Leon Brittan

politico britannico

Leon Brittan, barone Brittan di Spennithorne (Londra, 25 settembre 1939Londra, 21 gennaio 2015), è stato un politico britannico. È stato più volte membro del governo britannico nei governi Thatcher I e II dal 1986 al 1989 e commissario europeo del Regno Unito nelle commissioni Delors II, Delors III e Santer dal 1989 al 1999

Lord Brittan di Spenithorne
Leon Brittan nel 2011

Commissario europeo per il commercio e le relazioni con l'America settentrionale, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone, la Cina e la Corea[1]
Durata mandato23 gennaio 1995 –
15 settembre 1999
PresidenteJacques Santer
Manuel Marín
PredecessoreLeon Brittan (Commercio)
Hans van den Broek (Relazioni esterne)
SuccessorePascal Lamy (Commercio)
Chris Patten (Relazioni esterne)

Commissario europeo per gli affari economici esterni e la politica commerciale
Durata mandato6 gennaio 1993 –
23 gennaio 1995
PresidenteJacques Delors
PredecessoreFrans Andriessen
SuccessoreLeon Brittan

Commissario europeo per la concorrenza e le istituzioni finanziarie
Durata mandato6 gennaio 1989 –
6 gennaio 1993
PresidenteJacques Delors
PredecessorePeter Sutherland
SuccessoreKarel Van Miert

Dati generali
Prefisso onorificoThe Right Honourable
Partito politicoConservatore
UniversitàTrinity College (Cambridge)
Università Yale
ProfessioneAvvocato

I suoi cugini sono il collega politico Malcolm Rifkind e il produttore Mark Ronson e suo fratello Samuel Brittan è un giornalista finanziario. Il 1º gennaio 1989, Brittan è stato nominato cavaliere e nominato Knight Bachelor con la designazione onoraria di Sir. Il 1º febbraio 2000, Brittan è stato nominato Barone Brittan di Spennithorne ed è diventato membro della Camera dei lord.

Infanzia e formazione modifica

Brittan nacque da una famiglia di origini lituane ed ebraiche.

Venne educato alla prestigiosa scuola privata "Haberdashers' Aske's Boys' School"[2]. Frequentò l'università presso il Trinity College di Cambridge. A Cambridge fu presidente della "Cambridge Union Society" e segretario dell'Associazione dei conservatori dell'università di Cambridge.

Cominciò la sua carriera professionale come avvocato.

Carriera politica modifica

Nel 1966 e nel 1970 Brittan si candidò alle elezioni generali per conto del Partito conservatore, concorrendo nel collegio di North Kensington, ma non venne eletto. Riuscì ad entrare in Parlamento con le elezioni generali del febbraio 1974, eletto nel collegio di Cleveland e Whitby[2]. Nel 1976 divenne uno dei portavoce dell'opposizione conservatrice.

Membro del governo modifica

Tra il 1979 e il 1981 fu ministro di stato all'interno dell'Home Office[2].

Nel 1981 venne nominato segretario del tesoro ed entrò a far parte del gabinetto di governo[2]. Dopo essere stato rieletto nel collegio di Richmond (Yorks) alle elezioni del 1983, Brittan venne nominato segretario di stato per gli interni[2]. Nel 1985 venne nominato segretario di stato per il commercio e l'industria[2].

Si dimise il 24 gennaio 1986 in seguito allo scandalo Westland riguardante l'industria elicotteristica britannica e alle divisioni che lo scandalo comportò all'interno del governo[3][4]. Rimase a far parte della Camera dei Comuni fino al 1989[2].

Commissario europeo modifica

 
Leon Brittan nel 1996

Nel 1989 Brittan venne nominato commissario europeo ed entrò a far parte della Commissione Delors II come commissario per la concorrenza e Commissario europeo per la programmazione finanziaria ed il bilancio e vicepresidente.

Nel 1993 mantenne la carica di vicepresidente ed ottenne la delega agli affari economici esterni ed alla politica commerciale nell'ambito della Commissione Delors III.

Nel 1995 entrò a far parte della Commissione Santer come vicepresidente e commissario per il commercio e le relazioni con l'America settentrionale, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone, la Cina e la Corea[1]. Quando la Commissione Santer venne costretta alle dimissioni nel 1999, Brittan fece parte della commissione transitoria presieduta da Manuel Marín e cessò il proprio mandato alla metà di settembre del 1999. Uno dei membri del gabinetto di Brittan era Nick Clegg, dal 2010 vicepremier britannico[5].

Attività di consulenza modifica

Brittan è vicepresidente della banca di investimenti UBS AG, direttore non esecutivo di Unilever e membro del comitato consultivo internazionale di Total[2].

Nell'agosto 2010 Brittan è stato nominato consigliere commerciale del governo Cameron, con un incarico semestrale[3].

Onorificenze modifica

Nel 1978 Brittan venne nominato Queen's Counsel[2].

Nel 1989 venne nominato cavaliere[2].

Nel 2000 venne nominato barone di Spennithorne e nel 2001 Deputy Lieutenant per il North Yorkshire[2].

Fu membro del Consiglio privato di sua maestà.

Vita personale modifica

Brittan era sposato. La moglie ha due figlie ed è stata nominata Dama di commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 2004.

Il fratello di Leon Brittan è Samuel Brittan, giornalista finanziario e commentatore economico per il Financial Times.

Brittan era parente di Malcolm Rifkind e Mark Ronson[6].

Curiosità modifica

Nel romanzo Primo fra tutti (First Among Equals) di Jeffrey Archer pubblicato nel 1984 Brittan viene citato come Cancelliere dello Scacchiere nei tardi anni Ottanta. Nella realtà, Brittan non ricoprì mai tale incarico.

Note modifica

  1. ^ a b c La delega di Brittan comprendeva anche Hong Kong, Macao e Taiwan.
  2. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Biografia di Leon Brittan, su industry-forum.org, Industry forum. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
  3. ^ a b (EN) Ex-Home Secretary Lord Brittan made trade adviser, su bbc.co.uk, BBC News, 19 agosto 2010. URL consultato il 19 luglio 2011.
  4. ^ (EN) Lettera di dimissioni di Leon Brittan, su margaretthatcher.org, Margaret Thatcher Foundation, 24 gennaio 1986. URL consultato il 19 luglio 2011.
  5. ^ (EN) Biografia di Nick Clegg, su libdems.org.uk, Partito Liberaldemocratico. URL consultato il 19 luglio 2011.
  6. ^ (EN) The man Amy and Lily go to when they want a hit, su entertainment.timesonline.co.uk, The Sunday Times, 27 gennaio 2008. URL consultato il 19 luglio 2011.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN92367192 · ISNI (EN0000 0001 1775 1116 · LCCN (ENno91025717 · GND (DE170902315 · BNF (FRcb12425977t (data) · J9U (ENHE987007259032105171 · WorldCat Identities (ENlccn-no91025717