Lettera a Pinocchio

brano musicale di vari artisti italiani

Lettera a Pinocchio è un brano musicale composto da Mario Panzeri nel 1959, presentato alla 1ª edizione dello Zecchino d'Oro nell'interpretazione di Loredana Taccani e Giusi Guercilena.

Lettera a Pinocchio
ArtistaLoredana Taccani
Giusi Guercilena
Autore/iMario Panzeri
GenereEasy listening
Musica per bambini
Edito daEdizioni Suvini Zerboni
Esecuzioni notevoliJohnny Dorelli
Data1959
Noteterzultima classificata alla 1ª edizione dello Zecchino d'Oro

Descrizione modifica

Storia modifica

Nel 1959 gli organizzatori del Salone del Bambino di Milano, ispirati dalla kermesse sanremese, si rivolgono a Cino Tortorella (alias Mago Zurlì) per organizzare una rassegna musicale per bambini ispirata a Le avventure di Pinocchio, celebre libro di Carlo Collodi. Tortorella decide di nominarla Zecchino d'Oro, prendendo spunto dall'episodio del Campo dei miracoli; è lì che il burattino, consigliato da Il Gatto e la Volpe, seppellisce i suoi zecchini. Mario Panzeri, autore invitato a contribuire alla manifestazione con una canzone, decide di rielaborare con un nuovo testo un brano di pubblico dominio dal titolo Canzone romana. La canzone, interpretata da Loredana Taccani (16 anni) e Giusi Guercilena (12 anni) si classifica solo al terzultimo posto, mentre a vincere sarà Quartetto (interpretata pure dalla Guercilena)[1].

Cover e adattamenti modifica

Dopo l'inspiegabile flop zecchinese, la canzone ottenne un grande successo commerciale grazie alla cover di Johnny Dorelli[1][2], pubblicata come lato A del 45 giri Lettera a Pinocchio/Ginge Rock (CGD – N 9154). Lo stesso Dorelli era già reduce dalle vittorie consecutive a Sanremo in abbinamento con Domenico Modugno, con cui aveva interpretato Nel blu, dipinto di blu (1958) e Piove (1959).

In seguito, il brano fu cantato anche da Rita Pavone, Gigliola Cinquetti, Duo Fasano, Gino Latilla, Mario Marini, Rosanna Fratello, Mino Reitano, Quartetto Cetra, Jenny Luna, Robertino e Andrea Balestri. Nel 1964 Tony Renis incise la canzone avvelendosi dell'arrangiamento e della direzione d'orchestra di Quincy Jones.

E non è tutto. Bing Crosby ne ha inciso una versione in inglese dal titolo A Letter to Pinocchio o My Heart Still Hear the Music, inserita nell'album Holiday in Europe.

Curiosità modifica

Note modifica

  1. ^ a b Come alcune canzoni presentate a Sanremo – tra cui E se domani (1964), L'immensità (1967), Canta ragazzina (1967), Il posto mio (1968), Che vale per me (1968), La voce del silenzio (1968) e Non c'è che lui (1969) –, dopo alcuni insuccessi festivalieri, divennero grandi classici di Mina.
  2. ^ Dario Salvatori. "Lettera a Pinocchio". Dizionario delle canzoni italiane. Elle u, 2001. ISBN 8888169016

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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