Lucia Albani Avogadro

poetessa italiana

««...vi fu la figliuola del Cavalier d’Albano, Collateral vostro generale, maritata qui nel Cavalier Faustino Avogadro, giovane bellissima di corpo, et di gentil sangue, ma bellissima d’animo, et nobilissima, la quale tra l’altre sue molte virtù, si diletta grandemente delle buone lettere Volgari, et Latine, d’Historie et di Poesia. Et io presi più piacere de’ suoi dolci, et accorti ragionamenti, che d’altra cosa degna d’esser gratissima, che io vedessi, e udissi in si belle nozze»»

Lucia Albani Avogadro (Bergamo, 1534Brescia, 1568) è stata una poetessa italiana.

G. B. Moroni: Lucia Albani Avogadro

Biografia modifica

Nata Lucia Albani a Bergamo verso il 1530, aveva quattro fratelli e due sorelle, ed era figlia di Giovanni Gerolamo Albani - giureconsulto e futuro cardinale - e di Laura Longhi, a sua volta nipote di Abbondio Longhi che fu segretario di Bartolomeo Colleoni.

Lucia sposò Faustino Avogadro, esponente della nobiltà di Brescia, all'età di sedici anni, firmando l'atto di dotale nel castello di Urgnano di proprietà paterna l'11 settembre 1550, e essendo tra i due un consanguineo di terzo grado fu concessa dispensa da Roma.[1] La giovane si spostò poi nella città del marito: versata nelle lettere, fece parte della bresciana «Accademia degli Occulti» e scrisse delle Rime che furono pubblicate a Venezia nel 1553[2].

Subì la drammatica faida della sua famiglia con quella dei Brembati, sfociata poi nell'omicidio di Achille Brembati nel 1563 nella chiesa di santa Maria Maggiore in Bergamo, che portò all'arresto dei fratelli e del padre, e all'esilio del marito a Ferrara, considerato parte del complotto. La giovane seguì il marito nell'esilio ma questi morì improvvisamente nel 1564 cadendo ubriaco da un balcone[3]. Fece ritorno a Brescia, dopo aver traslato il corpo del marito e vi morì di tisi, come la madre, nel 1568[4].

I suoi sonetti furono apprezzati anche dal Girolamo Ruscelli che ne pubblicò due sonetti nel suo Rime di diversi eccellenti autori bresciani.

Il Moroni la ritrasse nel famoso dipinto Dama in rosso, conservato alla National Gallery londinese.

Opere modifica

  • Rime di diversi eccellenti Autori Bresciani raccolte, e mandate in luce da Girolamo Ruscelli, tra le quali vi sono le Rime di Veronica Gambara, e di Pietro Barignano ridotte alla vera sincerità loro, Venezia, Pietrasanta, 1553 e 1554, in 8°.

Note modifica

  1. ^ Alessandro Gavazzi, Ricercando sulla rocca di Urgnano, Associazione PromoUrgano, 1996.
  2. ^ Lucia Albani Avogadro, su servizi.ct2.it, Società Storica Lombarda. URL consultato il 22 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2017).
  3. ^ Elena Cominelli, Le stanze segrete (PDF), Fondazione civiltà Bresciana, 2008, p. 296. URL consultato il 23 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).
    «...la morte accidentale del marito Faustino avvenuta a Ferrara nel 1563, cadendo ubriaco e ‘zigalino‘ da un balcone»
  4. ^ Elena Cominelli, Le stanze segrete (PDF), Fondazione civiltà Bresciana, 2008, p. 297. URL consultato il 23 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2017).
    «La giovane vedova fece traslare il corpo del consorte a Brescia, e lì essa stessa risiedette fino alla morte, avvenuta quattro anni più tardi, forse per tisi, la stessa malattia di cui morì la madre.»

Bibliografia modifica

  • Elisa Plebani Faga, Lucia Albani, poetessa bergamasca del Cinquecento, in «Atti dell'Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo», LVI, A. A. 1993-1994, Bergamo, Edizioni dell'Ateneo 1995, pp. 97-118
  • Elena Cominelli, Il canzoniere di Lucia Albani Avogadro, in «La scrittura femminile a Brescia tra il Quattrocento e l'Ottocento», I, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2001 ISBN 88-86670-39-7, pp. 367-382
  • Monica Bianco, Lucia Albani Avogadro, in «Mille anni di letteratura bresciana», a cura di P. Gibellini e L. A. Biglione di Viarigi, I, Brescia, Associazione Amici di Lino Poisa onlus, 2004, pp. 183-84

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