Karlskrona

area urbana della Svezia

Karlskrona è una città svedese situata nella parte meridionale del paese e affacciata sul mar Baltico. È sede del comune omonimo e capoluogo della contea di Blekinge.

Karlskrona
area urbana
Karlskrona – Veduta
Karlskrona – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svezia Svezia
RegioneGötaland
Contea Blekinge
ComuneKarlskrona
Territorio
Coordinate56°11′N 15°39′E / 56.183333°N 15.65°E56.183333; 15.65 (Karlskrona)
Altitudine16 m s.l.m.
Superficie21,72 km²
Abitanti66 675 (2018)
Densità3 069,75 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale371 XX
Prefisso0455
Fuso orarioUTC+1
Provincia storicaBlekinge
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svezia
Karlskrona
Karlskrona
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il centro della città è situato sull'isola di Trossö. L'isole di Stumholmen era in precedenza di proprietà della Marina e oggi ospita il Museo Navale.

Storia modifica

La città è stata fondata nel 1680 quando vi fu trasferita la sede della Marina militare svedese, il nome della città fu scelto in onore del sovrano Carlo XI e significa corona di Carlo.

Nella città sono tuttora visibili gli edifici costruiti all'epoca della fondazione e risalenti al XVII e inizio XVIII secolo, la chiesa Fredrikskyrkan, inaugurata nel 1744, fu progettata da Nicodemus Tessin il Vecchio che fu influenzato dall'architettura europea, differisce infatti molto dalla linea abituale delle chiese svedesi.

La chiesa di Heliga Trefaldighetskyrkan la cui costruzione, basata su disegni di Tessin, ebbe luogo tra il 1697 e il 1709 è localizzata nella piazza del mercato nel centro della città. Il tetto a cupola deriva da influenze dell'architettura italiana.

La terza chiesa è quella dell'ammiragliato, costruita nel 1685 in legno dipinto del tipico rosso Falun, è la più grande chiesa svedese costruita in legno.

Le installazioni del porto navale di Karlskrona sono state dichiarate nel 1998 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

La città ha dato i natali allo scrittore e poeta Sven Lidman.[1]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 478.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN123165603 · LCCN (ENn81078225 · GND (DE4255001-4 · J9U (ENHE987007531966505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81078225