Evening Standard
L'Evening Standard (fino al 2018 London Evening Standard), è un quotidiano locale londinese diffuso gratuitamente nella capitale e pubblicato dal lunedì al venerdì in formato tabloid. Dal 2009 di proprietà dell'imprenditore russo Alexander Lebedev, è il quarto quotidiano britannico per diffusione, dopo il Sun, il Daily Mail e il Daily Mirror[2]. Dal 2017 è diretto da George Osborne, ex deputato conservatore e Cancelliere dello scacchiere con David Cameron.
Evening Standard | |
---|---|
![]() | |
Stato | ![]() |
Lingua | inglese |
Periodicità | quotidiano |
Genere | stampa locale |
Formato | tabloid |
Fondazione | 21 maggio 1827 |
Sede | Northcliffe House, Derry Street, Kensington, Londra |
Editore | ESI Media (Alexander Lebedev, Evgeny Lebedev (74.1%), Daily Mail and General Trust (24.9%))[1] |
Diffusione cartacea | 897 523 copie (novembre 2017) |
Direttore | George Osborne |
ISSN | 2041-4404 |
Sito web | www.standard.co.uk/ |

StoriaModifica
Lo Standard venne fondato a Londra il 21 maggio del 1827 da Stanley Lees Giffard. Diventato un quotidiano nel 1857, l'Evening Standard (così venne ribattezzato) da quasi due secoli è il quotidiano simbolo dell'area londinese, ed è ormai considerato parte della cultura cittadina. Pur essendo un quotidiano locale, da sempre dà grande spazio alle notizie di carattere nazionale e internazionale, ed è considerato un punto di riferimento per quanto riguarda gli approfondimenti di arte e cultura.
Il quotidiano è andato incontro nel 2009, dopo l'acquisto da parte dell'uomo d'affari russo Alexander Lebedev (proprietario anche dell'Independent e azionista della Novaja Gazeta), ad alcune modifiche che lo hanno rivoluzionato. A partire dal titolo, rinominato London Evening Standard. Il cambiamento più notevole è stato tuttavia il passaggio alla free press, che ha incrementato notevolmente il numero di copie distribuite ma soprattutto lette. A lungo vicino al Partito Laburista e a Tony Blair, in occasione delle elezioni parlamentari del 2010 si è schierato a fianco di David Cameron e del Partito Conservatore.
Nel marzo 2018 il nuovo direttore George Osborne, subentrato da pochi mesi a Sarah Sands, riprogetta il giornale con l'eliminazione del termine "Londra" dal titolo come segnale dell'ambizione del quotidiano di avere una maggiore influenza nazionale e internazionale.[3] La testata è ridisegnata, il giornale introduce "segnalazioni" più colorate per le diverse sezioni come notizie, commenti e affari[3] e gli emoji per le rubriche del tempo.[4]
Nel giugno 2019 l'Evening Standard annuncia tagli di posti di lavoro.[5] Osborne, che ai tempi di Cameron è stato l'uomo forte della "campagna Remain" sconfitta al referendum, si dice convinto che Boris Johnson sia l'unico in grado di ricompattare il partito conservatore spaccato dall'era di Theresa May e dalla Brexit.[6]
DirettoriModifica
- 1827: Stanley Lees Giffard
- 1846: Robert Knox
- 1857: sconosciuto
- 1860: Charles Williams
- 1863: Thomas Hamber
- 1871: WH Mudford
- 1899: Byron Curtis
- 1906: William Woodward
- 1912: James A. Kilpatrick
- 1914: DM Sutherland
- 1916: Arthur Mann
- 1920: D. Phillips
- 1923: E. Raymond Thompson
- 1928: George Gilliat
- 1933: Percy Cudlipp
- 1937: Reginald John Tanner Thompson
- 1938: Frank Owen
- 1942: Michael Foot
- 1943: Sydney Elliott
- 1945: Bert Gunn
- 1952: Percy Elland
- 1959: Charles Wintour
- 1976: Simon Jenkins
- 1978: Charles Wintour
- 1980: Louis Kirby
- 1986: John Leese
- 1991: Paul Dacre
- 1992: Stewart Steven
- 1996: Max Hastings
- 2002: Veronica Wadley
- 2009: Geordie Greig
- 2012: Sarah Sands
- 2017: George Osborne
NoteModifica
- ^ (EN) Stephen Brook, Sweney, Mark, Alexander Lebedev's Evening Standard takeover: Dacre announces sale to staff, in The Guardian, London, 21 gennaio 2009. URL consultato il 21 gennaio 2009.
- ^ (EN) UK national newspaper sales: Relatively strong performances from Sun and Mirror, su pressgazette.co.uk, 8 febbraio 2013.
- ^ a b (EN) Ian Burrell, George Osborne on his Evening Standard revamp and dropping London from its masthead, in The Drum, 12 marzo 2018. URL consultato il 27 marzo 2018.
- ^ (EN) Freddy Mayhew, Evening Standard redesign: Weather ‘poo’ emojis, no more ‘London’ in masthead and pink business pages, in PressGazette.co.uk, 12 marzo 2018. URL consultato il 27 marzo 2018.
- ^ https://www.pressgazette.co.uk/evening-standard-theatre-reviewers-axed-cost-cutting/
- ^ Gabriele Carrer, Ultimo ostacolo tra Boris Johnson e la Brexit, La Verità, 21 giugno 2019, p.15
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su London Evening Standard
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Sito ufficiale, su standard.co.uk.
- Evening Standard (canale), su YouTube.
- (EN) Edizioni di Evening Standard, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Evening Standard, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Evening Standard, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.