Locomotive FNM 251-262

locomotive a vapore italiane delle Ferrovie Nord Milano

Le locomotive 251 ÷ 262 delle Ferrovie Nord Milano erano un gruppo di locotender di rodiggio 2-2-0, progettate per il traino di treni passeggeri veloci.

FNM 251 ÷ 262
poi MMO 21 ÷ 23
dal 1954 FS 850
Locomotiva a vapore
Locomotiva MMO 22 conservata al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa
Anni di costruzione 1895-96, 1903, 1906
Anni di esercizio 1895-ca. 1955
Quantità prodotta 12
Costruttore Couillet
Costruzioni Meccaniche di Saronno
Henschel
Dimensioni 9.750 mm (lunghezza)
Capacità 5,50 m3 (acqua)
1,5 t (carbone)
Scartamento 1.435 mm
Massa in servizio 46,5 t
Massa aderente 28,4 t
Massa vuoto 36,3 t
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 70 km/h
Rodiggio 2-2-0
Diametro ruote motrici 1.600 mm
Distribuzione Walschaerts
Diametro dei cilindri 400 mm
Corsa dei cilindri 500 mm
Superficie griglia 1,90 
Dati tratti da:
Cornolò, op.cit., p. 96

Le prime 6 unità, numerate da 251 a 256, furono costruite nel 1895-96 dalla Couillet di Marcinelle-Charleroi, ed entrarono in servizio al traino dei treni diretti.

Soddisfatte delle prestazioni di queste macchine, nel 1903 le FNM ne ordinarono altre 3 unità (257 ÷ 259) alla Costruzioni Meccaniche di Saronno di Saronno, ed altre 3 (260 ÷ 262) nel 1906 alla Henschel & Sohn di Cassel.

Negli anni trenta, in seguito all'immissione in servizio di macchine più moderne e all'estendersi dell'elettrificazione, le 251 ÷ 262 persero il loro campo di attività. Inadatte ad essere utilizzate per servizi di manovra, furono perciò tutte radiate dal parco fra il 1935 e il 1937. 9 unità furono demolite, le restanti 3 passarono alla MMO, che le rinumerò 21 ÷ 23 e le mise in servizio sulla sua linea Monza-Molteno.

Su questa linea, le macchine prestarono servizio fino agli anni cinquanta; quando la MMO fu riscattata dalle Ferrovie dello Stato (1954) le 3 macchine, quantunque già accantonate, entrarono formalmente nel parco FS, con la numerazione 850.021 ÷ 023.

L'unità 850.022, unica sopravvissuta, è esposta oggi al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, a Napoli.

Prospetto delle unità[1] modifica

Numerazione Anno di costruzione Costruttore N. costruzione Note
251 - Robarello 1895 Couillet 1135 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione
252 - Intra 1895 Couillet 1136 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione
253 - Pallanza 1895 Couillet 1137 Ceduta nel 1936 alla Monza-Molteno-Oggiono (rinumerata 21)
254 - Luino 1896 Couillet 1148 Ceduta nel 1936 alla Monza-Molteno-Oggiono (rinumerata 22)
255 - Stresa 1896 Couillet 1149 Ceduta nel 1937 alla ACNA
256 - Como 1896 Couillet 1150 Ceduta nel 1937 alla ACNA
257 - Cernobbio 1903 Costruzioni Meccaniche di Saronno 170 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione
258 - Argegno 1903 Costruzioni Meccaniche di Saronno 171 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione
259 - Menaggio 1903 Costruzioni Meccaniche di Saronno 172 Ceduta nel 1937 alla ACNA
260 - Moltrasio 1906 Henschel 7475 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione
261 - Carate 1906 Henschel 7476 Ceduta nel 1936 alla Monza-Molteno-Oggiono (rinumerata 23)
262 - Tremezzo 1906 Henschel 7477 Ceduta nel 1937 alle acciaierie Falck per demolizione

Note modifica

  1. ^ Giovanni Cornolò, Cento anni di storia... delle Ferrovie Nord Milano, Globo edizioni, Trento, 1979, pp. 53, 56, 57.

Bibliografia modifica

  • Giovanni Cornolò, Ferrovie Nord Milano in tre secoli, Milano, CRA-FNM, 2006, pp. 94–96.

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