Laura Garavini

politica italiana

Laura Garavini (Vignola, 23 luglio 1966) è una politica e attivista italiana, ex senatrice della Repubblica eletta con il Partito Democratico alle elezioni politiche del 2018, per poi passare nel 2019 ad Italia Viva di Matteo Renzi.

Laura Garavini

Senatrice della Repubblica italiana
Durata mandato23 marzo 2018 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVIII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico (fino al 17/09/2019)
Italia Viva-PSI (Dal 18/09/2019)
CoalizioneCentro-sinistra
CircoscrizioneESTERO A (Europa)
Incarichi parlamentari
Presidente della 4ª Commissione Difesa del Senato della Repubblica
Sito istituzionale

Deputata della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVI, XVII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneXVI: Centro-sinistra
XVII: Italia. Bene Comune
CircoscrizioneESTERO A (Europa)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoItalia Viva (dal 2019)
In precedenza:
PD (2008-2019)
Titolo di studioLaurea in scienze politiche
UniversitàUniversità di Bologna
ProfessioneSociologa

Biografia modifica

Nata e cresciuta a Vignola, in provincia di Modena, si trasferisce in seguito a Berlino, città in cui oggi vive.

Ha ottenuto la laurea in scienze politiche presso l'Università di Bologna e il Master in Management dei progetti comunitari alla LUISS di Roma.

Nel 1989 si è trasferita in Germania per lavorare all'Università di Kiel. Dal 1994 ha lavorato in iniziative mirate all'integrazione dei migranti in Germania, dirigendo dal 1996 un progetto del Governo tedesco per giovani italiani a Colonia. Dal 1999 è stata responsabile di Patronato a Berlino.[1]

Impegno civile modifica

Nell'agosto del 2007, dopo la strage di Duisburg, insieme a diversi ristoratori berlinesi ha fondato l'iniziativa Mafia? Nein danke! (Mafia? No grazie!) fra gli italiani in Germania[2]. Grazie all'iniziativa a Berlino si è realizzata la più grande ribellione al racket fuori dall'Italia[3]. Più di 40 ristoratori della capitale tedesca nel dicembre 2007 hanno denunciato una serie di estorsioni camorristiche durante le quali era stato incendiato un ristorante e fatta esplodere un'autovettura. La polizia dopo aver preso i due camorristi responsabili, ha ringraziato la comunità italiana a Berlino per il suo impegno[4], segnalandola ad Eurojust come “Best practice” nella lotta alla criminalità organizzata.

Attività politica modifica

Elezione a deputata modifica

Alle elezioni politiche del 2008 Laura Garavini viene eletta alla Camera dei deputati per la lista del Partito Democratico nella circoscrizione Estero/Europa con il maggior numero di preferenze (25 070)[5]. Alle elezioni politiche del 2013 è capolista del PD nella circoscrizione Estero/Europa e viene rieletta con 37 813 preferenze, il miglior risultato di tutti i candidati.[6]

Alla Camera è stata capogruppo del Partito Democratico nella Commissione parlamentare Antimafia[7] dal novembre 2008 al marzo 2013. Nel 2010 era fra i promotori del codice etico antimafia per le liste elettorali pulite, votato dalla Commissione Antimafia[8]. Nell'ottobre 2010 il Ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha minacciato di querelare Laura Garavini dopo che la capogruppo aveva denunciato il ministro per un'insufficiente collaborazione con la Commissione Antimafia per quanto riguarda il contrasto delle mafie al Nord[9].

Nella sua prima legislatura ha lavorato anche nella Commissione per le Politiche Europee.

Nell'aprile 2013 è stata eletta Segretario del gruppo del Partito Democratico alla Camera[10] con delega per l'Europa e gli Affari Esteri. Anche nella 17a legislatura fa parte della Commissione Antimafia. Il 1º luglio 2013 è stata nominata dalla SPD per le elezioni regionali in Assia ministro ombra per l'Europa e per l'Integrazione.

Nel marzo 2014 per il Parlamento italiano Laura Garavini è diventata coordinatrice del Comitato "Lotta alla criminalità mafiosa su base europea e internazionale" in occasione del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea[11].

Nel febbraio 2015, intervenendo sulla Huffington Post[12], ha denunciato la presenza di pagine Facebook che inneggiano al fascismo e ha contestato il fatto che Facebook non le rimuova. A seguito di questo articolo è stata minacciata da parte di esponenti dell'estrema destra che hanno diffuso un appello a fucilarla divulgando una sua foto sui social media.[13]

Elezione a senatrice modifica

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta al Senato della Repubblica con la lista del Partito Democratico (PD), ottenendo con 36 386 preferenze personali di nuovo il miglior risultato di tutti i candidati nella circoscrizione Estero/Europa.[14]

Il 18 settembre 2019 ha lasciato il PD, aderendo in Senato al gruppo parlamentare Italia Viva e i componenti del nuovo gruppo, voluto da Matteo Renzi, la eleggono vicepresidente vicaria.[1][15]

Nel dicembre 2019 è tra i 64 firmatari (di cui 2 di Italia Viva) per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari svoltosi nel settembre 2020.[16] Il 5 febbraio 2020 è eletta presidente della Commissione permanente 4ª Difesa del Senato, in sostituzione della leghista Donatella Tesei.[17]

Elezioni politiche del 2022 modifica

Alle elezioni politiche del 2022 è candidata nella lista di Azione - Italia Viva - Calenda per la Camera dei deputati nella Circoscrizione Estero - Ripartizione Europa, ottenendo 6916 preferenze personali, non risultando eletta. [18]

Note modifica

  1. ^ a b Laura Garavini all'Unsic: "Con Italia Viva un cammino riformatore e coraggioso", su unsic.it, 17 ottobre 2019. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 14 giugno 2022).
  2. ^ (DE) Italienische Geschäftsleute wollen sich mit einer Imagekampagne gegen die Krake Mafia zur Wehr setzen. Die Beteiligung ist noch ausbaufähig, su Focus, 13 novembre 2013. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 14 giugno 2022).
  3. ^ Notizie verdi (PDF) [collegamento interrotto], su terranews.it. URL consultato il 17 novembre 2010.
  4. ^ (DE) Berlin ist das Zentrum der Russen-Mafia in Europa, su morgenpost.de, Berliner Morgenpost, 9 settembre 2010. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 14 giugno 2022).
  5. ^ Ministero dell’Interno, su elezionistorico.interno.gov.it.
  6. ^ Garavini (PD), Grazie a chi mi ha dato la fiducia, in AgenParl, 27 febbraio 2013. URL consultato il 29 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  7. ^ Laura Garavini, orgoglio di essere italiana, in blitzquotidiano. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 5 marzo 2016).
  8. ^ Oltre cento i sospettati, l'Antimafia: "Maroni non ci aiuta", in La Repubblica, 13 ottobre 2010. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato l'8 settembre 2018).
  9. ^ Pd all'attacco di Maroni (PDF), in L'Unità, 15 ottobre 2010. URL consultato il 18 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ Camera, Garavini (PD) : Mia nomina riconoscimento italiani nel mondo, in 9colonne, 10 aprile 2013. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 14 giugno 2022).
  11. ^ Garavini (PD): “La lotta alle mafie diventi priorità europea”, in Partito Democratico, 27 marzo 2014. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2014).
  12. ^ Laura Garavini, L'odio nero viaggia su Internet ma Facebook non interviene, in Huffington Post, 19 febbraio 2015. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 30 settembre 2020).
  13. ^ "Sarete messi al muro". Gli insulti fascisti alla deputata Pd, in repubblica.it, 21 febbraio 2015. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 31 dicembre 2019).
  14. ^ http://www.giustizia.lazio.it/appello.it/base.php?sx=sx.php&inf=elezioni_politiche_2018.php, su giustizia.lazio.it. URL consultato l'8 maggio 2018.
  15. ^ Garavini Vicepresidente vicario del gruppo Italia viva in Senato, in Aise. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 21 ottobre 2019).
  16. ^ Taglio parlamentari, Forza Italia guida la coalizione dei salva-poltrone. Firmano per il referendum pure 7 Pd, 3 M5S e due renziani, su ilfattoquotidiano.it, 18 dicembre 2019. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 5 gennaio 2022).
  17. ^ Andrea Gagliardi, Senato: eletti presidenti commissioni vacanti Difesa, Lavoro e Sanità, su ilsole24ore.com, 5 febbraio 2020. URL consultato il 14 giugno 2022 (archiviato il 14 giugno 2022).
  18. ^ Copia archiviata, su elezioni.interno.gov.it. URL consultato l'11 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2023).

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Collegamenti esterni modifica

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