Lepanto
Lepanto frazione | |
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Ναύπακτος - Nàfpaktos - Naúpaktos | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Periferia | Grecia Occidentale |
Unità periferica | Etolia-Acarnania |
Comune | Nafpaktia |
Amministrazione | |
Amministratore locale | Yannis Boules |
Territorio | |
Coordinate | 38°23′30″N 21°49′39″E / 38.391667°N 21.8275°E |
Altitudine | 0/3 m s.l.m. |
Superficie | 159,9 km² |
Abitanti | 19 768 (2011) |
Densità | 123,63 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 30 300 |
Prefisso | 26340 |
Fuso orario | UTC+2 |
Targa | MEB MEA MEZ |
Nome abitanti | lepantini |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Lepanto (/ˈlɛpanto/[1]; in greco Ναύπακτος, Nàfpaktos, Naúpaktos) è un ex comune della Grecia nella periferia della Grecia Occidentale (unità periferica dell'Etolia-Acarnania) con 18.231 abitanti secondo i dati del censimento 2001.[2] È stato soppresso a seguito della riforma amministrativa, detta piano Kallikratis, in vigore dal gennaio 2011[3] ed è ora compreso nel comune di Nafpaktia.
È famosa per essere stata teatro delle omonime battaglie. Il suo nome greco (Ναύπακτος - Naúpaktos) deriva dalle parole greche antiche ναῦς (nàüs), "nave", e πήγνυμι (pégnümi), "costruisco": la città è così chiamata perché la leggenda vuole che nel 1104 a.C. alcune tribù greche abbiano costruito delle navi per passare all'altro lato del golfo di Corinto.
Indice
Storia di LepantoModifica
Dopo le guerre persiane, Atene se ne impossessò stabilendovi tra il 456 ed il 455 a.C. gli esiliati della terza guerra messenica. Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) servì come base navale ateniese prima di essere ripresa dagli spartani. In seguito, sotto Filippo II di Macedonia, Lepanto fece parte dell'Etolia e poi, sotto i Romani, della Locride. Nel 553 Lepanto venne gravemente danneggiata da un terremoto.
Nel IX secolo la città fu la capitale del thema di Nicopoli e sede di un metropolita ecclesiastico. La città passò poi alla Repubblica di Venezia, che la munì di possenti fortificazioni, che le permisero di resistere nel 1477 ad un esercito ottomano di 30.000 uomini. Nel 1499 tuttavia le truppe di Bayezid II riuscirono a prendere la città. Nelle acque di Lepanto si svolse nel 1571 la celebre battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), ma la città rimase agli ottomani per lunghi secoli salvo una breve parentesi veneziana (1687-1701) ai tempi della guerra di Morea. Nella primavera del 1603 la città venne conquistata dai cavalieri di Malta durante la cosiddetta Presa di Lepanto, ma ben presto tornò in mano ottomana. Nel marzo 1829 Lepanto passò infine alla Grecia indipendente.
Il castello di LepantoModifica
Il castello di Lepanto, di cui il porto fa parte, venne costruito dai greci antichi e poi ampliato e ammodernato dai Veneziani e Fiorentini. Oggi è l'unico in Europa con cinque zone di difesa. Il porto ospita le feste di Pasqua e le commemorazioni della battaglia.
Lepanto oggiModifica
Oggi la città è un importante centro turistico greco. Rimane il centro dell'economia per la parte occidentale della regione di Akarnania-Etolia, ed ha forti connessioni economiche con Patrasso. Nel 2005 vi si sono stabilite due sedi dell'università tecnica di Missolungi.
Località di LepantoModifica
- Afroxylia
- Ano Afroxylia
- Kato Afroxylia
- Dafni
- Kato Dafni
- Lygia
- Mamoulada
- Kato Mamoulada
- Nafpaktos
- Neokastro
- Paliampela
- Palaiochoraki
- Mikro Palaiochoraki
- Pitsineika o Pitsinaiika
- Kastraki
- Sykia
- Rigani
- Diasello
- Poros
- Skala
- Velvina
- Vlachomandra
- Gefyra Bania
- Sfikeika o Sfikaaika
- Vomvokos
- Agios Vasileios
- Lefka Vomvolous
- Marmara
- Xiropigadio
Luoghi d'interesse nei dintorniModifica
PopolazioneModifica
Anno | Popolazione | Cambiamento | Popolazione Comunale |
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1981 | 9,012 | - | - |
1991 | 10,854 | +1,842 pr +20.44% | 15,045 |
2001 | 12,924 (il capoluogo) 18,231 (l'intero comune) |
+7,377 o +40.46% | - |
Comunicazioni principaliModifica
- Lepanto RTV su sky e hd
- Nafpaktos TV White chicks
AmministrazioneModifica
NoteModifica
- ^ Luciano Canepari, Lepanto, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
- ^ Censimento 2001 (XLS), su ypes.gr. URL consultato il 2 maggio 2011.
- ^ piano Kallikratis (PDF), su ypes.gr. URL consultato il 2 maggio 2011.
Voci correlateModifica
Galleria d'immaginiModifica
La statua di Miguel de Cervantes combattente nella battaglia di Lepanto
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lepanto
Collegamenti esterniModifica
- (IT, EN, FR, EL) Sito ufficiale, su nafpaktos.gr.
- (EL) Università tecnica di Missolungi, Facoltà dei Sistemi di Telecomunicazioni e reti, sede di Lepanto, su tesyd.teimes.gr.
- (EL) sito delle novità lepantine, su nafpaktia.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237695965 · GND (DE) 4041125-4 |
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