L'astronomia popolare

L'astronomia popolare (Astronomie populaire) è un saggio del francese Camille Flammarion, astronomo e divulgatore scientifico. Si tratta, come dice il sottotitolo a pag. iii, di una "descrizione generale del cielo" noto all'epoca della stesura (1880).

L'astronomia popolare
Titolo originaleAstronomie populaire
AutoreCamille Flammarion
1ª ed. originale1880
1ª ed. italiana1909
Generesaggio
Sottogenereastronomia
Lingua originalefrancese

La prima edizione italiana, a cura della Casa editrice Sonzogno, Milano, Stabilimento Grafico Sonzogno, è del 1885.

Contenuti modifica

Il volume si articola in sei "libri":

  • Libro I - La terra
  • Libro II - La luna
  • Libro III - Il sole
  • Libro IV - I mondi planetari
  • Libro V - Le comete
  • Libro VI - Le stelle

In forma estremamente didattica e discorsiva Flammarion enuncia i principi e le conoscenze della scienza astronomica con rigore e completezza. Vanno ovviamente considerati i limiti posti dagli strumenti a disposizione nel XIX secolo. Ad esempio, non è menzionato Plutone, scoperto solo nel 1930 dallo statunitense Clyde Tombaugh.

Queste sono le parole di esordio del Libro primo:

«Queste pagine sono scritte per tutti coloro a cui piace rendersi conto di quanto li circonda, e che pongono fra le più grandi soddisfazioni dello spirito il poter formarsi una idea precisa e chiara dello stato dell'universo.

Non è ella forse aggradevol cosa l'esercitare l'intelletto nella contemplazione dei grandi spettacoli della natura? Non è egli utile altresì il sapere almeno sopra che cosa noi camminiamo, qual posto occupiamo in mezzo all'Infinito; che cosa è questo Sole, i cui raggi benefici suscitarono e conservano la vita sulla terra, quale è il cielo che ci circonda, e che nome e che relazioni tra loro hanno le numerose stelle che nell'oscura notte diffondono nello spazio la loro luce tranquilla e silenziosa?

Orbene, questa conoscenza elementare dell'universo, senza cui noi vegeteremmo, a guisa di piante, in una apatica ignoranza delle cause di cui subiamo perpetuamente gli effetti, noi possiamo acquistarla, non solo con lieve fatica, ma anzi con un piacere sempre crescente.»

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