La carica dei cento e uno

film d'animazione del 1961 diretto da Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi
Disambiguazione – "La carica dei 101" rimanda qui. Se stai cercando il film del 1996, vedi La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera.

La carica dei cento e uno (One Hundred and One Dalmatians) è un film d'animazione del 1961 diretto da Wolfgang Reitherman, Hamilton Luske e Clyde Geronimi. È prodotto da Walt Disney e basato sul romanzo La carica dei 101 di Dodie Smith. È il diciassettesimo classico Disney, distribuito da Buena Vista Distribution. Il film presenta, nella versione originale, Rod Taylor come voce di Pongo, il primo dei dalmati, e Betty Lou Gerson come voce della spregevole Crudelia De Mon. Il film è stato originariamente distribuito nelle sale il 25 gennaio 1961, ed è stato un successo al botteghino, tirando fuori lo studio dalla crisi finanziaria causata da La bella addormentata nel bosco, uscito due anni prima, e divenne l'ottavo film di maggior incasso dell'anno al botteghino nordamericano. Fu il primo film animato con la tecnica xerografica che permetteva di risparmiare notevolmente sull'inchiostrazione e che sarà poi molto utilizzata fino all'avvento della colorazione digitale.

La carica dei cento e uno
Pongo, Peggy e i loro cuccioli in una scena del film
Titolo originaleOne Hundred and One Dalmatians
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1961
Durata79 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione, avventura, commedia
RegiaWolfgang Reitherman, Hamilton Luske, Clyde Geronimi
SoggettoDodie Smith
SceneggiaturaBill Peet
ProduttoreWalt Disney
Casa di produzioneWalt Disney Productions
Distribuzione in italianoRank Film, Buena Vista Distribution
MontaggioDonald Halliday, Roy M. Brewer Jr.
Effetti specialiUb Iwerks, Eustace Lycett, Jack Boyd, Ed Parks, Dan MacManus, Jack Buckley
MusicheGeorge Bruns
ScenografiaBasil Davidovich, McLaren Stewart, Vance Gerry, Joe Hale, Dale Barnhart, Ray Aragon, Sammie Lanham, Victor Haboush, Dick Ung, Homer Jonas, Al Zinnen
Art directorKen Anderson
AnimatoriMilt Kahl, Marc Davis, Ollie Johnston, Frank Thomas, John Lounsbery, Eric Larson, Hal King, Don Lusk, Les Clark, Hal Ambro, Cliff Nordberg, Blaine Gibson, John Sibley, Julius Svendsen, Eric Cleworth, Art Stevens, Ted Berman, Bill Keil, Dick Lucas, Amby Paliwoda
SfondiAl Dempster, Ralph Hulett, Anthony Rizzo, Bill Layne
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

A partire dalla riedizione del 1970 il film è stato intitolato La carica dei 101. Il film ebbe un remake live-action, La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera del 1996 con Glenn Close nei panni di Crudelia, venne seguito da un sequel sempre live-action, La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda del 2000. Nel 2021 venne pubblicato un terzo remake live-action intitolato Crudelia con Emma Stone nei panni della protagonista e si tratta di uno spin-off del personaggio.

Trama modifica

Nel 1958, il compositore musicale Rudy Radcliffe vive da solo in un appartamento presso Regent's Park, a Londra, e possiede un cane dalmata di nome Pongo. Quest'ultimo cercando di trovare una compagna al proprio padrone si fa portare da Rudy a fare una passeggiata al parco e lo fa scontrare volutamente con Anita, una donna giovane e bella, padrona di un'altrettanto graziosa dalmata di nome Peggy. L'incontro produce i suoi frutti e le due coppie finiscono per frequentarsi e poi sposarsi.

Qualche tempo dopo, Peggy rimane incinta e dà alla luce quindici cuccioli. La notte stessa del parto, Rudy e Anita vengono visitati dalla perfida Crudelia De Mon, ex compagna di scuola di Anita, una donna ricca, avida e spregiudicata, amante delle pellicce. Crudelia, interessata alle loro pelli, si offre di comprare l'intera cucciolata, ma Rudy si oppone e chiarisce che i cuccioli non sono in vendita e Crudelia giura vendetta. Alcune settimane dopo, due scagnozzi di Crudelia, Gaspare e Orazio, entrano in casa della coppia con la forza, nonostante la governante Nilla cerchi di impedirlo, e rapiscono tutti i cuccioli. Dopo che Scotland Yard ammette di non poter identificare i ladri dei cuccioli, Pongo e Peggy, disperati, usano un sistema di passaparola tra i loro amici cani per cercare informazioni sui loro piccoli ormai spariti.

Colonnello, un vecchio cane pastore, riceve l'appello e manda il sergente Tibbs, un gatto, a indagare dentro un edificio sospetto, chiamato Antro dell'Inferno, che altro non è che l'abbandonata e fatiscente tenuta di famiglia di Crudelia, da dove da qualche tempo si sentono provenire guaiti di cani. In effetti lì dentro si trovano decine di cuccioli dalmata tra cui anche quelli rapiti a Pongo e Peggy, destinati a essere "tramutati" in pellicce. Il Colonnello informa subito Pongo e Peggy i quali partono immediatamente alla volta del maniero De Mon, giungendo giusto un attimo prima che Gaspare e Orazio abbiano la meglio sui cuccioli e sul sergente Tibbs.

Dopo una felice riunione con i loro cuccioli Pongo e Peggy si rendono conto che ce ne sono decine di altri con loro: i cuccioli in totale, sono 99. Sconvolti dai piani di Crudelia decidono di farli scappare e di adottarli tutti, certi che Rudy e Anita riusciranno a trovare una sistemazione. Iniziano dunque la lunga marcia di ritorno verso Londra, aiutati da vari animali incontrati lungo il tragitto e sempre inseguiti da Crudelia e dai suoi due tirapiedi. Arrivati infine in un paese alle porte della capitale intercettano un furgoncino diretto in città sul quale salire, ma gli inseguitori impediscono loro di proseguire; ricorrono quindi ad un astuto stratagemma, ossia ricoprirsi di fuliggine in modo da sembrare dei terranova, passare inosservati sotto lo sguardo dei loro inseguitori e salire sul furgone. Il piano riesce, ma Crudelia scopre l'inganno quando le gocce d'acqua provenienti dalla neve sciogliente cancella in parte la fuliggine delle loro pellicce, quindi la donna parte inferocita all'inseguimento. Crudelia tenta quindi di buttare il furgone fuori strada, ma Gaspare e Orazio, che cercano di tagliargli la strada, sbandano e finiscono per scontrarsi proprio contro l'auto della loro padrona, facendo finire anche il loro veicolo fuori strada e in un fossato sottostante sopravvivendo all'impatto, mentre il furgone dei cuccioli si allontana portandoli così in salvo. A Crudelia non resta altro che urlare frustrata alla coppia mentre si dispera, ma ormai i due ladri, che non hanno più nulla da perdere, si rivoltano contro dicendole "chiudi il becco!".

A Londra intanto Rudy e Anita stanno cercando di celebrare il Natale e il primo grande successo di Rudy una canzone che si prende gioco di Crudelia, ma la tristezza per avere perso i loro amici cani domina ancora. Improvvisamente sentono abbaiare all'esterno e nella speranza di rivedere i loro cani, aprono la porta trovandosi la casa invasa da decine di cuccioli. Dopo avere loro tolto un po' di fuliggine, la coppia riconosce con gioia i propri cani. Dopo avere contato 84 cuccioli in più, decidono di utilizzare il denaro dalla canzone per comprare una grande casa in campagna in cui tenere e crescere tutti i 101 dalmata.

Personaggi modifica

  • Pongo: il cane dalmata di Rudy, protagonista del film.
  • Peggy (Perdita): la cagnolina dalmata di Anita, protagonista femminile del film e compagna di Pongo.
  • Rudy Radcliffe (Roger Radcliffe): compositore di musica jazz, marito di Anita e padrone di Pongo.
  • Anita Radcliffe, moglie di Rudy e padrona di Peggy.
  • Nilla (Nanny), la governante di casa.
  • Crudelia De Mon (Cruella De Vil), principale antagonista del film. Ex compagna di scuola e amica di Anita e mandante del rapimento dei cuccioli di dalmata. Amante delle pellicce, vuole farsene una con pelli maculate di cucciolo dalmata.
  • Gaspare (Jasper) e Orazio (Horace) Badun, antagonisti secondari del film. Sono due ladruncoli assoldati da Crudelia. Gaspare più sveglio, è il capo del duo mentre Orazio grasso e tonto, è il sottomesso. Nonostante questo in molti frangenti è Orazio ad avere delle intuizioni corrette, subito ridicolizzate da Gaspare come sciocchezze.
  • Pizzi (Patch), uno dei cuccioli di Pongo e Peggy. È il più birbante.
  • Rolly, uno dei cuccioli di Pongo e Peggy. Ha sempre fame ed è il più pigro.
  • Lucky, uno dei cuccioli di Pongo e Peggy. Gli piace molto la televisione.
  • Colonnello (Colonel), un vecchio cane di campagna (più precisamente un bobtail) con un apparente passato di militare, affetto dagli acciacchi dell'età. Comanda il gruppo di animali (lui, il Sergente e il Capitano) che aiuta Pongo e Peggy nella loro missione.
  • Sergente Tibbs (Sergeant Tibbs), un gatto facente parte del gruppo del Colonnello.
  • Capitano (Captain), un cavallo anch'esso parte del gruppo del Colonnello.
  • Danny, chiamato anche "Grande Danese", un cane (di razza alano) che aiuta Pongo e Peggy a localizzare i cuccioli rapiti.
  • Tony, è un cane (di sant'Uberto) che aiuta a ritrovare i cuccioli parlando con il Colonnello.
  • Terranova, un cane (di razza terranova) che aiuta Pongo, Peggy e i cuccioli a rotolarsi nella fuliggine per mimetizzarsi.
  • Regina e le mucche della stalla, che allattano i cuccioli e danno loro il rifugio per una notte.

Produzione modifica

Sviluppo modifica

 
Pongo e Peggy.

Nel 1956 Dodie Smith scrisse il romanzo The One Hundred and One Dalmatians. Quando Walt Disney lesse il libro nel 1957, esso attirò subito la sua attenzione e lui prontamente ne acquistò i diritti. Smith aveva sempre segretamente sperato che Disney trasformasse il suo libro in un film[1]. Disney incaricò Bill Peet di scrivere il film, segnando la prima volta che la storia di un film Disney venne creata da un solo sceneggiatore[2].

Anche se Walt non era coinvolto nella produzione dei film d'animazione frequentemente come negli anni precedenti egli era sempre presente alle riunioni della storia. Tuttavia Walt ritenne che il progetto originale di Peet fosse così perfetto da risultare poco coinvolto nel film complessivo[3]. Peet inviò a Dodie Smith alcuni disegni dei personaggi, e lei rispose dicendo che Peet aveva effettivamente migliorato la sua storia e i disegni erano migliori delle illustrazioni del libro[1].

Sceneggiatura modifica

La Carica dei 101 è tratto da un romanzo di Dodie Smith, The One Hundred and One Dalmatians del 1956, pubblicato inizialmente a puntate come The Great Dog Robbery nel settimanale Woman's Day[4] e adattato da Bill Peet. Fu un amico comune di Walt Disney e Dodie Smith, entrambi cinofili, che attirò l'attenzione di Disney sul libro della Smith (per molti fu Jack Warner, presidente della Warner Bros.). Lo studio comprò i diritti nel giugno del 1957[5]. Il libro fu molto rimaneggiato per adattarlo al cartone animato finale.

Principali differenze con il romanzo originale modifica

  • Nel libro Roger (Rudy) di cognome fa "Dearly", mentre nel film è stato cambiato in "Radcliffe". Inoltre, il Roger del libro non è un musicista, ma lavora nel settore dell'economia. Inoltre, egli è sposato con Anita fin da principio. La scena iniziale dell'incontro tra i due protagonisti al parco non figura quindi nel libro originale.
  • Nel libro le tate con cui Anita e Rudy vivono sono due: Nanny Cook e Nanny Butler, sostituite da Nilla (Nanny) nel film.
  • Nel libro i cuccioli vengono rapiti dopo una cena a casa di Crudelia De Mon alla quale anche Rudy e Anita vengono invitati. Inoltre, i due protagonisti si imbattono in Crudelia per la prima volta al parco durante una passeggiata.
  • Il personaggio di Peggy che appare nel film è la fusione fra due diverse femmine di dalmata che appaiono nel libro: una è Missis (vera madre dei quindici cuccioli e compagna di Pongo), mentre la seconda è una cagnetta di nome Perdita, che viene adottata da Anita e Roger (Rudy) per allattare i quindici cuccioli di Pongo. Dopo la partenza di Pongo e Missis alla ricerca dei cuccioli Perdita resta ad accudire gli umani. Questa scena è assente nel film, infatti quando Pongo e Peggy scappano di casa per cercare i cuccioli, nessuno accudisce Rudy e Anita.
  • Nel film è del tutto omesso il personaggio di Prince, il dalmata adulto che, un tempo, era stato compagno di Perdita e che, alla fine, va ad abitare con Roger (Rudy) e Anita ricongiungendosi con la sua compagna. Infatti, nel libro, i dalmati non sono i 99 cuccioli e i due adulti, ma i 97 cuccioli e i quattro adulti. Soprattutto gli 82 che non fanno parte della figliolanza di Pongo e Missis sono i figli di Prince e Perdita. Nel film invece gli 84 cuccioli che non sono figli di Pongo e Peggy sono stati acquistati da Crudelia in un negozio di animali.
  • Nel libro Crudelia De Mon è di carnagione più scura ed è sposata. Suo marito, infatti, è un pellicciaio dal carattere molto più fragile del suo, infatti è lui a rapire i cuccioli. Nel film invece Crudelia non è affatto sposata e a rapire i cuccioli sono i fratelli Badun, mandati da Crudelia stessa.
  • Nel libro Orazio si chiama Saul.
  • Nel film è del tutto assente la scena in cui Tommy, il padroncino di Colonnello omesso nel film, dà un veicolo giocattolo a Cadpig, uno dei cuccioli protagonisti più piccolo degli altri e incapace di tenere il passo dei suoi fratelli. Quest'ultima caratteristica, però, nel film, appartiene a Lucky. Curiosamente Cadpig appare nella serie televisiva basata sul film.
  • Nel libro non appaiono Capitano e il Sergente Tibbs.
  • Nel film è del tutto omesso il gatto di Crudelia De Mon, con l'aiuto del quale i dalmati distruggono tutte le sue pellicce. Questo gatto, in seguito, viene comprato da Anita e Roger (Rudy).
  • Nel film è omesso l'episodio in cui i cuccioli rischiano di essere rapiti da un gruppo di rom.
  • Alla fine del libro Roger (Rudy) e Anita decidono di acquistare la casa De Mon e di ristrutturarla. Inizialmente questa scena sarebbe dovuta apparire anche nel film, ma poi si decise di tagliarla e di fare concludere il film direttamente con il ritorno a casa dei dalmati.

Animazione: l'invenzione della xerografia modifica

Dopo che il costosissimo La bella addormentata nel bosco era stato un fallimento al botteghino, c'erano delle voci riguardo alla chiusura del dipartimento di animazione allo studio Disney[3]. Durante la produzione de La bella addormentata nel bosco, Walt aveva detto all'animatore Eric Larson: "Non credo che possiamo continuare, è troppo costoso"[6]. Ciononostante Disney aveva ancora sentimenti profondi nei confronti dell'animazione da quando aveva costruito la società su di essa[3].

Ub Iwerks, responsabile dei processi speciali nello studio, stava sperimentando la fotografia Xerox per aiutare nell'animazione[7]. Nel 1959 aveva modificato una macchina Xerox per trasferire i disegni degli animatori direttamente nei rodovetri d'animazione, eliminando il processo di inchiostrazione e risparmiando così tempo e denaro pur conservando la spontaneità degli elementi a matita[2][7]. Tuttavia, a causa delle limitazioni della nuova tecnologia, lo Xerox non riuscì a deviare da un contorno nero graffiante e mancava la fine e sontuosa qualità dell'inchiostrazione mano[7]. Con lo studio non più in grado di permettersi il costoso processo di inchiostrazione, lo studio chiuse il reparto, con una conseguente riduzione del personale dell'animazione da oltre 500 a meno di 100.

Uno dei vantaggi dello Xerox, però, era che si trattava di un grande aiuto per animare i cani maculati. Secondo Chuck Jones, Disney fu in grado di realizzare il film in circa la metà di quello che sarebbe costato se avessero dovuto animare tutti i cani e le macchie[8]. Per ottenere i dalmati maculati, gli animatori pensavano al motivo delle macchie come una costellazione. Una volta che avevano una "macchia di ancoraggio", le successive venivano poste in relazione a essa, e così via fino a ottenere il motivo completo[9]. In totale La carica dei cento e uno presentò 6.469.952 macchie, con Pongo che ne possiede 72, Peggy 68 e ogni cucciolo ne ha 32[10].

La produzione del film segnò anche un cambiamento nello stile grafico dell'animazione Disney[3]. La bella addormentata nel bosco aveva uno stile più angolare e grafico rispetto ai precedenti film Disney, e lo stesso look venne riportato ne La carica dei cento e uno e nella maggior parte dei film successivi. Per La carica dei cento e uno gli artisti dello sfondo avrebbero dipinto stampi liberi per rappresentare un oggetto e fotocopiare i dettagli sullo stampo[3]. A Walt Disney non piacque l'aspetto artistico de La carica dei cento e uno, e sentì che stava perdendo l'elemento fantastico dei suoi film d'animazione[3]. Il direttore artistico Ken Anderson ne soffrì molto. Walt alla fine lo perdonò alla sua ultima visita allo studio alla fine del 1966. Come Anderson ricordò in un'intervista:

«Dissi: "È bello vederti". E lui disse: "È bello essere qui". Mi guardò con quei suoi occhi penetranti e capii che mi stava perdonando per quel che avevo fatto a La carica dei cento e uno. Non disse niente, ma capii che ero stato perdonato. Dopotutto non era così male. Fu molto importante per me. Poi, due settimane dopo, seppi che era morto[11]»

Riferimento live-action modifica

Come fatto con altri suoi film, Walt Disney ingaggiò un'attrice per eseguire le scene live-action come riferimento per il processo di animazione. L'attrice Helene Stanley eseguì il riferimento live-action per il personaggio di Anita. Lei aveva fatto lo stesso tipo di lavoro per i personaggi di Cenerentola e Aurora[12].

Secondo Christopher Finch, autore di The Art of Walt Disney:

«Disney insistette sul fatto che tutte le scene che coinvolgono i personaggi umani avrebbero dovuto essere girate prima in live-action per determinare se avrebbero funzionato prima che al costoso lavoro di animazione fosse consentito di iniziare. Agli animatori non piaceva questo modo di lavorare, sentendo che penalizzava la loro capacità di creare il personaggio. [...] [Gli animatori] capirono la necessità di questo approccio e in retrospettiva riconobbero che Disney aveva gestito le cose con notevole finezza[7][13]»

A differenza del rotoscope, gli animatori non tracciarono il filmato live-action, perché questo avrebbe fatto sembrare l'animazione rigida e innaturale. Invece studiarono il movimento dei personaggi umani e disegnarono a mano libera.

Casting modifica

Il membro del cast più conosciuto era l'attore australiano Rod Taylor, che aveva avuto una vasta esperienza radiofonica. Venne assunto come doppiatore di Pongo. I realizzatori scelsero deliberatamente voci più profonde per i cani rispetto ai loro proprietari umani, perché avessero più potere[14].

Musica modifica

A differenza di molti film d'animazione di Walt Disney, La carica dei cento e uno possiede solo tre canzoni, con una sola, Crudelia De Mon, a giocare un ruolo importante nel film. Gli altri due brani sono Kanine Krunchies Jingle (cantata in originale da Lucille Bliss, che aveva doppiato Anastasia nel Classico Disney del 1950 Cenerentola), e Dalmatian Plantation, della quale solo due frasi sono cantate da Rudy alla fine del film. L'autore Mel Leven aveva scritto diverse canzoni aggiuntive per il film tra cui Don't Buy a Parrot from a Sailor, un canto cockney che avrebbe dovuto essere eseguito da Orazio e Gaspare a Casa De Mon, e March of the One Hundred and One, che i cani avrebbero dovuto cantare dopo la fuga da Crudelia nel furgone. Queste ultime canzoni sono state incluse insieme alle altre nelle edizioni in musicassetta e audio CD della colonna sonora del film.

Distribuzione modifica

Data di uscita modifica

Le date di uscita internazionali sono state:

Edizione italiana modifica

La versione italiana del film venne curata da Roberto De Leonardis, come per molti altri film Disney. Il doppiaggio, diretto da Giulio Panicali, venne eseguito dalla CDC negli stabilimenti Fono Roma. La direzione musicale fu di Pietro Carapellucci. Nell'edizione italiana del film Roger è ribattezzato Rudy (nome rimasto invariato nella traduzione italiana del libro) e Perdita viene ribattezzata Peggy.

Principali redistribuzioni modifica

  • Stati Uniti: 22 gennaio 1969; 9 giugno 1979; 20 dicembre 1985; 12 luglio 1991
  • Giappone: 27 giugno 1970; 18 giugno 1981; 19 luglio 1986; 20 luglio 1991; 18 marzo 1995
  • Italia: 18 dicembre 1970; 22 dicembre 1979; 13 dicembre 1981; 7 aprile 1995; giugno 2012
  • Francia: 13 dicembre 1972; 3 dicembre 1980; 1º aprile 1987; 5 aprile 1995
  • Finlandia: 21 dicembre 1979; 14 aprile 1995
  • Germania Ovest: 28 marzo 1980
  • Svezia: 10 aprile 1987
  • Danimarca: 24 marzo 1995
  • Norvegia: 1º maggio 2002

Edizioni home video modifica

VHS modifica

La prima e unica edizione VHS uscì in Italia nel febbraio 1996.

DVD modifica

La prima edizione DVD uscì in Italia il 4 aprile 2000 distribuita dalla Warner Home video. Questo, come altri DVD Disney distribuiti dalla Warner, era privo di contenuti speciali.

La seconda edizione DVD uscì il 12 marzo 2008, come undicesimo titolo delle Walt Disney Platinum Editions. Per l'occasione il film venne restaurato in digitale. Questa fu l'ultima Platinum Edition a uscire esclusivamente in DVD. Era disponibile anche un'edizione composta da due DVD più un libro.

La terza edizione DVD è uscita il 1º agosto 2012, insieme alla prima edizione Blu-ray. Nonostante sia un'edizione speciale, i contenuti speciali sono quasi assenti, e la cover è quasi simile a quella della Platinum Edition. Il 4 novembre 2015 il DVD è stato ristampato per l'inclusione all'interno della collana Disney: I Classici.

Blu-ray Disc modifica

La prima edizione BD è uscita in Italia il 1º agosto 2012, insieme alla terza edizione DVD. Nonostante sia stata definita un'edizione speciale essa presenta solo i contenuti speciali principali del disco 2 della Platinum Edition.

Accoglienza modifica

Incassi modifica

La carica dei cento e uno, prodotto con un budget di 4 milioni di dollari[15], fu il decimo film di maggiore incasso del 1961, guadagnando 14 milioni nel mercato interno (USA e Canada) durante il suo primo anno di distribuzione[16], e uno dei film più popolari dello studio del decennio. Il film venne rieditato nei cinema nel 1969, 1979, 1985 e 1991. La riedizione del 1991 fu il ventesimo film di maggiore incasso dell'anno nel mercato interno[17]. Le riedizioni italiane avvennero invece nel 1970 (a partire dalla quale il film è stato rinominato La carica dei 101), 1978, 1985, 1995 e 2012. Durante la sua lunga storia, il film ha incassato in totale 215.880.014 dollari[18]. Adeguato all'inflazione e aggiungendo le uscite successive, il film ha un incasso totale di 900,3 milioni di dollari[19].

Critica modifica

Variety ha affermato che "Sebbene non sia così indelebilmente incantevole o ispirato come alcuni dei più indimenticabili sforzi animati dello studio, questo è comunque uno sforzo creativo scrupoloso"[20]. Time ha elogiato il film definendolo "il film d'animazione più spiritoso, affascinante e meno pretenzioso che Walt Disney abbia mai realizzato"[21].

Nel recensire il film durante la sua riedizione nel 1991, Roger Ebert del Chicago Sun-Times, assegnando al film tre stelle su quattro, ha affermato che "è un film irregolare, con momenti di ispirazione in una storia abbastanza convenzionale di rapimento e salvataggio. Questo non è uno dei grandi classici Disney - non è allo stesso livello di Biancaneve o Pinocchio - ma è un divertimento passabile e intratterrà il pubblico di riferimento della famiglia". Anche il critico cinematografico del Chicago Tribune Gene Siskel, nella sua recensione del 1991, ha dato al film tre stelle su quattro[22]. Tuttavia, il film ha ricevuto anche alcune recensioni negative. Nel 2011, Craig Berman di MSNBC lo ha classificato e il suo remake del 1996 come due dei peggiori film per bambini di tutti i tempi, affermando che "La trama in sé è un po' pazza. Fare un cappotto con i cani? Chi lo farebbe? Ma il peggio del senso della moda di Crudelia De Mon è il fatto che i tuoi figli inizieranno sicuramente a chiedere un loro dalmata per il loro prossimo compleanno"[23].

Il sito web di aggregazione di recensioni Rotten Tomatoes ha riportato che il film ha ricevuto un punteggio di approvazione del 98% basato su 52 recensioni con un punteggio medio di 8,2/10. Il consenso critico del sito web recita: "Con un sacco di cagnolini e una cattiva memorabile (Crudelia De Mon), questo è uno dei film d'animazione Disney più duraturi e divertenti"[24]. Metacritic, un altro sito web di aggregazione di recensioni, ha concluso che il film ha una media ponderata di 83/100 in base a 10 recensioni, indicando un "plauso universale"[25].

Il film venne nominato per l'inclusione in due liste dell'American Film Institute: AFI's 100 Years... 100 Movies[26] e AFI's 10 Top 10 (nella categoria "Animazione")[27]. Crudelia De Mon si classificò invece al 39º posto tra i cattivi della AFI's 100 Years... 100 Heroes and Villains.

Riconoscimenti modifica

Apparizioni televisive modifica

Nel film televisivo Descendants, trasmesso nel 2015 da Disney Channel, appaiono Carlos e sua madre Crudelia. Nel seguito Descendants 2 torna come protagonista Carlos. Crudelia, invece, è assente.

Camei modifica

Nel lungometraggio appaiono anche dei personaggi appartenenti a un altro film d'animazione Disney a tema canino, ossia Lilli e il vagabondo: quando Pongo abbaia a tutti i cani della zona per avvisare del rapimento dei cuccioli, al richiamo rispondono (e passano parola) anche Whisky, poi Gilda e Bull dalla vetrina di un negozio di animali, fino a vedere Biagio sopra una macchina e infine Lilli che appare su una strada con altri due cani.

Remake live-action modifica

Negli anni successivi alla distribuzione originale del film la Disney portò la storia in varie direzioni. Il primo di questi tentativi fu il remake live-action La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera, uscito il 27 novembre 1996. Il film è ambientato nella Londra contemporanea, e vede Glenn Close nel ruolo di Crudelia De Mon. Nel film nessuno degli animali parla. Il successo nei cinema di questa versione diede origine a una serie animata l'anno successivo, La carica dei 101 - La serie (che prende elementi anche dal classico Disney), e a un sequel, La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda (2000). A maggio 2021 esce nelle sale e su Disney+ (tramite accesso VIP) uno spin-off live-action della saga de "La carica dei 101" intitolato Crudelia, interamente dedicato al personaggio di Crudelia De Mon, interpretata da Emma Stone.

Sequel modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: La carica dei 101 II - Macchia, un eroe a Londra.

Nel 2003 uscì direct-to-video il sequel ufficiale del Classico Disney, La carica dei 101 II - Macchia, un eroe a Londra. Il film ha come protagonista Pizzi (ribattezzato Macchia nel doppiaggio italiano) che, dimenticato a Londra durante il trasloco dei Radcliffe, incontra il suo idolo televisivo Fulmine, e insieme a lui deve nuovamente affrontare Crudelia e i fratelli Badun.

Note modifica

  1. ^ a b Sincerely Yours, Walt Disney, 101 Dalmatians Platinum Edition DVD, 2008
  2. ^ a b Thomas, Bob: "Chapter 7: The Postwar Films", page 106. Disney's Art of Animation: From Mickey Mouse to Hercules, 1997
  3. ^ a b c d e f Redefining the Line: The Making of One Hundred and One Dalmatians, 101 Dalmatians, 2008 DVD
  4. ^ (EN) David Koenig, Mouse Under Glass,
  5. ^ Jeffrey Pepper, 2719 HYPERION: Consider the Source: Folly, Buzz and Fifteen Puppies, su 2719hyperion.com, 2719 HYPERION, 2011. URL consultato il 26 dicembre 2011.
  6. ^ Hollywood Cartoons: American Animation in Its Golden Age
  7. ^ a b c d Finch, Christopher: "Chapter 8: Interruptions and Innovations", pages 245-246. The Art of Walt Disney, 2004
  8. ^ An Interview with Chuck Jones
  9. ^ Encyclopaedia of Disney Animation
  10. ^ 101 Dalmatians Original Animation Forensically Examined Archive.org
  11. ^ Disney Family Album episodio 1x06.
  12. ^ Cinderella Character History, su Disney Archives.
  13. ^ Walt's Masterworks: Cinderella, su Disney Archives.
  14. ^ Stephen Vagg, Rod Taylor: An Aussie in Hollywood (Bear Manor Media, 2010) p77
  15. ^ Magical Kingdoms
  16. ^ Gebert, Michael. The Encyclopedia of Movie Awards, St. Martin's Paperbacks, 1996. ISBN 0-668-05308-9.
  17. ^ 1991 Domestic Grosses #1–50, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 2 aprile 2008.
  18. ^ 101 Dalmatians, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  19. ^ (EN) All-Time Box Office: Adjusted for Ticket Price Inflation, su Box Office Mojo.
  20. ^ (EN) One Hundred and One Dalmatians (Color), su Variety, 18 gennaio 1961.
  21. ^ (EN) Cinema: Pupcorn, su Time, 17 febbraio 1961.
  22. ^ (EN) Siskel, Gene, 'Boyz N The Hood' Visits L.a.'s Mean Streets, su Chicago Tribune, 12 luglio 1991.
  23. ^ (EN) Someone save Bambi's mom! Worst kid films, su MSNBC, 5 ottobre 2012.
  24. ^ (EN) "101 Dalmatians (1961)", su Rotten Tomatoes.
  25. ^ (EN) "101 Dalmatians (1961)", su Metacritic.
  26. ^ AFI's 100 Years...100 Movies Nominees (PDF), su afi.com. URL consultato il 13 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2013).
  27. ^ AFI's 10 Top 10 Ballot (PDF), su afi.com. URL consultato il 13 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2017).

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