Ku Klux Klan

società segreta americana che propugna la superiorità della razza bianca
Disambiguazione – "KKK" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi KKK (disambigua).

Ku Klux Klan (acronimo: KKK) è il nome utilizzato da diverse organizzazioni segrete[1] esistenti negli Stati Uniti d'America a partire dall'Ottocento, con finalità politiche[1] e terroristiche[2][3][4][5][6] a contenuti razzisti e che propugnano la superiorità della "razza bianca"[2].

Ku Klux Klan
La croce bianca, uno dei simboli del Ku Klux Klan
Attiva1946-Attiva
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Contestorazzismo
IdeologiaIslamofobia
Neonazismo
Suprematismo bianco
Nazionalismo bianco
Segregazione razziale
Anti-immigrazione
Antiateismo
Antisemitismo
Omofobia
Xenofobia
Anticomunismo
Terrorismo cristiano
Identità cristiana
Antieuropeismo
Antiglobalizzazione
Antipapismo
Antiabortismo
Antifemminismo
Anticomunismo
Anticapitalismo in chiave antisemita
AlleanzeFratellanza ariana e Partito Nazista Americano
Componenti
Attività
Azioni principaliviolenza razziale di gruppo
Voci su organizzazioni terroristiche in Wikipedia

Storicamente si distinguono tre fasi del movimento: una prima dal 1865 al 1874 come confraternita di ex militari dell'esercito degli Stati Confederati d'America, una seconda dal 1915 al 1944, in cui il movimento ha assunto la fisionomia che consideriamo tipica, e una terza dal secondo dopoguerra, caratterizzato dalla grande frammentazione del movimento in una miriade di piccole organizzazioni fra loro ufficialmente scollegate che utilizzano il nome KKK o sue varianti.

Le prime due sillabe che compongono il nome del gruppo (in greco antico: κύκλος?, kyklos)[1] significano cerchia, riferita però a un gruppo di fratelli[7], anche se il nome potrebbe essere un riferimento a Kukulkan, una divinità Maya. I membri del Ku Klux Klan nel tempo si sono sempre più accostati a ideali nazionalisti e discriminatori, quali il razzismo, l'antisemitismo, l'antipapismo[8], l'omofobia[9].

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Ku Klux Klan.

La nascita modifica

 
Independent Monitor (1868) Tuscaloosa, Alabama

Il Ku Klux Klan originale fu creato a Pulaski nel Tennessee negli USA, dopo la guerra di secessione statunitense, il 24 dicembre 1865 dai Democratici reduci dell'esercito della Confederazione.[10] Esso crebbe di importanza dopo un congresso tenuto a Nashville nell'estate del 1867. Questo congresso venne presieduto dal generale Nathan Bedford Forrest (1821-1877) a cui venne riconosciuto il titolo di "Grande Mago".

 
Membri del Klan nella seconda metà del XIX secolo

La confraternita puntava a diversi obiettivi. Avrebbe cercato di aiutare le vedove e gli orfani di guerra dei Confederati, ma si sarebbe anche opposta all'estensione del diritto di voto ai neri e ad altre azioni introdotte dal governo federale volte all'attenuazione della segregazione razziale. Non appena il controllo degli stati ex-confederati venne lasciato dai federali, i bianchi ristabilirono il loro potere e con esso le leggi segregazioniste. Forrest però sciolse ufficialmente la confraternita nel 1869 perché riteneva che si fosse evoluta in una entità troppo lontana dai principi fondatori e troppo violenta e ostile.

Nel 1871 il presidente degli Stati Uniti Ulysses S. Grant mise quella che lui riteneva la pietra tombale sul Klan firmando fra il 1870 e il 1871 prima il Klan Act e poi l'Enforcement Act. Il Klan divenne a questo punto un gruppo terroristico illegale e fu autorizzato l'uso della forza per sopprimere le attività della confraternita. Questi sforzi furono coronati da successo, tanto che il Klan fu eliminato nello Stato della Carolina del Sud e decimato nel resto degli USA.[senza fonte] Il documento di Grant fu dichiarato incostituzionale nel 1882 anche se oramai poco rimaneva a quel punto del Klan.

L'evoluzione modifica

 
William Joseph Simmons, fondatore del secondo Ku Klux Klan

Il secondo Ku Klux Klan, dalle caratteristiche moderne, fu creato nel 1915, durante la prima guerra mondiale, da William Joseph Simmons (a seguito del caso che coinvolse Leo Frank), il quale sfruttò la convinzione diffusa tra molti bianchi poveri, i quali si convinsero che i loro problemi economici fossero causati dai neri, dai banchieri ebrei e da altre minoranze, in maniera analoga a quanto accaduto successivamente per effetto della propaganda nazista nella Repubblica di Weimar prima e nella Germania nazista poi.

Questo Klan fu organizzato dai suoi dirigenti in maniera da ricavarne degli utili e, allo stesso tempo, venne vissuto come una confraternita. Differiva dal primo Klan per composizione politica. Mentre il primo era essenzialmente formato da sudisti appartenenti al Partito Democratico, il secondo aveva anche membri originari di Stati non sudisti seppur principalmente appartenenti al Partito sopracitato. Ebbe inoltre una maggiore influenza da un capo all'altro degli Stati Uniti, con un maggiore ascendente sui politici di molti Stati.[senza fonte][11][12]

Il secondo Ku Klux Klan collassò dopo uno scandalo che coinvolse David Stephenson, il Grande Dragone dell'Indiana e di quattordici altri stati, che fu condannato per il rapimento, lo stupro e assassinio di Madge Oberholtzer, una donna che fu morsa così tante volte che un uomo che l'aveva vista la descrisse come "masticata da un cannibale".

Negli anni venti e trenta del XX secolo una fazione del Klan chiamata Black Legion fu molto attiva nel Midwest degli Stati Uniti. Al posto delle classiche tuniche bianche, la Legione indossava uniformi nere, a ricordo dei pirati e delle camicie nere fasciste. La Black Legion fu la fazione più violenta e sollecita e si fece notare per gli assassinii di comunisti e socialisti. In questo periodo, nel 1923 e 1924, nelle città industriali di Carnegie, Scottdale e Lilly si videro manifestazioni aggressive che portarono a violenti scontri con i cattolici, che con l'emigrazione dall'Europa aumentavano di numero, considerati degli asserviti al Papa e accusati di voler snaturalizzare la società e i valori americani.[13]

Il Klan vide scemare così la propria popolarità e fu poi sciolto da James Colescott nel 1944 e il nome Ku Klux Klan, nello slang "KKK" (pronuncia "KeiKeiKei), divenne così di pubblico dominio.

Dopo la seconda guerra mondiale modifica

 
La croce che brucia è un simbolo usato dal Klan per indurre terrore. Il bruciare la croce è stato introdotto da William J. Simmons, fondatore del secondo Klan, nel 1915.

Dopo la seconda guerra mondiale molte organizzazioni hanno utilizzato il nome del Ku Klux Klan per opporsi al Movimento per i diritti civili (Civil rights movement) negli anni sessanta. Sono questi i Klan ancora attivi, sebbene la società americana sia più aperta verso l'integrazione e i Klan siano molto più chiusi in loro stessi e frazionati. Le fazioni più grandi sono[14]: i Knights of the Ku Klux Klan (Cavalieri del Ku Klux Klan), guidati dal pastore Thomas "Thom" Robb, l'Imperial Klan of America (Klan Imperiale d'America) e la Brotherhood of Klans Knights (Fratellanza dei Cavalieri del Klan).

Il 21 marzo 1981 due figli di Bennie Hays, un importante esponente del KKK, sgozzarono e impiccarono a Mobile, in Alabama, Michael Donald, un ragazzo diciannovenne afroamericano: i due imputati furono condannati uno alla pena di morte e uno all'ergastolo. Inoltre i loro complici klanisti dovettero pagare 7 milioni di dollari alla famiglia della vittima; dopo il pagamento di questo risarcimento il Ku Klux Klan entrò in bancarotta.

Anche se vengono generalmente considerate una frangia dell'estrema destra, le confraternite esistono solo come gruppi molto isolati e dispersi che contano probabilmente non più di qualche migliaio di membri.

Ideologia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: White Anglo-Saxon Protestant.
 
Membri del KKK sfilano su Pennsylvania Avenue a Washington nel 1928

Il Klan nacque come organizzazione legata a una visione distorta del protestantesimo. Dai primi del Novecento fino agli anni quaranta, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo-Saxon Protestant), principalmente nel Sud degli USA, videro l'appartenenza al Klan come parte della loro fede. Altri milioni riconobbero nelle tattiche del KKK comportamenti moralmente reprensibili ed estremi, nondimeno considerarono i membri come buoni cristiani e generalmente condivisero l'idea che i WASP dovessero continuare ad avere l'egemonia nella società americana.

La giustificazione religiosa della dottrina del KKK si fonderebbe su un'interpretazione di alcuni versetti della Bibbia, quali Genesi 9, 24-27[senza fonte]:

«Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
allora disse: Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!
Disse poi: Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo![15]»

A quei tempi, l'oppressione dei neri, come pure degli ebrei, era vista da molti come parte del "Piano di Dio".[16] Il KKK è, inoltre, un movimento veementemente anticattolico[17], al punto da considerare questo tratto, insieme all'antipapismo, un dovere nell'ortodossia del movimento. Infatti il Klan riteneva che gli immigrati cattolici - ad esempio polacchi, irlandesi, slovacchi e italiani - fossero un corpo estraneo ai veri valori statunitensi e che non avrebbero mai potuto diventare veri americani perché troppo legati alla chiesa di Roma, e questo pregiudizio continua a permanere.[18]

Dai primi anni settanta pochissimi gruppi dissidenti di sostenitori del KKK scartarono l'anti-cattolicesimo dalle loro dottrine ufficiali; infatti a metà degli anni ottanta fu scoperto un Klan operante nel quartiere di Queens, nella città di New York, con molti dei suoi membri di religione cattolica, principalmente di origine irlandese, ma rimane un caso estremamente isolato e fuori dalla norma[19]. L'ex leader del Cavalieri Bianchi del Ku Klux Klan, una frangia non violenta del gruppo attiva in Louisiana, David Duke, fu il primo e unico capo del KKK a invitare pubblicamente i cattolici bianchi a unirsi al Klan.

Il credo del Ku Klux Klan modifica

Questo era il Credo che veniva letto ai nuovi adepti durante la cerimonia di iniziazione:

Il Ku Klux Klan è stato creato per rigenerare il nostro sventurato paese e per riscattare la razza bianca dall'umiliante condizione in cui è stata recentemente precipitata dalla nuova repubblica. Il nostro principale e fondamentale obiettivo consiste nel mantenimento della supremazia della razza bianca in questo paese. La storia e la fisiologia ci insegnano che noi apparteniamo ad una razza che la natura ha gratificato con una evidente superiorità su tutte le altre razze, e che il Creatore… ha inteso affidarci un dominio sopra le razze inferiori… Questa nostra Patria è stata fondata dalla razza bianca e per la razza bianca, e ogni tentativo di trasferire questo controllo sulla nazione a favore di razze inferiori come la nera, va palesemente contro il volere divino e costituisce una violazione della Costituzione… L'uguaglianza sociale dovrà dunque essere bandita per sempre, perché essa rappresenta un passo pericoloso verso l'uguaglianza politica o, peggio, verso i matrimoni misti e la produzione di una sottospecie di bastardi e di degenerati… [20][21]

Simboli e tradizioni modifica

 
Poster del film The Birth of a Nation

Gran parte delle tradizioni del Klan risalgono alla rifondazione del KKK del 1915 e sono di origine cinematografica e letteraria. La rapida diffusione del movimento però, probabilmente, non sarebbe stata possibile senza l'influenza del presidente statunitense Woodrow Wilson e il controverso film La nascita di una nazione (The Birth of a Nation, 1915) di David Wark Griffith (il presidente Woodrow Wilson commentò, vedendolo: "È come scrivere la storia con i fulmini e il mio solo rammarico è che è tutto vero"), basato sul libro The Clansman (Gli uomini del clan) scritto da Thomas Dixon Jr. con "l'intento di rivoluzionare il sentimento nordista con una rappresentazione della storia che vuole trasformare ogni uomo in un appartenente al partito democratico!", partito che, all'epoca, incarnava le posizioni dei sudisti.[senza fonte]

 
Bandiera di guerra degli Stati Confederati, talvolta "impropriamente" utilizzata dal Klan e da altri gruppi o esponenti della supremazia bianca

Solo a partire dal 1915, anno della produzione del film di Griffith, i membri del Ku Klux Klan indossarono le tuniche bianche con il cappuccio, nascondendo le loro facce, sul modello di alcune confraternite penitenziali cattoliche. Una spiegazione di questa usanza è che questi abiti rappresentano gli spiriti dei soldati che tornano dal mondo dei morti per vendicarsi e terrorizzare i loro nemici. Un'altra spiegazione riportata è l'"anonimato del lavoro ben fatto"; infatti i membri del KKK credono che il compito sia stato assegnato loro direttamente da Dio, e indossano tunica e cappuccio in segno di umiltà. Un'altra spiegazione ancora dei costumi è quella di imitare i cavalieri templari, a cui si ispira anche la massoneria. La maggioranza dei dirigenti del Klan erano infatti massoni di rito scozzese e avevano il grado di "Cavaliere Templare". Titoli come "Grande Mago", "Ciclope Superiore" e Kleagle erano utilizzati per indicare lo status all'interno del Klan[22].

Un altro simbolo ritenuto classico ma introdotto all'epoca del secondo Klan è quello della Croce Ardente (the Fiery Cross), ispirato a una presunta antica tradizione scozzese riportata in un romanzo di Walter Scott. Ancora oggi, la croce ardente è utilizzata, con tutt'altro significato, nella notte del Sacro Cuore in Tirolo.

 
Bandiera del Ku Klux Klan

Non si hanno notizie di simboli o bandiere utilizzati nelle manifestazioni del primo Klan nel XIX secolo. Nel XX secolo, invece, il movimento nato nel 1915 si concentrò sull'uso della bandiera statunitense e una bandiera con la croce cristiana, come è documentato nei manuali di istruzione e fotografie degli anni venti, gli anni ruggenti del Klan. Alcuni gruppi negli anni cinquanta e sessanta tentarono di usurpare l'uso della bandiera da guerra confederata, utilizzata durante la guerra di secessione, in operazioni volte a opporsi ai progetti di integrazione e antisegregazionisti nel Sud. Questa appropriazione è stata largamente negata da storici e attivisti del Sud ai giorni nostri. Nella sua forma frammentata il Klan continua a usare in alcune circostanze entrambe le bandiere (confederata da guerra e federale moderna), comunque senza sanzioni ufficiali.

I gruppi del Klan negli anni venti usavano la bandiera ufficiale del movimento, una croce nera in campo bianco, a volte c'era anche un tomoe rosso rappresentante indifferentemente una fiamma o una goccia di sangue (ci sono varie spiegazioni per i simboli). Tale emblema oggi è comunque poco usato dai piccoli gruppi del Klan e può essere considerato la bandiera ufficiale e simbolo del KKK. Anche se simboli confederati sono erroneamente associati al KKK, questo uso è stato fatto solo dagli anni cinquanta in poi ed è storicamente inappropriato.

L'organizzazione modifica

La struttura interna del gruppo è una via di mezzo tra una forma paramilitare e un governo politico-civile. Lo statuto dell'organizzazione è messo per iscritto in un volume detto "Kloran" (deformazione di Corano). Tutte le municipalità che vedono uomini del KKK ai vertici, costituiscono il cosiddetto "Invisibile Impero", il cui presidente si chiama "Imperatore", assistito da un collegio di quindici "Genii". Nei momenti di sua indisponibilità, le funzioni dell'"Imperatore" vengono vicariate dal vicepresidente, detto "Califfo". L'invisibile impero si divide in vari "Regni" retti ognuno da un "Gran Dragone". Ogni "Regno" consta di un determinato numero di Province alla presidenza di ognuna delle quali si trova un "Gran Titano". Ogni provincia si ripartisce in Cantoni su ognuno dei quali governa un "Eminente Ciclope". Infine, ogni Cantone si ripartisce in Caverne, ognuna delle quali è retta da un "Falco Notturno".

Il "Falco Notturno" presiede un collegio composto da un "Kleagle" (una via di mezzo tra un commissario politico e un organizzatore), un "Klabee" (tesoriere), un "Klingrapp" (segretario) un "Kludd" (cappellano custode delle regole e della dottrina), un "Klokard" (reclutatore, predicatore). Il collegio summenzionato presiede la comunità dei "Klansmen" (adepti, affiliati). Dal punto di vista paramilitare, invece, il KKK riconosce un comandante supremo chiamato "Mago Imperiale", cui riportano i "Kladd" (comandanti). Ogni Kladd ha alle proprie dipendenze un "Klarogo" (capo dei pretoriani, la guardia interna), un "Klexter" (una via di mezzo tra un capitano e un maggiore dell'esercito: in pratica un capo della guardia esterna) e un "Klokann" (il capo dei servizi segreti, o capo dei servizi investigativi): questo triumvirato comanda sui "Knights" (cavalieri, ma - in realtà - questo è semplicemente un titolo onorifico, in quanto trattasi di soldati semplici).[20]

Collegamenti con i movimenti nazisti modifica

Il bacino di reclutamento del KKK tra il 1925 e il 1940 era costituito da un gruppo politico attivissimo negli anni precedenti la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti, il "German-American Volksbund", messo fuorilegge nel 1941 al momento dell'entrata in guerra contro le Potenze dell'Asse. Tra l'altro, questo movimento ha dato origine anche al partito Nazista Americano, in quanto esso medesimo ispirato dai princìpi nazisti e corporativistici.[20].

Influenza politica modifica

 
Copertina dello spartito per la canzone "We Are All Loyal Klansmen" (1923)

Nella seconda metà del XIX secolo l'organizzazione crebbe mettendosi in grande evidenza e si estese dal Sud fino agli Stati del Midwest e del Nord e anche in Canada. Al suo picco molti dei membri risiedevano nel Midwest. Il KKK controllava i governi dell'Indiana, Oklahoma e Oregon oltre ai parlamentari democratici del Sud. Inoltre, rivendicava di aver reso possibile l'elezione del presidente Warren Harding alla Casa Bianca. Al massimo della sua espansione, negli anni venti, il Ku Klux Klan, superava il numero di 4 000 000 di membri e contava molti politici nelle sue file.

Fu accusato di essersi avvicinato all'organizzazione anche il trentatreesimo presidente degli Stati Uniti, Harry Truman, democratico, su invito degli amici Edgar Hinde e Spencer Salisbury. Nel 1924, allora giudice di Jackson County (Missouri) e sul punto di essere rieletto, avrebbe pagato al Ku Klux Klan i $10 di iscrizione con la speranza di ottenere il loro appoggio politico[23]. Gli storici si dividono fra chi ritiene che abbia aderito al gruppo senza esserne un membro attivo[24] e chi sostiene che Truman abbia fatto un passo indietro[25]. Secondo questa seconda ipotesi, Truman decise di chiedere indietro i soldi della sua iscrizione poiché il Ku Klux Klan gli avrebbe imposto di non assumere cattolici ed ebrei se fosse stato rieletto[25]. Da un lato, Truman non avrebbe accettato tale richiesta in quanto molti dei soldati che comandò come ufficiale durante la prima guerra mondiale erano cattolici irlandesi[25]; dall'altro, il futuro Presidente avrebbe corso il rischio di inimicarsi i Pendergast, la potente famiglia cattolica che sosteneva le sue attività politiche[23]. Nel Saskatchewan, in Canada, il KKK riuscì a vincere le elezioni facendo eleggere il suo candidato James T.M. Anderson, conservatore, il quale rimase in carica dal 1929 al 1934 al posto dell'uscente liberale James G. Gardiner.

 
Due bambini con gli abiti e cappucci tipici del Ku Klux Klan e, al centro, Samuel Green, un "Grand Dragon" del Ku Klux Klan, a Stone Mountain, in Georgia

Un altro ex membro del Klan che conquistò la ribalta nazionale fu Hugo Black, il quale fu un rappresentante dei democratici alla Corte suprema, che successivamente ripudiò il razzismo del Klan. L'ex senatore dello Stato della Louisiana, David Duke, fu il direttore statunitense dei Cavalieri del Ku Klux Klan fino al 1978. Il senatore Robert Byrd (democratico) della Virginia Occidentale fu il reclutatore del Klan e arrivò a ottenere il grado di Kleagle e fece approvare diversi provvedimenti legislativi in supporto del Klan, anche dopo aver lasciato la confraternita e aver definito l'averne fatto parte "l'errore più grande". Egli fu oggetto di critiche nel passato per essersi adoperato politicamente per aiutare il razzismo, per aver "piratato" nel 1964 il Civil Rights Act e successivamente per aver usato il termine "negri bianchi" in un'intervista del 2001.

Una tabella sulle registrazioni, approssimative, avvenute nel corso degli anni:[26]

Membri modifica

Nella seguente tabella vengono riportate le cifre sugli affiliati al 2° e 3° Klan dal 1920 in poi.[27][28][29][30][31]

Anno Membri
1920 4 000 000
1924 6 000 000
1930 30 000
1965 40 000
1968 14 000
1970 3 500
1974 1 500
1975 6 500
1979 10 000
1991 6 000-10 000
2013 5 000-8 000
2016 3 000-6 000
2018 8 000-12 000

Note modifica

  1. ^ a b c Ku Klux Klan in Enciclopedia Italiana (1933), su Enciclopedia Treccani.
  2. ^ a b (EN) Ku Klux Klan in Enciclopedia Britannica.
  3. ^ Texas, il ritorno del Ku Klux Klan
  4. ^ Preview Page, su valentina.duestrade.it. URL consultato il 9 giugno 2021.
  5. ^ Ku Klux Klan - Extremism in America Archiviato il 27 febbraio 2010 in Internet Archive.
  6. ^ Terrorism, Domestic (United States) - Right-wing terrorism, The Ku Klux Klan
  7. ^ (EN) Ku Klux Klan in the Reconstruction Era Archiviato il 19 settembre 2008 in Internet Archive., 3 ottobre 2002, New Georgia Encyclopedia.
  8. ^ (EN) Anti-Semitism: A History and Psychoanalysis of Contemporary Hatred, su books.google.it. URL consultato il 19 ottobre 2012.
  9. ^ (EN) Charles Quarles, The Ku Klux Klan and related American racialist and antisemitic organizations: a history and analysis, McFarland, 1999.
  10. ^ Com’è nato il Ku Klux Klan, su ilpost.it, 24 dicembre 2015. URL consultato il 25 dicembre 2015.
  11. ^ (EN) Mike Littwin, Littwin: We honor MLK by learning Republicans were lynched and King wasn’t about race, su The Colorado Independent, 23 gennaio 2019. URL consultato il 10 novembre 2023.
  12. ^ (EN) Richard Emanuel, Many whites were lynched for fighting racism, su Montgomery Advertiser. URL consultato il 10 novembre 2023.
  13. ^ Il Ku Klux Klan e i cattolici, su it.aleteia.org, aleteia.org, 9 novembre 2015. URL consultato il 25 dicembre 2015.
  14. ^ (EN) Ann O'Neill, Jury awards $2.5 million to teen beaten by Klan members, su edition.cnn.com, CNN.com, 17 novembre 2008. URL consultato il 31 luglio 2010.
  15. ^ La Sacra Bibbia - Genesi 9:20-27 (C.E.I., Nuova Riveduta, Nuova Diodati)
  16. ^ Dumenil (1991)
  17. ^ Philip Hamburger, Separation of Church and State (2002) pp. 422–28
  18. ^ Philip Jenkins, Hoods and Shirts: The Extreme Right in Pennsylvania, Editore:The University of North Carolina Press;ISBN 0807857068; ISBN 978-0807857069
  19. ^ Wade, Wyn Craig (1987).The Fiery Cross: The Ku Klux Klan in America. New York: Simon and Schuster.
  20. ^ a b c Stetson Kennedy. I rode with the Ku Klux Klan; ed. ital.: Sono stato nel Ku Klux Klan; Società Editrice Lombarda S.p.A., Torino, 1958
  21. ^ I documenti terribili, Mondadori 1973
  22. ^ Testo di una versione del Kloran conservato presso la Michigan State University, su archive.lib.msu.edu.
  23. ^ a b McCullough, David G., Truman, Simon & Schuster, 1992, ISBN 0-671-45654-7, OCLC 25411163. URL consultato il 31 luglio 2018.
  24. ^ Alfred Steinberg, The Man from Missouri: The Life and Times of Harry S. Truman, 1962, ISBN 978-0-7581-5215-2.
  25. ^ a b c Wade, Wyn Craig., The fiery cross : the Ku Klux Klan in America, Simon and Schuster, 1987, ISBN 0-671-41476-3, OCLC 14355418. URL consultato il 31 luglio 2018.
  26. ^ (EN) Shawn Lay, Ku Klux Klan in the Twentieth Century, in The New Georgia Encyclopedia, Coker College. URL consultato il 21 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2005).
  27. ^ The Ku Klux Klan, a brief biography, su aaregistry.org, The African American Registry. URL consultato il 19 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012). and Lay, Shawn, Ku Klux Klan in the Twentieth Century, in The New Georgia Encyclopedia, Coker College. URL consultato il 25 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2005). The years given in the table represent approximate time periods.
  28. ^ Lisa Klobuchar, 1963 Birmingham Church Bombing: The Ku Klux Klan's History of Terror, su books.google.com, Capstone, 26 ottobre 2017. Ospitato su Google Books.
  29. ^ The Various Shady Lives of The Ku Klux Klan, in Time, 9 aprile 1965. URL consultato il 24 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2013).
  30. ^ Sara Bullard, The Ku Klux Klan: A History of Racism & Violence, su books.google.com, DIANE Publishing, 1º giugno 1998. Ospitato su Google Books.
  31. ^ Ku Klux Klan - Facts & Summary - HISTORY.com, su HISTORY.com.

Bibliografia modifica

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  • Horn, Stanley F. Invisible Empire: The Story of the Ku Klux Klan, 1866-1871, Patterson Smith Publishing Corporation: Montclair, NJ, 1939.
  • Ingalls, Robert P. Hoods: The Story of the Ku Klux Klan, New York: G.P. Putnam's Sons, 1979.
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  • McCullough, David. Truman. New York: Simon & Schuster, 1992.
  • Franco Nencini (a cura di), Storia del Ku Klux Klan, contiene il romanzo Sono stato nel Ku Klux Klan di Stetson Kennedy, introduzione di Alessandro Portelli, postfazione di Valerio Evangelisti, Odoya, Bologna 2010, 336 pp., ISBN 978-88-6288-060-2.
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  • Thompson, Jerry. My Life in the Klan, Rutledge Hill Press, Inc., 513 Third Avenue South, Nashville, Tennessee 37210. Originally published in 1982 by G.P. Putnam's Sons, ISBN 0-399-12695-3.
  • Truman, Margaret. Harry S. Truman. New York: William Morrow and Co. (1973).
  • Wade, Wyn Craig. The Fiery Cross: The Ku Klux Klan in America. New York: Simon and Schuster (1987)

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