Lambrusco
Il termine Lambrusco indica una serie di vitigni a bacca nera e il vino prodotto con questi. In Italia esistono diverse DOC e IGT specifiche per il lambrusco.
Lambrusco | |
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Dettagli | |
Paese di origine | ![]() |
Colore | rosso |
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Regioni di coltivazione | Emilia-Romagna Lombardia |
DOC | Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Lambrusco di Sorbara Lambrusco Salamino di Santa Croce Lambrusco Mantovano Lambrusco Modena Reggiano |
IGT | Lambrusco Emilia |
Ampelografia | |
Degustazione | |
Registro Nazionale delle Varietà di Vite |

Le uve del lambrusco sono nere, coltivate maggiormente in Emilia-Romagna nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma e in Lombardia nella provincia di Mantova. Vengono utilizzate per produrre vini frizzanti e spumanti, sia rossi che rosati, più raramente bianchi, destinati prevalentemente all'esportazione.
Il lambrusco è il vino rosso italiano più venduto in Italia ed esportato nel mondo: nel 2016 sono state prodotte 400 milioni di bottiglie.[1]
StoriaModifica
Le testimonianze relative all'esistenza del lambrusco ruotano attorno all'origine stessa del nome. Il significato di pianta spontanea, selvatica, può essere ricondotto in seguito al rinvenimento di semi di vite silvestre (selvatica) proprio nelle zone di produzione attuale. Testimonianze dirette ci giungono dai latini e precisamente da Virgilio, nativo del mantovano, altra preziosa zona di produzione attuale, il quale parla dell'esistenza della vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta bucolica. Anche altri scritti di quell'epoca parlano di quel tipo di vite, come il "De agri cultura" di Catone, il "De re rustica" di Varrone e il "Naturalis Historia" in cui Plinio il Vecchio dice: "la vitis vinifera le cui foglie, come quelle della vite labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere". Non sono certe le origini della coltivazione di questa vite; in un trattato di agricoltura del 1305 il bolognese Pietro de' Crescenzi suggerisce di prendere in considerazione l'allevamento della vite labrusca.
Nel 1567 Andrea Bacci, medico del papa Sisto V e botanico, afferma che "sulle colline di fronte alla città di Modena si coltivano lambrusche, uve rosse, che danno vini speziati, odorosi, spumeggianti per auree bollicine, qualora si versino nei bicchieri".
Nel 1700 circa si ebbe un'importante innovazione tecnica per la conservazione di questo vino frizzante: l'introduzione di una particolare bottiglia, denominata borgognona, caratterizzata da un vetro resistente e spesso e il tappo di sughero tenuto fermo con l'aiuto di uno spago, per evitare che il tappo salti a causa della pressione dell'anidride carbonica che si produce per rifermentazione degli zuccheri ancora presenti nel vino.
Nel 1867 Francesco Aggazzotti, prezioso descrittore anche dell'aceto balsamico, propone una prima suddivisione esauriente delle tre tipologie prevalenti dei vitigni coltivati: Il lambrusco della viola o di Sorbara, il lambrusco Salamino, il lambrusco dai graspi rossi dai quali si ricaveranno tutti i vari tipi di lambrusco.
Nella prima metà del Novecento il lambrusco era un vino decisamente secco, e la sua schiuma, proprio come per lo champagne, era prodotta mediante una seconda fermentazione in bottiglia. Con l'avvento di nuove tecnologie nel campo vinicolo, in particolare con l'introduzione del metodo Charmat, la produzione aumentò notevolmente dai primi anni '60. Così nel ventennio successivo ebbero una forte crescita le vendite all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, dove il lambrusco arrivò a rappresentare circa il 50% dei vini italiani importati e venne promosso come una specie di Coca Cola italiana.
Negli anni '90 la produzione ebbe una svolta dal punto di vista qualitativo ai danni di quello quantitativo. Si tentò perciò di ritornare alle origini del lambrusco, più secco e consistente e meno dolce. Oggigiorno la maggior parte dei lambruschi migliori non vengono ancora esportati e quelli venduti sui mercati esteri non sono DOC e solitamente di qualità mediocre.
EtimologiaModifica
L'etimologia del nome è incerta, esistono principalmente tre ipotesi al proposito.
La prima vuole che il nome derivi da labrum (margine dei campi) e ruscum (pianta spontanea): la vite "la-brusca" sarebbe quella che cresce incolta ai margini dei campi.
La seconda attribuisce l'origine alla fusione dei termini labo (prendo) e ruscus (che punge il palato), da qui anche l'origine della parola "brusco". Identifica, infatti, quella caratteristica tipica dei vini giovani, collegata ad una contenuta acidità e tannicità, vivaci e gradevoli.
La terza, meno accreditata, vede l'origine del nome in una forma dialettale longobarda - "rusco" (cerco/prendo... le cose), e "Lambro", con riferimento alla valle del Lambro.
AmpelografiaModifica
Nel registro nazionale delle varietà di vite[2] sono presenti tredici varietà di vitigno Lambrusco:
Varietà di viniModifica
Esistono sette DOC che hanno al loro interno tipologie di vino Lambrusco:
- Lambrusco di Sorbara rosso, prodotto in provincia di Modena. È tipicamente un vino leggero con aromi di fragole, lamponi e ciliegie.
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro rosso, fortemente aromatico, si presenta con una schiuma color ciliegia con aromi più ampi rispetto agli altri tipi di Lambrusco.
- Lambrusco Mantovano, tipicamente leggero e dall'aroma fruttato, può essere rosso o rosé ed è composto con differenti varietà di lambrusco. È l'unico tipo che viene prodotto al di fuori dell'Emilia nella sola provincia di Mantova in Lombardia.
- Colli di Scandiano e di Canossa
- Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco
- Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Grasparossa
- Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Montericco
- Lambrusco Salamino di Santa Croce rosso, il nome trae origine dai grappoli che ricordano dei salami, possiede un colore scuro con un'intensa schiuma viola e un corpo medio.
- Lambrusco Reggiano
- Modena DOC
CaratteristicheModifica
A seconda della varietà enologica, il vino può essere tagliato nella percentuale massima prevista dal rispettivo disciplinare di produzione con altri lambruschi o varietà di vitigni quali Ancellotta, Fogarina, Fortana (conosciuta anche come Uva d'oro) e Malbo Gentile.
Il lambrusco è o frizzante o spumante (e, in questo caso, può essere secco, amabile, dolce). Sia la versione frizzante che spumante può essere anche rosé. Molto raro è il lambrusco fermo, a parte qualche sporadico caso di commercializzazione, è soprattutto prodotto a livello familiare: in pratica è lambrusco vinificato ma senza essere stato poi fatto passare in autoclave. Esiste anche qualche caso di lambrusco spumante metodo classico[3][4]. Infine, qualcuno vinifica in bianco il lambrusco, ma la diffusione di questa versione è assai scarsa.
AbbinamentiModifica
Il lambrusco è un vino che si sposa con i prodotti della cucina emiliana, talvolta caratterizzata da prodotti ricchi di grassi e aromi. Si abbina bene anche con cibi robusti come la carne suina, le salsicce e l'agnello; è ottimo da gustare con i formaggi tipici della zona: il parmigiano-reggiano ed il grana padano.
Viene utilizzato in cucina anche nella preparazione di piatti, specialmente tipici emiliani, come lo zampone e il cotechino, o primi piatti come il risotto al lambrusco e la pasta al lambrusco. Inoltre, si usa nella preparazione di cocktail, miscelato ad altri alcolici e frutta e servito come aperitivo; anche nei cocktail particolari come la "spuma di Lambaroni", vincitore del premio Barman Day del 2010 svoltosi al salone del Lingotto a Torino nella rassegna dello "Slow food".
È anche utilizzato nella vinoterapia per le sue proprietà di conservazione della pelle.
Luoghi di produzioneModifica
I vini di lambrusco DOC si trovano nel Modenese, nel Reggiano, nel Parmense e nel Mantovano:
- Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Montericco rosato frizzante
- Lambrusco di Sorbara rosso
- Lambrusco di Sorbara rosato
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
- Lambrusco Salamino di Santa Croce
- Lambrusco Reggiano
- Lambrusco Grasparossa Colli di Scandiano e Canossa
- Lambrusco Mantovano
- Colli di Parma Lambrusco[5]
Poi, esistono i Lambruschi IGT (Indicazione Geografica Tipica):
- IGT della Provincia di Mantova
- IGT di Quistello
- IGT Emilia che partono da Piacenza fino a Forlì e Cesena passando da Ravenna
Infine, molto vino lambrusco è prodotto fuori dalle denominazioni/indicazioni (vino comune).
NoteModifica
- ^ Modena festeggia il Lambrusco, il vino più bevuto in Italia, in Adnkronos, 28 aprile 2017.
- ^ Registro Nazionale delle Varietà di Vite, su catalogoviti.politicheagricole.it. URL consultato il 09-05-2019.
- ^ VINO LAMBRUSCO, su vinolambrusco.it. URL consultato il 27 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2015).
- ^ Il sistema tradizionale per la presa di spuma del lambrusco è quello della rifermentazione in bottiglia, oggi utilizzato da pochi piccoli produttori, mentre la quasi totalità della produzione è fatta con il più semplice metodo in autoclave.
- ^ Doc Colli di Parma, su agricoltura.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 17 ottobre 2019.
Voci correlateModifica
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco Grasparossa
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco Maestri
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco Marani
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco Salamino
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco Viadanese
- Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Lambrusco di Sorbara
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene una pagina dedicata a lambrusco
- Wikiquote contiene citazioni di o su lambrusco
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «lambrusco»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lambrusco
Collegamenti esterniModifica
- Regione Emilia-Romagna, su agricoltura.regione.emilia-romagna.it.
- Schede della varietà di Lambrusco presenti nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite:
- Scheda del Lambrusca di Alessandria N.
- Scheda del Lambrusco a Foglia Frastagliata N.
- Scheda del Lambrusco Barghi N.
- Scheda del Lambrusco Benetti N.
- Scheda del Lambrusco del Pellegrino N.
- Scheda del Lambrusco di Sorbara N.
- Scheda del Lambrusco Grasparossa N.
- Scheda del Lambrusco Maestri N.
- Scheda del Lambrusco Marani N.
- Scheda del Lambrusco Montericco N.
- Scheda del Lambrusco Oliva N.
- Scheda del Lambrusco Salamino N.
- Scheda del Lambrusco Viadanese N.