Tribù celtiche

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Questa voce contiene un elenco di tribù celtiche insediate in Europa e in Asia Minore tra l'VIII secolo a.C. e il II secolo d.C. la cui esistenza è accertata da fonti antiche.

I nomi sono nella versione italiana, e a fianco di ciascuno è riportato il nome della città odierna che si ritiene fosse al centro della rispettiva zona di insediamento. In alcuni casi sono indicate due sedi, occupate in tempi diversi nel corso delle migrazioni di cui si ha notizia.

La diffusione dei Celti in Europa all'epoca dell'apogeo della loro civiltà (III secolo a.C.)

Tribù e popoli celtici per area geografica modifica

Gallia Transalpina modifica

 
Mappa della Gallia prima della conquista di Gaio Giulio Cesare nel 59 a.C.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Conquista della Gallia.

Britannia ed Hibernia modifica

 
La Britannia settentrionale e le tribù native celtiche, menzionate da Claudio Tolomeo.
 
La Britannia meridionale e le tribù native celtiche di Claudio Tolomeo.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Conquista della Britannia.

Gallia Cisalpina modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Galli cisalpini.
 
Le popolazioni della Gallia cisalpina 391-192 a.C.

Penisola iberica modifica

 
Principali aree linguistiche nella penisola iberica attorno al 300 a.C.
 
Popolazioni della penisola iberica attorno al 200 a.C., comprese quelle di origine celtica.

I Celti della penisola iberica sono tradizionalmente considerati come popolazioni che vivevano ai confini del mondo celtico della cultura di La Tène, ovvero la cultura celtica dell'età del ferro. La penisola iberica rappresenta una delle aree europee maggiormente influenzate dalla cultura e dagli insediamenti dei Celti.

Europa centrale modifica

 
Le popolazioni illiriche e celtiche della Pannonia prima della conquista romana nel I secolo a.C.

Dacia e Tracia modifica

 
Tribù della Tracia prima dell'arrivo dei Romani.

Questa lista include tribù migrate in Dacia e Tracia.

Asia Minore modifica

Note modifica

  1. ^ Polibio, Storie, III, 49-51.
  2. ^ Livio, Periochae ab Urbe condita libri, 61.2.
  3. ^ Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, I, 11.14.
  4. ^ Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, II, 4.15; VII, 75.
  5. ^ Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, III, 9; VII, 75; Venceslas Kruta, Les Celtes, Histoire et Dictionnaire, Éditions Robert Laffont, coll. « Bouquins », Paris, 2000 ISBN 2-7028-6261-6; John Haywood (intr. Barry Cunliffe, trad. Colette Stévanovitch), Atlas historique des Celtes, éditions Autrement, Paris, 2002 ISBN 2-7467-0187-1.
  6. ^ a b c d e f g Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, III, 9.
  7. ^ a b c Plinio il Vecchio. Naturalis Historia, IV, 19.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, VII, 75.
  9. ^ Cesare, De bello Gallico, I, 1.
  10. ^ a b c d e f g h i j k Cesare, De bello Gallico, III, 20-27.
  11. ^ Plinio il Vecchio. Naturalis Historia, IV, 107.
  12. ^ Cesare, De bello Gallico, II 8, 5-10.
  13. ^ Strabone, Geografia IV.4.1; V.1.6.
  14. ^ Strabone, Geografia VII, 2.2.
  15. ^ Cesare, De bello Gallico, I 5,2-5. I Boi erano stati costretti a migrare ad occidente dall'avanzata dei Daci di Burebista, che li avevano cacciati dai loro territori ad ovest del Lago Balaton. Alcuni si erano rifugiati nell'odierna Boemia, che proprio da loro prende il nome, altri si erano riversati nel Norico, assediando ed espugnando l'antica città di Noreia, altri ancora avevano risalito il fiume Danubio fino al territorio degli Elvezi, unendosi a loro
  16. ^ Cesare, De bello gallico, I, 10
  17. ^ Cesare, De bello gallico, V, 39
  18. ^ a b Cesare, De bello Gallico, VI, 32-33.
  19. ^ Cesare, De bello gallico, I, 33
  20. ^ a b c Cesare, De bello Gallico, VII, 5-7.
  21. ^ Cesare, De bello gallico, I, 40
  22. ^ Cesare, De bello gallico, I, 26
  23. ^ Cesare, De bello gallico, VII, 68
  24. ^ Cesare, De bello gallico, V, 5
  25. ^ a b c Cesare, De bello Gallico, III, 1.
  26. ^ Cesare racconta che i Remi offrirono ostaggi e vettovaglie per l'esercito romano (De bello Gallico, II, 3); Cesare, De bello Gallico, V,54-56.
  27. ^ Livio, Periochae ab Urbe condita libri, 61.1.
  28. ^ Cesare, De bello Gallico, III 10-11
  29. ^ Plinio il Vecchio. Naturalis Historia, IV, 106; Tacito, Histories, II, 14.1 e II, 28.1.
  30. ^ Cesare, De bello Gallico, II, 35.
  31. ^ De bello Gallico, I, 51.
  32. ^ Cesare, De bello Gallico, I 10.5.
  33. ^ Cesare, De bello gallico, V, 21
  34. ^ Ammiano Marcellino, Res Gestae Divi Augusti, 26.4.5
  35. ^ Tolomeo, Geografia, II, 9
  36. ^ a b c Tolomeo, Geografia, II, 1
  37. ^ a b c Tolomeo, Geografia, II, 3
  38. ^ Cesare, De bello gallico, V, 31
  39. ^ Tacito, Annali, XII, 32
  40. ^ a b Tacito, Vita di Agricola, XI
  41. ^ Cesare, De bello Gallico, V, 14
  42. ^ Cesare, De bello Gallico, V, 21
  43. ^ Tacito, Vita di Agricola, XVIII
  44. ^ Cesare, De bello gallico, V, 20
  45. ^ Polibio, Historiae, p. 22,23,24.
  46. ^ Tito Livio Patavino, Ad Urbe Condita, p. xxi. 55.
  47. ^ Tito Livio Patavino, Ad urbe condita, . xxxi. 10, xxxii. 30, xxxix. 3.
  48. ^ a b Strabone, Geografia, III, 4
  49. ^ a b c Strabone, Geografia, III, 3
  50. ^ Tolomeo, Geografia, II, 6
  51. ^ Polibio, Storie, III, 14
  52. ^ Polibio, Storie, III, 5
  53. ^ Polibio, Storie, XXXV, 2
  54. ^ a b Strabone, Geografia, III, 1
  55. ^ Strabone, Geografia, V, 1
  56. ^ Tacito, Germania, 43
  57. ^ a b c AE 1895, 122; András Mócsy, Pannonia and Upper Moesia, Londra/Boston 1974; R.Syme, Danubian Papers, Lentulus and the origin of Moesia, Londra 1971.
  58. ^ A.Piganiol, Le conquiste dei Romani, Milano 1989, pp.127, 278 e 334.
  59. ^ Fasti triumphales, 643 ab Urbe condita = 110 a.C.; Velleio Patercolo, Storia di Roma, II, 8, 3.
    Fasti triumphales, 647 ab Urbe condita = 106 a.C.
  60. ^ Velleio Patercolo, Storia di Roma, II, 39, 3; Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LIV, 31, 3; AE 1958, 73 (Pannonia inferiore, Novi Slankamen / Acumincum): Titus Flavius Proculus princeps praefectus Scordiscorum annorum XXXXI hic situs est Titus Flavius Dulcis pater filio suo pientissimo fecit.
  61. ^ John Boardman, I. E. S. Edwards, E. Sollberger, and N. G. L. Hammond, The Cambridge Ancient History, Vol. 3, Part 2: The Assyrian and Babylonian Empires and Other States of the Near East, from the Eighth to the Sixth Centuries BC, ISBN 0-521-22717-8, 1992, p. 600.
  62. ^ J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, ISBN 0-631-19807-5, p. 140.
  63. ^ Christopher Webber & Angus McBride, The Thracians 700 BC-AD 46 (Men-at-Arms), ISBN 1-84176-329-2, 2001, p. 12.
  64. ^ a b Ioana A. Oltean, Dacia: Landscape, Colonization and Romanization, ISBN 0-415-41252-8, 2007, p. 47.
  65. ^ Tolomeo, Geografia, III, 8
  66. ^ a b Ion Grumeza, Dacia: Land of Transylvania, Cornerstone of Ancient Eastern Europe, ISBN 0-7618-4465-1, 2009, p. 51: "In a short time the Dacians imposed their conditions on the Anerati, Boii, Eravisci, Pannoni, Scordisci,"
  67. ^ a b Floro, Epitoma di storia romana, I, 27.5.
  68. ^ Strabone, Geografia, XII, V

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Fonti secondarie modifica

  • P.Berresford Ellis, L'impero dei Celti, Casale Monferrato 1998.
  • V.Kruta & V.M.Manfredi, I Celti in Italia, Milano 1999.
  • P.S.Wells, La parola ai barbari, Milano 2007.
  • Y.A.Dodge, Caesar, U.S.A. 1997.

Voci correlate modifica

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