Leandro Remondini

allenatore di calcio e calciatore italiano

Leandro Remondini (Verona, 17 novembre 1917Milano, 9 gennaio 1979[1]) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.

Leandro Remondini
Leandro Remondini con la maglia del Milan
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1955 - giocatore
1975 - allenatore
Carriera
Giovanili
19??-1935Verona
Squadre di club1
1935-1937Verona41 (14)
1937-1942Milano84 (3)
1942-1943Modena27 (1)
1943-1944Varese20 (0)
1945-1946Casale21 (6)
1946-1947Modena34 (2)
1947-1950Lazio96 (19)
1950-1951Napoli28 (5)
1951-1952Lucchese3 (1)
Nazionale
1950Bandiera dell'Italia Italia B3 (1)
1950Bandiera dell'Italia Italia1 (0)
Carriera da allenatore
1954-1955Foggia
1957Bandiera dell'Italia Italia Militare
1957-1958Beşiktaş
1958-1959Bandiera della Turchia Turchia
1959Altay
1959-1960Galatasaray
1960Sambenedettese
1961-1962Palermo
1962-1963Trapani
1963-1965Catanzaro
1965-1967Modena
1967-1969Livorno
1969-1972Modena
1972Taranto
1974Perugia
1974-1975Messina
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Carriera modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Nasce da Luigi Remondini e Romana Battaccini. Ritenuto uno dei migliori difensori della sua generazione[2], inizia la carriera in Serie B nel 1935-1936 con la squadra della sua città, il Verona. Nel 1937-1938 passa al Milan, con cui esordisce in Serie A nella vittoria del 12 settembre 1937 contro il Liguria per 2-1[1]. Prende moglie milanese (Lodovica Villa, sposata nella chiesa di Santa Francesca Romana mercoledì 12 giugno 1940, dalla quale ha il figlio Enrico), e rimane nella squadra lombarda per cinque campionati. Nell'ultimo campionato che precede il conflitto mondiale il Milan lo cede al Modena, dove disputa l'ultimo campionato prima della guerra.

Nel periodo bellico passa al Varese, quindi al Casale per tornare al Modena in Serie A nella stagione 1946-1947: qui fu protagonista in quella rosa che si piazzò al terzo posto nel campionato di Serie A, miglior piazzamento della squadra nel ventesimo secolo; la difesa, in cui lui giocava, fu la meno battuta del torneo, stabilendo il record per i tornei di Serie A a venti squadre[3]. Si trasferisce quindi nella capitale nel 1947-1948, vestendo la maglia della Lazio. Nel 1948 compare, insieme ad altri calciatori, nel film 11 uomini e un pallone, diretto da Giorgio Simonelli. Con i biancocelesti, a 30 anni ormai compiuti, segna 19 reti in 96 gare e ottenendo un posto tra i 22 convocati per i Mondiali del 1950.

Dopo i Mondiali passa al Napoli, allora neopromossa in Serie A: vi debutta a Napoli il 10 settembre 1950, nella vittoria casalinga contro la Fiorentina per 3-2, gara in cui segna anche, su rigore, quello che si rivela a fine partita il gol della vittoria. Si ripete la settimana dopo a Bergamo, dove realizza la rete che dona alla squadra il pareggio finale per 2-2 contro l'Atalanta; a fine campionato i partenopei si piazzano al sesto posto[4]. L'anno seguente milita nella Lucchese.

Nazionale modifica

Fu il più anziano azzurro selezionato per i Mondiali del 1950.

In Brasile, il 2 luglio 1950, gioca la sua unica gara con la maglia della Nazionale nella vittoria per 2-0 contro il Paraguay ininfluente ai fini della competizione.

È stato per oltre quarant'anni il più anziano debuttante in Nazionale, poi superato negli anni novanta da Mauro Tassotti[1] e negli anni duemila da Max Tonetto.

Conta anche tre presenze con un gol realizzato in Nazionale B[1]. Della Nazionale militare è stato anche allenatore[5].

Allenatore modifica

Cessata l'attività agonistica, intraprende quella di allenatore inizialmente in Turchia dove guida nel 1957 il Beşiktaş[1] e per un biennio la Nazionale turca e poi il Galatasaray.[6][7].

Prosegue quindi la carriera in Italia, guidando a lungo compagini di Serie B e Serie C: tra queste il Livorno, con cui prima sfiorò la promozione arrivando a 5 punti dall'ultimo posto valido[8], poi a un campionato di centroclassifica[9] e il Modena, per due differenti periodi, l'ultimo dei quali difficile[1], quindi il Perugia, dove successivamente come osservatore scopre Paolo Dal Fiume e Salvatore Bagni[5]. L'unica esperienza in Serie A la vive col Palermo nella stagione 1961-1962, venendo esonerato a stagione in corso e sostituito dall'argentino Oscar Montez.

È l'allenatore con più panchine della storia del Modena con 177 partite alla guida dei gialloblù.

È morto nel 1979 nella sua abitazione a Milano all'età di 61 anni a seguito di un infarto[5]. È stato sepolto al cimitero di Lambrate, ove in seguito i suoi resti sono stati tumulati in una celletta.

Statistiche modifica

Cronologia presenze e reti in nazionale modifica

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
2-7-1950 San Paolo Paraguay   0 – 2   Italia Mondiali 1950 - 1º turno -
Totale Presenze 1 Reti 0

Palmarès modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Modena: 1942-1943

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Leandro REMONDINI (I) magliarossonera.it
  2. ^ Il calcio e il ciclismo illustrato, numero 7, 14 febbraio 1957, pagina 23
  3. ^ Lo sport in lutto, è morto Ivano Corghi Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive. ricerca.gelocal.it
  4. ^ Mimmo Carratelli, La grande Storia del Napoli, Gianni Marchesini Editore ISBN 978-88-88225-19-7, pagina 96
  5. ^ a b c Morto Remondini, in La Stampa, 10 gennaio 1979, p. 17.
  6. ^ "L'Italia mi costringe ad emigrare" archiviostorico.corriere.it
  7. ^ Scoglio l'africano: «In Libia cercherò la stima di Gheddafi» archiviostorico.corriere.it
  8. ^ Enciclopedia Panini del calcio italiano, Franco Cosimo Panini Editore, pagina 520
  9. ^ Enciclopedia Panini del calcio italiano, Franco Cosimo Panini Editore, pagina 620

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica