Locomotiva FS 422

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La locomotiva gruppo 422 è una locomotiva a vapore con tender per servizio merci di rodiggio 0-4-0, a 2 cilindri esterni e a semplice espansione, che le Ferrovie dello Stato acquisirono dopo il 1918 in conto riparazioni di guerra.

Locomotiva FS gr. 422
già KPEV G8
Locomotiva a vapore
Locomotiva FS 422 ora MFP 422.009
Anni di progettazione 1899
Anni di costruzione 1901 - 1913
Anni di esercizio 1919- 1948
Quantità prodotta 22 (acquisite in conto danni bellici)
Costruttore Vulcan, Hanomag, Schichau, Wolf
Dimensioni 10.558 mm x ? x ?
Massa in servizio 56,8 t
Massa vuoto 50,3 t
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 55 km/h
Rodiggio 0-4-0
Portanti anteriori 1350 mm
Distribuzione Walschaerts
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2
Diametro dei cilindri 575/ 590/ 600 mm
Corsa dei cilindri 660 mm
Superficie griglia 2,25/ 2,35 
Superficie riscaldamento 135,2/ 140 m²
Superficie surriscaldamento 31,7/ 41,2 m²
Pressione in caldaia 12
Potenza massima 809 kW
Forza di trazione massima 78 kN
Dati tratti da:
Mascherpa,IF 1,2,11, pp. varie

Storia modifica

Le locomotive del gruppo 422 FS vennero progettate intorno al 1895 dalle officine meccaniche Vulcan di Stettino e costruite da varie industrie dell'epoca come Hanomag, Schichau, per conto delle ferrovie prussiane, KPEV, (Königlich Preußische Eisenbahnverwaltung) dove erano denominate G 8.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Locomotiva prussiana G 8.

Dato l'ottimo risultato, non disgiunto dalla semplicità costruttiva, al tempo fattore non trascurabile ai fini dell'economicità e della manutenzione di una locomotiva a vapore, ne vennero costruite oltre 1200 unità tra le quali le 22, pervenute nel 1919 alle FS in conto riparazioni di guerra.

La loro carriera in Italia tutto sommato fu breve e totalmente negli impianti ferroviari, delle Ferrovie dello Stato, del Nord; alla fine degli anni venti tutto il gruppo era assegnato a Milano. Negli anni trenta iniziarono gli accantonamenti e nella seconda metà del decennio le demolizioni che vennero sospese nel 1940 a causa dello scoppio della guerra. Le demolizioni ripresero a guerra finita coinvolgendo quasi tutto il gruppo ad eccezione della 422.001 giunta fino al 1958 e demolita l'anno seguente[1].

Nel 1946 la 422.009 (costruita da Hanomag nel 1911) e la 422.022 (costruita dalla stessa fabrica nel 1913) furono acquisite dalla Società Funivie di Savona per il servizio di manovra di treni di carbone nel proprio impianto di Bragno, presso San Giuseppe di Cairo, fino al 1973[2]. Messe fuori servizio vennero acquistate dal Museo ferroviario piemontese. La 422.009, sottoposta tra il 1990 e il 1995 a una Grande Riparazione della durata di 4500 ore, è visitabile presso la sede di Savigliano, la 422.022 è accantonata e si trova in stato di abbandono nella stazione di Favria.[3][4]

Caratteristiche tecniche modifica

 
Una delle due locomotive del gruppo 422 conservate presso il Museo Ferroviario Piemontese

La locomotiva fu costruita come altre similari con il rodiggio "D" (0-4-0); era una macchina a vapore surriscaldato (surriscaldatore tipo Schmidt) a 2 cilindri esterni a semplice espansione. La 422.007 apparteneva al primo gruppo di 13 unità "G 8" prototipo costruite dalla Vulcan di Stettino con surriscaldatore posto nella camera a fumo. Le altre 21 locomotive appartenevano invece alle serie successive. La distribuzione era a cassetto cilindrico e sistema Walchaerts[5]. La locomotiva era costituita da un carro su cui erano disposte le quattro ruote motrici accoppiate. Sul carro poggiava la caldaia per la produzione di vapore con pressione di esercizio a 12 bar. La potenza continuativa sviluppata superava i 1000 CV. La prestazione attribuita dalle FS alla più bassa categoria di velocità e grado di prestazione 1 era di 1100 t. Il sistema di frenatura era pneumatico. Alla locomotiva era accoppiato ad alcune un tender a 3 assi ad altre un tender a carrelli.

Deposito locomotive di assegnazione modifica

in seguito furono trasferite al

fino all'elettrificazione in Trifase della linea; vennero disperse in vari depositi del centro-nord.

Note modifica

  1. ^ Mascherpa, IF 1, p. 18.
  2. ^ Mascherpa, IF 1, p. 17.
  3. ^ FS 422 dalla Prussia con vapore in I Treni Oggi 108/1990
  4. ^ Antonio Vassia, "Lucia" è ritornata, in I Treni, 16 (1995), n. 163, pp. 22-27.
  5. ^ Mascherpa,IF 1, p. 17.

Bibliografia modifica

  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 1) (gennaio 1977) n. 200, pp. 15-25.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 11) (novembre 1976) n. 198, pp. 592-601.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 2) (febbraio 1977) n. 201, pp. 93-96.
  • Erminio Mascherpa (nf), FS 422 dalla Prussia con vapore, in I Treni Oggi, anno 11, n. 108, ottobre 1990, pp. 20-26, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
  • Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009, ISBN 978-88-87372-74-8.
  • Antonio Vassia, "Lucia" è ritornata, in I treni, 16 (1995), n. 163, pp. 22–27

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