Kurt Emil Heinrich Christmann, noto anche con lo pseudonimo di Dr. Ronda (Monaco di Baviera, 1º giugno 1907Monaco di Baviera, 4 aprile 1987[1]), è stato un avvocato tedesco e un criminale di guerra durante l'era nazista.

Kurt Christmann
NascitaMonaco di Baviera, 1º giugno 1907
MorteMonaco di Baviera, 4 aprile 1987
Cause della mortenaturale
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armata Schutzstaffel
Anni di servizio1933 - 1945
GradoSS-Obersturmbannführer
GuerreSeconda guerra mondiale
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Biografia modifica

Figlio di un ispettore amministrativo,[2] divenne membro della SA-Sturm Klintsch nel 1920 e nel 1922 della Jungsturm Adolf Hitler. Nel 1923 partecipò al putsch di Monaco. Alla fine degli anni '20 studiò giurisprudenza e si laureò nel 1931 con il dottorato in giurisprudenza. Dopo la laurea, iniziò a lavorare per la polizia politica in Baviera.

Carriera modifica

Nell'aprile 1933 si unì alle SS e un mese dopo al NSDAP. Come atleta, vinse il campionato tedesco di canoa e il campionato tedesco di sci della polizia. In base a queste esperienze, Christmann lavorò anche come consigliere per gli sport invernali delle SS. Nel 1938 fu trasferito alla sede della Gestapo a Vienna e successivamente a Innsbruck, prima di diventare capo della Gestapo a Salisburgo nel 1939. Christmann vi rimase fino al luglio 1942. Dall'agosto di quell'anno guidò poi l'Einsatzkommando 10a dell'Einsatzgruppe D a Krasnodar.[2] Questa missione durò fino al febbraio 1943. Durante questo periodo, Christmann fu promosso SS-Obersturmbannführer. Dall'autunno 1943 fu capo della Gestapo a Klagenfurt e a Coblenza.

Nel 1945 Christmann fu fatto prigioniero e internato nel campo di Dachau.

Dopoguerra modifica

Nel 1946 Christmann riuscì a fuggire dal campo di Dachau[2] e lavorò fino al 1948 sotto il nome di Dr. Ronda sotto le forze di occupazione britanniche. Poco dopo fuggì in Argentina via Roma.[2] Christmann prese parte attiva all'interno dell'Organizzazione ODESSA, l'organizzazione che sostenne i nazisti e i fascisti in fuga dall'Europa, tra cui molti criminali di guerra.[3]

Nel 1956 Christmann tornò nella Repubblica Federale, dove gli fu rifiutata l'ammissione all'avvocatura. Christmann entrò nel settore immobiliare, dove diventò presto proprietario di un'azienda.

Il 19 dicembre 1980, il tribunale regionale di Monaco condannò Kurt Christmann a dieci anni di reclusione per il suo coinvolgimento nei crimini di guerra a Krasnodar:[2] oggetto del procedimento fu l'uccisione dei partigiani imprigionati e dei loro parenti, compresi i bambini, con l'ausilio di un gaswagen e la fucilazione di sospetti partigiani e comunisti.[4] La sentenza fu confermata l'11 novembre 1982 dalla Corte Federale di Giustizia.

Opere modifica

  • Der rechtswidrige Angriff bei der Notwehr, Figel Verlag München 1931

Note modifica

  1. ^ Registro degli atti di morte di Monaco di Baviera n. 900/1987.
  2. ^ a b c d e Kurt Christmann, su trialinternational.org (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2020).
  3. ^ Goñi, p. 140f.
  4. ^ La sentenza, su www1.jur.uva.nl (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2018).

Bibliografia modifica

  • Ernst Klee, Das Personenlexikon zum Dritten Reich, Francoforte, Fischer, 2003, ISBN 3-10-039309-0.
  • Uki Goñi, Odessa. Die wahre Geschichte. Fluchthilfe für NS-Kriegsverbrecher, traduzione di Theo Bruns e Stefanie Graefe, 2ª ed., Berlino, Amburgo, Assoziation A, 2007 [2006], ISBN 3-935936-40-0.

Collegamenti esterni modifica

  • Kurt Christmann, su trialinternational.org (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2020).
Controllo di autoritàVIAF (EN448150748989216420005 · GND (DE1140793098