Lato A e lato B

termine musicale
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In musica con il termine lato A o lato B, oppure lato 1 o lato 2 (in inglese A-side e B-side) si indicano le opposte superfici registrate di un disco in vinile o di una musicassetta. La distinzione fisica tra due facciate non esiste sui supporti più moderni, ma il termine lato B è ancora utilizzato in senso figurato per riferirsi ai brani di secondaria importanza di un singolo o di un autore.

Le due facciate di un 45 giri dei Depeche Mode dove i lati A e B vengono indicati sulla destra di ognuno e di fianco a "MUTE013". Sopra a questa dicitura sono indicati i giri (45 RPM).
 
In questo 33 giri di Pino Presti viene indicato il lato A come lato 1 (a destra).

L'origine del nome deriva dai dischi in gommalacca a 78 giri e in vinile a 45 giri, supporti su cui era possibile incidere su entrambi i lati e che spesso indicavano sull'etichetta la dicitura lato A e lato B (oppure side A e side B ma anche lato 1 e lato 2).

 
Classifica dei 45 giri da Ciao Amici n° 3 marzo 1965, che riporta il lato A e il lato B per ogni supporto

Nel caso di un singolo 45 giri, inoltre, sul lato A in genere viene inciso il brano principale mentre sul lato B viene indicato quello considerato meno importante.

 
Recensioni di singoli a 45 giri da Musica e dischi n° 249 marzo 1967, in cui sono recensiti i due brani sul lato A e sul lato B per ogni supporto

In seguito, anche per i long playing a 33 giri e a 16 giri è rimasta l'abitudine di definire i due lati allo stesso modo, ma in questo caso i brani più significativi possono essere distribuiti sull'intero supporto senza considerare un lato più o meno importante.

Con la diffusione del compact disc è venuta meno la distinzione fisica tra due lati. Con l'avvento di Internet e del download legale, il concetto di Lato A e Lato B si è via via alienato anche nel suo senso figurato[senza fonte], poiché le canzoni si possono acquistare singolarmente dai siti web eliminando il supporto su cui in precedenza erano incise. Alcuni musicisti, comunque, continuano a produrre i loro lavori su vinile.

Doppio lato A

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Sul vinile può capitare che gli artisti decidano di pubblicare un singolo discografico cosiddetto doppio lato A. Si tratta di un unico singolo, contenente due canzoni principali.[1]

Il doppio lato A è un singolo in cui entrambe le canzoni sono considerate di uguale potenziale commerciale.

Questo tipo di formula fu inventato nel dicembre 1965 dai Beatles per il loro singolo di Day Tripper e We Can Work It Out, che, appunto, furono promossi contemporaneamente dalle radio perché sul primo motivo puntava Paul McCartney, mentre John Lennon aveva maggiori aspettative sul secondo.[2]

Successivamente anche altri musicisti seguirono l'esempio (tra cui i the Rolling Stones due anni dopo con Let's Spend the Night Together e Ruby Tuesday e Madonna con Burning Up e Physical Attraction nel marzo 1983).

Doppio lato B

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Viceversa al doppio lato A (che non ha nulla di registrato sul lato B), i doppio lato B contengono due canzoni su questo lato più una sul lato A, quindi tre brani in totale[senza fonte]. Questi singoli furono introdotti negli anni '70 e furono presto nominati come "maxi singolo" (termine oggi utilizzato per una più vasta varietà di formati)[senza fonte], ma nome che non li qualifica assolutamente come EP (extended play).

  Lo stesso argomento in dettaglio: Qdisc.

I Qdisc invece sono dei 33 giri in vinile contenenti in genere solo 4 brani (due per lato) e hanno comunque la diciture A e B, un esempio è Calore di Renato Zero (1983).

  Lo stesso argomento in dettaglio: Extended play.

Gli extended play inizialmente erano dei dischi in vinile da 17,5 cm a 33 o 45 giri che contenevano più di due brani o comunque brani di lunghezza superiore alla media[3][4]. La Official Charts Company, nel Regno Unito, ha stabilito che un EP ha una durata massima di 25 minuti con al più quattro tracce; invece negli Stati Uniti la RIAA considera EP quei supporti contenenti dalle 3 alle 5 tracce e con una durata complessiva del disco inferiore ai 30 minuti.[5][6][7][8][9][10] Con l'introduzione dei CD vennero realizzate versioni degli EP in questo formato. Negli anni 2000, con la diffusione dello streaming, vengono realizzate playlist di durata simile a quella degli EP in vinile e, quindi, definite anch'esse EP.[5][6][7][8][9][10]

78 giri

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I predecessori dei dischi in vinile furono i 78 giri, in genere realizzati in gommalacca, utilizzati per tutta la prima metà del XX secolo. I primi 78 giri a doppia faccia furono introdotti dalla Columbia Records, in Europa nel 1907 circa e in America nel 1908, e furono rivoluzionari anche perché il costo rimase quasi lo stesso dei dischi a singola faccia[11].

Informatica

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Il concetto si applicava anche ai supporti informatici magnetici, all'epoca in cui si utilizzavano le cassette e i floppy disk da 5,25 pollici o da 8 pollici (mentre quelli da 3,5 pollici introdotti successivamente sono utilizzabili su un solo lato[12]).

  1. ^ (EN) Jack White, Is the double A-side making a comeback? Dual singles are on the rise, and here's why, su Official Charts Company, 5 giugno 2018. URL consultato il 22 maggio 2025.
  2. ^ Hutchins, Chris. "Music Capitals of the World" Billboard December 4, 1965: 26
  3. ^ http://www.icbsa.it/index.php?it/271/dischi-odeon-parlophone-catalogo-generale-dischi-jazz-1956&show=1&paginate_pageNum=4#img
  4. ^ http://discografia.dds.it/display_full_imma.php?imma=./immagini/labelgallery/Modugno-A72V-0035(2)1w.jpg
  5. ^ a b (EN) What Is an Extended Play? (with picture), su wiseGEEK. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  6. ^ a b Malcolm Tatum, What Is an Extended Play?, su wisegeek.
  7. ^ a b Chris Austin e Lucy Blyth, Rules for Chart Eligibility – Singles (PDF), su officialcharts.com, Official Charts Company, marzo 2015. URL consultato il 21 marzo 2017.
  8. ^ a b Chris Austin e Lucy Blyth, Rules for Chart Eligibility – Albums (PDF), su officialcharts.com, Official Charts Company, marzo 2015. URL consultato il 21 marzo 2017.
  9. ^ a b Michael Fuhr, Globalization and Popular Music in South Korea: Sounding Out K-Pop, Routledge, 2015, ISBN 9781317556909. URL consultato il 21 marzo 2017.
    «Mini-albums and EPs are shorter than full-length albums and usually contain four or five songs [...] They are less expensive and time-consuming in production than albums, and they help to popularize new groups who otherwise lack the number of songs required for a full-length album.»
  10. ^ a b Jan Maes e Marc Vercammen, Digital Audio Technology: A Guide to CD, MiniDisc, SACD, DVD(A), MP3 and DAT, 4th, Focal Press, 2001, p. 2, ISBN 9780240516547. URL consultato il 20 giugno 2014.
  11. ^ (EN) Tim Brooks, Columbia Corporate History: Double-Discs, in Columbia Master Book, Volume I. Vedi anche la nota 35.
  12. ^ Anche i dischi da 3,5" possono essere fisicamente a doppia faccia, ma si inseriscono comunque in un solo verso nel lettore e per l'utente non c'è distinzione tra i due lati, che costituiscono un unico spazio di memoria contiguo.

Voci correlate

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