Imparari a fare un'entrata e poi fai un'uscita»[3].

Nel maggio 1965 debutta al Teatro del West End con la drammaturgia di Julian Mitchell A Heritage and Its History, poi replicato al Teatro Phoenix di Londra[3]. Le recensioni della sua performance sono talmente positive da portarlo poco tempo dopo a lavorare a Half-Way up the Tree, opera prodotta da Binkie Beaumont, scritta da Sir Peter Ustinov e diretta da Sir John Gielgud[3].

Nei film e nelle serie televisive cui ha preso parte, Cecil ha generalmente interpretato personaggi dell'alta società britannica. I suoi ruoli più noti comprendono Cummings in Diary of a Nobody (1964), il capitano Cadbury in Dad's Army (1973), Bertie Wooster in Thank You, P.G. Wodehouse (1981), Ricotin in E la nave va (1983) ed il capitano Hastings in Agatha Christie: 13 a tavola (1985), Caccia al delitto e Agatha Christie: Delitto in tre atti (entrambi del 1986)[5]. È stato definito "uno dei migliori sviluppi imprevisti dell'altà società della sua epoca"[2] ed è apparso anche nella serie TV L'ispettore Barnaby[5].

Ha inoltre lavorato in radio nella prima trasposizione radiofonica di Guida galattica per autostoppisti e in The Brightonomicon, nonché nella commedia BBC The Next Programme Follows Almost Immediately. Ha inoltre sostenuto il provino per il ruolo del reverendo Mervyn Noote, il cappellano del vescovo Cuthbert Hever nella sitcom All Gas and Gaiters, ruolo in seguito andato a Derek Nimmo.

Molto nota in patria è inoltre il suo doppiaggio degli audiolibri di P. G. Wodehouse.

Occasionalmente inoltre, Cecil ha scritto degli articoli per The Spectator e The Times Literary Supplement, in uno dei quali ha dichiarato:

(EN)

«Handsome young male actors of the older school have tended, in my experience, to be somewhat vapid and vain. I write this in no spirit of envy — comic and character actors, like proverbial blondes, usually have more fun.»

(IT)

«Gli attori maschili giovani e belli della vecchia scuola tendevano, secondo la mia esperienza, ad essere in qualche modo insulsi e vani. Lo scrivo senza spirito d'invidia - gli attori comici o caratteristi, come le proverbiali bionde, in genere si divertivano di più.»

Mentre in un'altra occasione ha confessato che:

(EN)

«Most of my experience has been in comedy, that’s the way life has taken me ... if I have any regrets, it’s that I didn’t do parts with more depth.»

(IT)

«Molta della mia esperienza è stata nella commedia, è così che la vita mi ha preso ... se ho qualche rimpianto, è non aver fatto parti più intense.»

Morte modifica

il 22 settembre 2011, Cecil muore di polmonite al Charing Cross Hospital di Londra, all'età di 72 anni. L'attore aveva sofferto di un enfisema[7][8].

Vita privata modifica

Cecil si è sposato due volte: la prima nel luglio 1963 con l'attrice Vivien Sarah Frances Heilbron, da cui è divorziato pochi anni dopo; e la seconda il 3 novembre 1976 con Anna Sharkey, anch'essa attrice[1]. Non ha mai avuto figli da nessuna delle due.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Note modifica

  1. ^ a b Jonathan Hugh Gascoyne-Cecil at thepeerage.com, su thepeerage.com, 2 ottobre 2011.
  2. ^ a b Robert Gore-Langton, Floreat Etona (actors), su accessmylibrary.com, The Spectator, 8 luglio 2006.
  3. ^ a b c d e f g h i j Interview with Jonathan Cecil, su bl.uk, 13 dicembre 2006.
  4. ^ Jonathan Cecil, su telegraph.co.uk, The Daily Telegraph, 24 novembre 2011.
  5. ^ a b Jonathan Cecil on Imdb, su imdb.com, Internet Movie Database.
  6. ^ Jonathan Cecil, A modest triumph, su spectator.co.uk, The Spectator, 13 novembre 2004 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2010).
  7. ^ Michael Billington, Jonathan Cecil obituary, su guardian.co.uk, The Guardian, 25 settembre 2011. URL consultato il 25 settembre 2011.
  8. ^ Jonathan Cecil Obituary, su announcements.thetimes.co.uk, The Times. URL consultato il 22 settembre 2011.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN14982198 · ISNI (EN0000 0001 2030 6136 · ULAN (EN500343761 · LCCN (ENno97069664 · BNF (FRcb141628793 (data) · J9U (ENHE987007381021605171 · WorldCat Identities (ENlccn-no97069664