Juan Carlos I di Spagna
Juan Carlos | |
---|---|
Juan Carlos nel 2013 | |
Re emerito di Spagna | |
In carica | 19 giugno 2014 - attuale |
Re di Spagna | |
In carica | 22 settembre 1975 - 19 giugno 2014 |
Predecessore | Francisco Franco (reggente) |
Successore | Filippo VI |
Infante di Spagna | |
In carica | 5 gennaio 1938 - 15 gennaio 1941 |
Principe delle Asturie | |
In carica | 15 gennaio 1941 - 21 luglio 1969 |
Predecessore | Juan |
Successore | Felipe |
Principe di Spagna | |
In carica | 21 luglio 1969 - 22 novembre 1975 |
Nome completo | spagnolo: Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias italiano Giovanni Carlo Alfonso Vittorio Maria di Borbone e Borbone-Due Sicilie |
Altri titoli | Altri |
Nascita | Roma, 5 gennaio 1938 |
Casa reale | Borbone di Spagna |
Dinastia | Borbone-Due Sicilie |
Padre | Giovanni di Borbone-Spagna |
Madre | Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie |
Consorte | Sofia di Grecia |
Figli | Elena Cristina Filippo |
Religione | Cattolicesimo |
Firma | ![]() |
Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias, conosciuto anche come Giovanni Carlo I (Roma, 5 gennaio 1938), è stato re di Spagna dal 1975 al 2014, anno della sua abdicazione.
BiografiaModifica
GiovinezzaModifica
Nato a Roma il 5 gennaio 1938 in una palazzina in viale Parioli 112 da Giovanni di Borbone-Spagna, conte di Barcellona e terzogenito maschio di Alfonso XIII, e da Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie, fu chiamato Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias. Venne battezzato nella Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli a Roma dall'allora cardinale Eugenio Pacelli (futuro papa Pio XII). Fino al 1942 visse in Italia, poi si trasferì in Svizzera.
Nel 1947 il caudillo Francisco Franco dichiarò formalmente la Spagna una monarchia e si autonominò reggente. Con la rinuncia alla successione da parte dei due figli maggiori di Alfonso XIII, nel 1948 Juan Carlos si trovò ad essere il primo figlio maschio dell'erede al trono Giovanni (don Juan), e fu trasferito a Madrid per essere educato in vista del futuro ripristino della monarchia. Così dal 1955 al 1959 frequentò le tre accademie militari spagnole.
Nel marzo 1956, mentre Juan Carlos e il fratello Alfonso si trovavano nella residenza dei genitori, Villa Giralda a Estoril, Alfonso morì accidentalmente per un colpo d'arma da fuoco, mentre puliva un revolver.[1] Alcune indiscrezioni volevano che la pistola al momento dello sparo fosse nelle mani di Juan Carlos,[2] altre che Alfonso si trovasse fuori dalla stanza e, nell'atto d'entrarvi, spinse la porta aperta, cosicché questa sbatté contro il braccio di Juan Carlos facendo partire il colpo.[3]
MatrimonioModifica
Nel 1962 sposò la principessa Sofia di Grecia, sua cugina di terzo grado, figlia del re Paolo I di Grecia e di Federica di Hannover.
Nel 1967, mentre assisteva al Gran Premio di Monaco, fu protagonista di un notevole atto di coraggio: insieme a Giancarlo Baghetti scavalcò le transenne e si lanciò in soccorso del comune amico Lorenzo Bandini, intrappolato nella sua Ferrari capovolta e in fiamme. Il loro esempio trascinò verso la vettura i pompieri monegaschi, convinti che il pilota fosse stato invece sbalzato in acqua durante l'impatto.
Designazione al tronoModifica
Nel giugno 1969 Franco indicò Juan Carlos invece del padre Giovanni come erede della corona spagnola. La nomina fu ratificata dalle Cortes Españolas il 22 luglio 1969, e il giovane principe accettò e prestò giuramento lo stesso giorno di osservare le Leggi fondamentali del Regno e i principi del Movimiento Nacional. Questo portò a una rottura per alcuni anni dei rapporti tra i due.
Il peso politico di Juan Carlos aumentò nel 1973 quando Franco, i cui problemi di salute si aggravavano, lo nominò capo di Stato supplente, e una prima volta assunse il ruolo di capo di Stato tra il 19 luglio e il 2 settembre 1974.
Re di SpagnaModifica
Assunse le funzioni provvisorie di capo dello Stato il 30 ottobre 1975 e dopo la morte di Franco, il 22 novembre, fu proclamato re di Spagna dalle Cortes Españolas e incoronato il 27 novembre. Solo il 14 maggio 1977, il padre don Juan, conte di Barcellona, rinunciò ufficialmente ai suoi diritti dinastici sul trono.
Il suo operato fu decisivo durante la transizione spagnola, che portò al ripristino della democrazia con l'approvazione nel 1978 dell'attuale Costituzione democratica. Nel 1981 il sovrano si dimostrò deciso nello sventare un colpo di Stato organizzato da elementi della Guardia Civil e dell'esercito guidati dal tenente colonnello Antonio Tejero Molina, con un famoso discorso in televisione. Da Sofia ha avuto tre figli: le infante Elena e Cristina e l'erede al trono Filippo, poi re dal 19 giugno 2014 in seguito alla sua abdicazione.
Nel 1998 fu il primo capo di Stato straniero a leggere un discorso al Parlamento Italiano. Non volendo creare polemiche in patria, il 28 ottobre 2007 preferì non partecipare alla beatificazione di quasi 500 martiri della guerra civile spagnola.
L'11 novembre 2007 ebbe una discussione col presidente venezuelano Hugo Chávez, il quale durante il vertice ibero-americano aveva accusato José María Aznar di essere "un fascista" (per il suo appoggio politico al golpe di Pedro Carmona Estanga contro lo stesso Chavez); Juan Carlos intervenne in favore del suo ex premier chiedendo al leader venezuelano di tacere con il famoso "¿Por qué no te callas?".[4]
AbdicazioneModifica
Il 2 giugno 2014 Mariano Rajoy annunciò la decisione di Juan Carlos di abdicare in favore del figlio Felipe. La scelta, poi, fu confermata dal re.[5] Il 18 giugno Juan Carlos firmò l'abdicazione.[6] L'indomani Felipe VI fu proclamato re di Spagna dinanzi alle Cortes, che il 18 giugno dello stesso anno avevano approvato una legge organica per ratificare la successione al trono[7]. Si trattava di una legge[8] che, tra l'altro, delimitava cronologicamente la durata dell'immunità dell'ex Capo dello Stato spagnolo[9], sancendo che non avrebbe potuto essere più invocata per i reati commessi a partire dal 19 giugno di quello stesso anno; in una riforma della legge organica della magistratura dell'11 luglio 2014, però, all'ex monarca è stato comunque riconosciuto il privilegio dell'aforamento, che lo sottopone (alla stregua di deputati, senatori, membri del governo e persino il vertice della magistratura) ad un tribunale legalmente superiore a quello ordinario[10].
Esilio volontarioModifica
Il 3 agosto 2020, con una lettera[11] al figlio re Felipe, Juan Carlos ha annunciato la sua decisione di abbandonare la Spagna.[12] Secondo alcuni, il precipitoso esilio del re emerito è stato deciso per allontanarsi dalla magistratura spagnola, a causa di presunti suoi fondi contenuti in paradisi fiscali, anche se i suoi legali hanno dichiarato che continua ad essere a disposizione della magistratura. Il 7 agosto la stampa spagnola ha riportato che il re emerito si trova presso l'hotel Emirate Palace di Abu Dhabi[13][14].
TitoliModifica
L'attuale costituzione spagnola si riferisce alla monarchia come la corona di Spagna e il titolo costituzionale del sovrano è semplicemente rey/reina de España.[15] La legge costituzionale però accenna anche alla possibilità dell'uso degli altri titoli storici della monarchia iberica, senza tuttavia specificarli. Un decreto emanato il 6 novembre 1987[16] dal Consiglio dei ministri regola i titoli e il trattamento spettante ai membri della Casa reale: il sovrano ha il diritto di usare gli altri titoli appartenenti alla corona (El titular de la corona se denominará Rey o Reina de España y podrá utilizar los demás títulos que correspondan a la Corona, así como las otras dignidades nobiliarias que pertenezcan a la Casa Real). Contrariamente a quanto si crede, la serie completa dei titoli storici, che comprende oltre venti regni, non è attualmente in uso. L'insieme dei titoli feudali venne impiegato l'ultima volta nel 1836 da Isabella II di Spagna.
Juan Carlos aveva quindi, oltre al titolo di re di Spagna, i titoli di:
- Maestà cattolica.
- Re di Castiglia.
- Re di León.
- Re di Aragona.
- Re delle Due Sicilie.
- Re di Gerusalemme.
- Re di Navarra.
- Re di Granada.
- Re di Toledo.
- Re di Valencia.
- Re di Galizia.
- Re di Maiorca.
- Re di Minorca.
- Re di Siviglia.
- Re di Cordova.
- Re di Corsica.
- Re di Sardegna.
- Re di Murcia.
- Re di Jaén.
- Re di Algeciras.
- Re di Algarve.
- Re delle Isole Canarie.
- Re di Ungheria.
- Re di Dalmazia.
- Re di Croazia.
- Re delle Indie Orientali, Occidentali, delle Isole e della Terraferma del Mare Oceano.
- Principe di Svevia.
- Margravio del Sacro Romano Impero.
- Arciduca d'Austria.
- Duca di Borgogna.
- Duca di Brabante.
- Duca di Milano.
- Duca di Atene e Neopatria.
- Duca di Limburgo.
- Duca del Lussemburgo.
- Duca di Lotaringia.
- Duca di Gheldria.
- Duca di Stiria.
- Duca di Carniola.
- Duca di Carinzia.
- Duca del Württemberg.
- Langravio d'Alsazia.
- Marchese di Oristano.
- Conte palatino di Borgogna.
- Conte di Asburgo.
- Conte delle Fiandre.
- Conte del Tirolo.
- Conte di Rossiglione.
- Conte di Barcellona.
- Conte di Artois.
- Conte di Hainaut.
- Conte di Namur.
- Conte di Gorizia.
- Conte del Gocèano.
- Conte di Ferrete.
- Conte di Kyburgo.
- Signore di Biscaglia.
- Signore di Molina.
- Signore di Frisia.
- Signore di Salins.
- Signore della Marca slovena.
- Signore di Tripoli.
- Capitano generale della reale forza armata e supremo comandante.
- Protocanonico della Papale Basilica Patriarcale Maggiore Arcipretale Liberiana di Santa Maria Maggiore in Roma.
Dall'abdicazione, in Spagna, si è soliti appellare Juan Carlos come re emerito. Inoltre è Gran maestro emerito del Real Consiglio degli Ordini Militari.[17]
AscendenzaModifica
OnorificenzeModifica
Onorificenze spagnoleModifica
Gran Maestro e Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro | |
— 15 gennaio 1941 |
Gran Maestro e Collare dell'Ordine di Carlo III | |
— 10 maggio 1962[18] |
Gran Maestro dell'Ordine di Isabella la Cattolica | |
Gran Maestro dell'Ordine al Merito Civile | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile di Alfonso X il Saggio | |
Gran Maestro dell'Ordine di San Raimondo di Peñafort | |
Gran Maestro dell'Ordine al merito costituzionale | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile della Solidarietà Sociale | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile della Salute | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile al Merito delle Telecomunicazioni e delle Società d'Informazione | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile al Merito Postale | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile al Merito dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione | |
Gran Maestro dell'Ordine delle Arti e delle Lettere di Spagna | |
Gran Maestro dell'Ordine reale del merito sportivo | |
Gran Maestro dell'Ordine al Merito del Piano Nazionale Anti droghe | |
Gran Maestro dell'Ordine di Cisneros | |
Sovrano dell'Ordine della regina Maria Luisa | |
Gran Maestro del Real Ordine del Riconoscimento Civile alle Vittime del Terrorismo | |
Gran Maestro dell'Ordine Civile al Merito Ambientale | |
Gran Maestro dell'Ordine al Merito della Guardia Civil | |
Gran Maestro dell'Ordine al Merito della Polizia | |
Gran Maestro dell'Ordine di San Ferdinando | |
Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Ermenegildo | |
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Santa Maria di Montesa | |
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Alcántara | |
Gran Maestro dell'Ordine Militare di Calatrava | |
Gran Maestro dell'Ordine di Santiago | |
Onorificenze straniereModifica
Membro di Classe Athir dell'Ordine nazionale al merito (Algeria) | |
— 2 ottobre 2002 |
Collare dell'Ordine del Re Abd al-Aziz (Arabia Saudita) | |
— 1981 |
Collare dell'Ordine del liberatore San Martín (Argentina) | |
— 1º dicembre 1978[19] |
Grande Stella dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca (Austria) | |
— 31 gennaio 1978 |
Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) | |
— 26 settembre 1978[20][21] |
Gran Collare dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud (Brasile) | |
— 16 maggio 1991[22] |
Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro (Casa di Borbone - Due Sicilie) | |
— [23] |
Cavaliere di Gran Croce di Giustizia decorato con Gran Collare dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio di Napoli (Casa di Borbone - Due Sicilie) | |
— 1960[24] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa (Casa di Braganza) | |
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Casa Savoia) | |
— 1978[25] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Casa Savoia) | |
— 1978 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia (Casa Savoia) | |
— 1978 |
Collare dell'Ordine al Merito (Cile) | |
— 4 giugno 2001[26] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Boyacá (Colombia) | |
— 1976 |
Cavaliere dell'Ordine di Mugunghwa (Corea del Sud) | |
— 1996 |
Cavaliere di Gran Croce d'Oro dell'Ordine Nazionale di Juan Mora Fernández (Costa Rica) | |
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) | |
— 17 marzo 1980 |
Collare dell'Ordine di Zayed (Emirati Arabi Uniti) | |
— maggio 2008 |
Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto) | |
— 18 febbraio 1997[27] |
Cavaliere di Gran Croce con Stella d'Oro dell'Ordine Nazionale José Matías Delgado (El Salvador) | |
— 10 marzo 1997[28] |
Collare dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) | |
— 9 luglio 2007[29] |
Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia) | |
— 4 giugno 1975[30] |
Gran Collare dell'Ordine di Lakandula (Filippine) | |
— 3 dicembre 2007[31][32] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) | |
— 28 giugno 1978[33] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale al Merito (Francia) | |
Membro dell'Ordine di Eccellenza (Giamaica) | |
— 17 febbraio 2009[34] |
Collare dell'Ordine del Crisantemo (Giappone) | |
— 28 ottobre 1980[35][36] |
Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali (Giordania) | |
— 26 marzo 1985[37] |
Gran croce con Collare dell'Ordine Nazionale di Guinea Equatoriale | |
— 1979 |
Gran croce con stella d'oro dell'Ordine di Francisco Morazán (Honduras) | |
— 13 settembre 1977 |
Cavaliere dell'Ordine di Salomone (Impero d'Etiopia) | |
Gran Collare dell'ordine dei Pahlavi (Impero d'Iran) | |
Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stella della Repubblica (Indonesia) | |
— 1980 |
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (Italia) | |
— 26 maggio 1980[38] |
Collare dell'Ordine di Mubarak il Grande (Kuwait) | |
— maggio 2008 |
Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) | |
— 16 ottobre 2004[39] |
Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine al Merito (Libano) | |
— 19 ottobre 2009[40] |
Gran Collare dell'Ordine di Vytautas il Grande (Lituania) | |
— 1º giugno 2005[41] |
Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo) | |
— 9 luglio 1980[42][43][44] |
Compagno d'Onore Onorario con Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta) | |
— 25 novembre 2009 |
Membro di Classe Eccezionale dell'Ordine della Sovranità (Marocco) | |
— 25 settembre 1989[45] |
Collare dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico) | |
— 8 ottobre 1977[46] |
Decorazione d'onore del Nepal (Nepal) | |
— 19 settembre 1983[47] |
Collare di Mahendra (Nepal) | |
— 19 settembre 1983[47] |
Gran Commendatore dell'Ordine della Repubblica Federale di Nigeria (Nigeria) | |
— 19 novembre 1991[48] |
Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) | |
— 14 aprile 1982 |
Membro di I Classe dell'Ordine militare dell'Oman | |
— dicembre 1985 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi (Paesi Bassi) | |
— 8 ottobre 1985[49] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Casata d'Orange (Paesi Bassi) | |
— [50] |
Gran Collare dell'Ordine di Manuel Amador Guerrero (Panama) | |
— 16 settembre 1977[51] |
Cavaliere di Gran Croce Straordinaria dell'Ordine di Vasco Núñez de Balboa (Panama) | |
— 27 aprile 1979[52][53] |
Cavaliere di Gran Croce con Diamanti dell'Ordine del Sole del Perù (Perù) | |
— 5 luglio 2004[54] |
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca (Polonia) | |
— 14 maggio 2001 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) | |
— 20 maggio 1970 |
Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) | |
— 17 aprile 1978 |
Gran Collare dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo) | |
— 11 ottobre 1978 |
Gran Collare dell'Ordine della Libertà (Portogallo) | |
— 13 ottobre 1988 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo) | |
— 23 agosto 1996 |
Gran Collare dell'Ordine della Torre e della Spada (Portogallo) | |
— 11 settembre 2000 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare di San Benedetto d'Avis (Portogallo) | |
— 18 giugno 2007 |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Salvatore (Regno di Grecia) | |
— 13 maggio 1962[55] |
Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito) | |
— 17 ottobre 1988[56][57][58] |
Royal Victorian Chain (Regno Unito) | |
— 22 aprile 1986 |
Medaglia commemorativa per il 2500º anniversario dell'impero persiano (Impero d'Iran) | |
— 14 ottobre 1971[59][60] |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Impero Britannico (Regno Unito) | |
Collare dell'Ordine del Leone Bianco (Repubblica Ceca) | |
Gran Croce con Stella d'Oro dell'Ordine di Cristoforo Colombo (Repubblica Dominicana) | |
— 24 ottobre 1969[61] |
Classe speciale della Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca (Repubblica Federale Tedesca) | |
— 19 aprile 1977 |
Ordine della Stella di Romania di I classe (Repubblica Socialista di Romania) | |
— 1979[62] |
Collare dell'Ordine della Stella di Romania (Romania) | |
— 26 novembre 2003[63] |
Collare dell'Ordine Piano (Santa Sede) | |
Collare dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa sede) | |
Collare dell'Ordine del Leone (Senegal) | |
— 13 novembre 1978[64] |
Membro di I Classe dell'Ordine della Doppia Croce Bianca (Slovacchia) | |
— 22 ottobre 2002[65] |
Balì di Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) | |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Buona Speranza (Sudafrica) | |
— 15 febbraio 1999[66][67] |
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) | |
— 5 ottobre 1979 |
Cavaliere dell'Ordine del Rajamitrabhorn (Thailandia) | |
— 19 novembre 1987[68] |
Cavaliere dell'Ordine della Casata Reale di Chakri (Thailandia) | |
— 22 febbraio 2006 |
Gran Cordone dell'Ordine della Repubblica (Tunisia) | |
Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine al Merito della Repubblica ungherese (Ungheria) | |
— 31 gennaio 2005[69] |
Gran Collare dell'ordine del Liberatore (Venezuela) | |
— 8 settembre 1977[70] |
Gran Cordone dell'Ordine Nazionale del Leopardo (Zaire) | |
— 1º dicembre 1986[71] |
Cittadinanza onoraria del comune di Napoli | |
— Napoli, 1998[72] |
Cavalieri di Rizal ordine cavalleresco filippino (Filippine) | |
Onorificenze di organizzazioni internazionaliModifica
Premio Carlo Magno | |
— 20 maggio 1982 |
Collare d'oro dell'Ordine olimpico (Comitato Olimpico Internazionale) | |
— 1985 |
Nansen Refugee Award (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) | |
— 1987 |
NoteModifica
- ^ Paul Preston, Juan Carlos: Steering Spain from Dictatorship to Democracy (New York: W.W. Norton, 2004), 101.
- ^ Il nipotino {{sic|13enne}} si spara a un piede, il re Juan Carlos rivive dramma del 1956, su ilmessaggero.it. URL consultato il 12 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2012).
- ^ Preston, 102.
- ^ Juan Carlos-Chavez: Lite al vertice di Santiago, La Repubblica, 11 novembre 2007
- ^ Spagna, Juan Carlos abdica a favore del figlio Felipe: "È pronto per regnare", repubblica.it, 2 giugno 2014. URL consultato il 22 ottobre 2015.
- ^ Spagna, Juan Carlos non è più re. Firma per l'abdicazione: sul trono il figlio Felipe / FOTO - quotidiano.net
- ^ El Congreso aprueba la ley orgánica de abdicación, 18 giugno 2014.
- ^ Ley Orgánica 3/2014
- ^ Prevista dall'articolo 56.3 della Costituzione spagnola, che assicura che il re sia "inviolabile" e che "non sia soggetto a responsabilità" mentre è in carica.
- ^ Júlia Regué , El rey Juan Carlos, "aforado" pero no "inviolable", El Periodico, 12/07/2018.
- ^ La Casa Real ha emitido un comunicado con el mensaje del rey emérito al actual monarca sobre su decisión de marcharse de España / elpais.es
- ^ Alessandro Oppes, "Travolto dagli scandali, re Juan Carlos abbandona la Spagna" su repubblica.it, 3 agosto 2020
- ^ (ES) Exilio y misterio. Afirman que el exrey Juan Carlos viajó a Abu Dhabi, su www.lanacion.com.ar, 7 agosto 2020. URL consultato il 7 agosto 2020.
- ^ Juan Carlos è arrivato ad Abu Dhabi: la foto in esclusiva Nius mentre scende dall'aereo, su La Repubblica, 9 agosto 2020. URL consultato l'11 agosto 2020.
- ^ Costituzione spagnola, art. 56, par. 2
- ^ Real Decreto 1368/1987, de 6 de noviembre, sobre régimen de títulos, tratamientos y honores de la Familia Real y de los Regentes
- ^ Órdenes Militares
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
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- ^ Los Reyes de Bélgica, de visita oficial en España
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- ^ The Royal House of the Two Sicilies, MEMBERSHIP OF THE ROYAL ILLUSTRIUOS ORDER OF ST. JANUARIUS, The Royal House of the Two Sicilies, 2008. URL consultato il 26 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2009).
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- ^ Pagina del quotidiano El País
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Juan Carlos I di Spagna
Collegamenti esterniModifica
- Juan Carlos I di Spagna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Juan Carlos I di Spagna, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Juan Carlos I di Spagna, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Juan Carlos I di Spagna, su Olympedia.
- (EN) Juan Carlos I di Spagna, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Juan Carlos I di Spagna, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (CA) Juan Carlos I di Spagna (XML), in Gran Enciclopèdia Catalana on line, Enciclopèdia Catalana.
- (ES) Su Majestad el Rey Don Juan Carlos, Casa de Su Majestad el Rey de España. URL consultato il 25 giugno 2008.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 113818885 · ISNI (EN) 0000 0000 8411 040X · Europeana agent/base/147172 · LCCN (EN) n79112298 · GND (DE) 118842536 · BNF (FR) cb12186310v (data) · BNE (ES) XX944658 (data) · NLA (EN) 35768613 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79112298 |
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