Linea Laterale nei pesci

modifica

La Linea Laterale è un sistema sensoriale caratteristico dei pesci.

Essa è composta da una serie di organi ricettori disposti lungo i fianchi dell'animale. Forma una riga visibile ad occhio nudo che parte dagli spiracoli e raggiunge la coda.

Questi recettori, chiamati neuromasti, sono costituiti da un gruppo di cellule ciliari ricoperte da una "cupola" gelatinosa; si trovano generalmente all'interno di una scanalatura ma nei Teleostei e negli Elasmobranchii si trovano all'interno di un canale e non sono quindi esposti direttamente all'ambiente, ma comunicano con l'esterno attraverso dei pori.

I neuromasti possono apparire isolati anche in altre zone del corpo dell'animale.

 
Linea laterale in uno squalo

Le cellule ciliari presenti nei neuromasti sono simili a quelle presenti nell'orecchio interno dei vertebrati e ne lasciano presumere un'origine comune.

Nei pesci nuotatori attivi i neuromasti tendono a trovarsi più spesso all'interno di canali rispetto alla superficie e più lontano dalle pinne pettorali, probabilmente per evitare il "rumore" provocato da queste ultime.

Le funzioni della Linea Laterale comprendono lo sviamento della collisione con ostacoli fissi, di predatori (generalmente mobili), l'orientamento relativamente alle correnti acquatiche. Soprattutto per pesci privi di senso della vista, come ad esempio pesci che vivono in caverne, i neuromasti, presenti anche sulla testa, servono anche per la localizzazione del cibo.

Da studi effettuati sul Pollachius pollachius sembra che la Linea Laterale sia fondamentale nella formazione dei banchi di pesci.

I neuromasti sono sensibili alle vibrazioni a bassa frequenza e alle onde di pressione generate dal moto di corpi solidi nell'acqua.

Linea Laterale nell'uomo

modifica

Introduzione

modifica

Interpretabile come un’eredità dei nostri antenati marini, la Linea Laterale (in inglese Lateral Line – LL) rappresenta un'importante struttura miofasciale anche nell’uomo, necessaria per conferire stabilità posturale posteriore e frontale, movimenti sul piano frontale e azioni “frenanti” in seguito a movimenti rotazionali del tronco. La Linea Laterale è uno dei principali meridiani miofasciali identificati da Thomas Mayers insieme a:

- Linee Funzionali Anteriore e Posteriore (in inglese Functional Lines - FL)

- Linea delle Braccia Superficiale (in inglese Superficial Arm Lines - SAL)

- Linea delle Braccia Profonda (in inglese Deep Arm Lines - DAL)

- Linea Superficiale Anteriore (in inglese Superficial Front Line - SFL)

- Linea Profonda Anteriore (in inglese Deep Front Line - DFL)

- Linea Superficiale Posteriore (in inglese Superficial Back Line - SBL)

- Linea Spirale (in inglese Spiral Line - SL)

Descrizione

modifica

La Linea Laterale (LL) è presente in ambe due le porzioni laterali del corpo, originando dalla porzione mediale e medio laterale del piede, in prossimità delle inserzioni distali dei muscoli peronei, rispettivamente breve e lungo, e terminando nella porzione occipito – temporale del cranio, a livello della mastoide. Il suo decorso prosegue attorno al malleolo laterale salendo lungo la porzione laterale della gamba e della coscia, per continuare lungo il tronco, formando un così detto “modello a laccio (shoelace pattern)” fin sotto la spalla e terminando con un “abbraccio” intorno all’orecchio, sede dell'equilibrio vestibolare che si realizza nei riflessi vestibolari.

Funzione

modifica

La Linea Laterale svolge un’importante funzione sia posturale che motoria. In ambito posturale svolge un’azione fondamentale sul piano sagittale, stabilizzando quindi il corpo anteriormente e posteriormente. Invece, bilateralmente è determinante nella stabilizzazione sul piano frontale, quindi a destra e a sinistra. Evita l’instabilità del tronco durante qualsiasi movimento con le braccia e, a livello più generale, media le forze di altri meridiani miofasciali superficiali come la Linea Superficiale Anteriore (SFL), la Linea Superficiale Posteriore (SBL), la Linea delle Braccia (AL) e la Linea Spirale (SL). In ambito motorio è protagonista nel movimento di “side banding” (o di flessione laterale) del busto, così come nella flessione laterale del corpo. Partecipa all’abduzione dell’anca e può funzionare anche da “freno regolabile” per i movimenti rotazionali e laterali del tronco.

Anatomia della Linea Laterale

modifica

La Linea Laterale, partendo dall’aspetto mediale e medio laterale del piede, è in grado di unire fascialmente tali parti del piede con l’aspetto laterale della gamba. Per convenzione, essa inizia medialmente con l’articolazione tra primo metatarso e cuneiforme mediale, sede dell’inserzione distale del peroneo lungo. Proseguendo lungo il suo tendine, si arriva all’aspetto medio laterale del piede, nello specifico alla base del quinto metatarso, sede d’inserzione distale del peroneo breve. Il tendine del peroneo breve, così come quello del peroneo lungo, risalendo in direzione caudo – craniale, raggiunge il lato posteriore del malleolo fibulare, dove, superato il retinacolo dei muscoli peronei, le sue fibre si "intrecciano" al rispettivo ventre muscolare. Le inserzioni prossimali e distali dei peronei lungo e breve garantiscono quindi la connessione tra complesso metatarsale e perone, implicando un importante supporto all’arco longitudinale laterale del piede. Sebbene il peroneo breve si inserisca prossimalmente nella metà inferiore del perone, la connessione e quindi la possibilità di "comunicazione” tra i vari compartimenti muscolari è assicurata da un punto definito Compartimento Crurale Laterale (in inglese Lateral Crural Compartment), in cui le fibre del peroneo breve e quelle del peroneo lungo si fondono. Ripartendo quindi dal peroneo lungo, sempre in direzione caudo – craniale, il punto di connessione prossimo più ovvio sarebbe il bicipite femorale, tuttavia, la continuazione della LL segue un’altra strada, proseguendo anteriormente al legamento anteriore della testa della fibula e andando a fondersi con le fibre inferiori del tratto ileo tibiale (ITT). Come è noto, l’ITT ha come inserzione distale il condilo laterale della tibia e, a livello di esso, possiede una conformazione stretta, spessa e forte che subirà un cambiamento proseguendo in direzione craniale, diventando larga e sottile. A livello del grande trocantere l'ITT è abbastanza largo da contenerlo formando un’imbragatura fasciale che, quando tensionata dall’alto dagli abduttori e dal basso dal vasto laterale, aiuta a mantenere la testa del femore nella sua sede quando si è in appoggio monopodalico. Continuando, l’LL si allarga sopra il grande trocantere includendo diverse componenti muscolari come il tensore della fascia lata (TFL) lungo il bordo anteriore, le fibre superiori del grande gluteo lungo il bordo posteriore e le fibre del medio gluteo nella porzione inferiore. Tutte queste connessioni miofasciali si inseriscono sul bordo esterno della cresta iliaca, coprendo lo spazio compreso tra SIPS (Spina Iliaca Posteriore Superiore) e SIAS (Spina Iliaca Anteriore Superiore). Questo complesso miofasciale è fondamentale nella deambulazione in quanto impedisce al tronco, durante il passo, di flettersi nella direzione della gamba non appesantita, tramite una tensione stabilizzante lungo tutto il tratto inferiore della LL. Questa “diramazione” fasciale conferisce alla porzione inferiore della LL una caratteristica forma ad “Y”, fondamentale in quanto la continuazione della LL stessa sarà proprio lungo i rebbi di tale “Y”. In questa regione anatomica la miofascia assume delle conformazioni particolari. Da qui in su infatti i piani fasciali si incrociano avanti e indietro in una disposizione “a laccio” creando delle così dette serie a "X” in grado di creare una rete capace di contenere ciascun lato del corpo. Ciò permette di ottenere un ampio reticolo contenente al suo interno il tronco laterale, dall’anca all’orecchio. In termini di LL la cresta iliaca è un importante sito di accumulo di connettivo, essendo anche sede di inserzione per il muscolo gran dorsale e per alcuni muscoli addominali, tra cui i muscoli obliqui esterni e interni. Essi fanno parte della LL essendo fascialmente in collegamento con l’ITT. La loro inserzione permette di continuare la risalita della LL in quanto essi si attaccano alle coste addominali e fluttuanti. Nello specifico le fibre di entrambi i muscoli sono quasi verticali lungo la porzione laterale del dorso, ma anch’essi assumono una direzione obliqua seguendo una direzione ad “X”. La continuazione miofasciale è assicurata da una complessa rete che anche i muscoli intercostali interni ed esterni formano. Nello specifico, gli intercostali esterni hanno un decorso all’indietro e verso l’alto, mentre gli intercostali interni hanno un decorso in avanti e verso l’alto, molto simile a quello dei muscoli addominali obliqui. Arrivando nella regione tra le coste e il cranio, ovvero nel collo, lo schema a “X” si ripete. Infatti il muscolo splenio del collo ha come inserzione distale e prossimale, rispettivamente i processi spinosi delle vertebre cervicali inferiori e il bordo laterale dell’occipite, formando la gamba posteriore della "X". La sua controparte è invece rappresentata dal muscolo sternocleidomastoideo (SCM). Quest’ultima unità miofasciale, rappresentata dallo SCM, è parte integrante anche della SFL, sottolineando il ruolo di mediatore che la LL ha nei confronti della SFL e SBL.

Linea Laterale e seduzione

modifica

È stato studiato come il “mostrare” la SFL rappresenti un gesto di fiducia, poiché tale azione comporterebbe la messa in mostra di tutte le zone erogene. Al contrario, mostrare la SBL “mostrando le spalle” rappresenti un segno di poca fiducia, di protezione. Quale potrebbe essere quindi il significato attribuito al mostrare la Linea Laterale? Essa è associata al complesso processo di seduzione, di rimando quindi alla sensualità e alla sessualità. Non a caso infatti, i manifesti pubblicitari rappresentanti prodotti di moda, di trucchi, di profumi ecc. enfatizzano la visione del corpo nella sua parte laterale.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  • Chellini, A. Ritmi di movimento. Extempora edizioni - pagg. 135 - 139
  • Myers, W. T. (2009). Anatomy Trains - Myofascial Meridians for Manual & Movement Therapist (second edit). Churchill Livingstone - pagg. 115 - 129
  • Barefoot Training Specialist (Manuale)
  • (EN) George R. Zug, lateral line system, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.