Lucio Ampelio

scrittore romano

Lucio Ampelio (in latino Lucius Ampelius; fine III secolo? – ...) è stato uno scrittore romano.

Biografia modifica

Lucio Ampelio fu probabilmente un maestro di scuola romano vissuto, come si evince dallo stile della sua opera, nel III secolo o nel IV secolo. Ebbe rapporti con l'aristocrazia, come si potrebbe dedurre dal proemio dell'unica opera di lui pervenutaci, nel quale scrive al giovane nobile Macrino[1]: «Volenti tibi omnia nosse scripsi hunc librum memorialem, ut noris, quid sit mundus, quid elementa, quid orbis terrarum ferat, vel quid genus humanum peregerit»[2].

L'intento appare quello di Eutropio, ossia istruire un uomo (sicuramente di lignaggio elevato, ma non romano occidentale) sui rudimenti della storia universale in breve tempo[3], sicché, data la consonanza di intenti, si potrebbe pensare che Ampelio ed Eutropio fossero grosso modo contemporanei.

Il Liber Memorialis modifica

Ampelio scrisse, appunto, un manualetto, che egli stesso intitola Liber memorialis e che, suddiviso in rubriche, raccoglie notizie di astronomia, geografia, mitologia e storia, dai tempi più antichi al regno dell'imperatore Traiano.

La prima parte del testo comprende una cosmologia elementare, con la descrizione dei quattro elementi e delle cinque zone della Terra; seguono quindi sezioni specificamente dedicate al fuoco e alle stelle, all'aria e ai venti, alla terra e all'acqua[4]. La descrizione dello zodiaco contenuta del secondo capitolo ha come chiara fonte Nigidio[5], a cui, comunque, Ampelio aggiunge cinque costellazioni e sette pianeti[6]. Interessante, inoltre, il capitolo sui venti, che Ampelio correla ai segni zodiacali e di cui spiega il movimento dividendoli in "venti generali" (quelli che spirano generalmente dai quattro punti cardinali) e "venti particolari" (quelli legati a particolari occasioni o posti)[7].

Seguendo, invece, Cratete di Mallo, Ampelio divide il mondo in quattro parti, dividendo poi uno dei quarti nei continenti di Asia, Europa e Libia e descrivendo di ciascuno di tali continenti i rilievi, i fiumi e le isole[8]. Tra l'altro, nel capitolo VIII è contenuto un riferimento (l'unico nella letteratura antica) alle famose sculture di Pergamo, scoperte nel 1871:

(LA)

«Pergamo ara marmorea magna alta pedes quadraginta cum maximis sculpturis; continet autem gigantomachiam.»

(IT)

«A Pergamo c'è un grande altare di marmo, alto 40 piedi, con imponenti sculture e la rappresentazione della gigantomachia

Dal cap. X in poi, Ampelio si dedica all'ultima parte di questo corso breve di cultura generale[9], presentando gli imperia, a partire da quelli divini (X), per poi passare ad Assiri, Medi e Persiani (XI-XIII), ai sovrani di Sparta (XIV), a sovrani e politici ateniesi (XV), ai re macedoni (XVI), ai condottieri romani da Romolo ad Augusto (XVII-XVIII) - con una sorta di "appendice" sui grandi senatori (XIX) e martiri ed uomini illustri repubblicani (XX-XXIV). I capp. XXV-XXVII sono dedicati a rivolte e guerre civili, mentre i capp. XXVIII-XXXIX sono dedicati ai nemici di Roma. Dal cap. XL al cap. XLVII si parla di storia tardorepubblicana ed imperiale, per poi terminare, nei capp. XLVIII-L, con le istituzioni romane, trattate, come del resto tutta l'ultima, ampia sezione, in modo assai sommario.

Data la povertà delle informazioni e lo stile elementare, non meraviglierà che solo in tarda età moderna fu pubblicata la editio princeps del Liber memorialis di Ampelio, vale a dire nel 1638 dal Salmasius (Claude de Saumaise).

Note modifica

  1. ^ G. Wissowa, Ampelius 1, in "Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft", vol. I/2, 1894, col. 1880.
  2. ^ Liber memorialis, Prefazione: "per te che lo desideravi ho scritto questo libro di memorie, affinché tu conosca cosa sia il mondo, quali sono gli elementi, cosa produca il mondo, o cosa abbia fatto il genere umano".
  3. ^ Non a caso l'edizione critica di M. P. Arnaud-Lindet (Paris 1993) intitola l'opera Aide-Mémoire ossia "aiuto per la memoria".
  4. ^ Capp. I-V.
  5. ^ Cfr. A. Swoboda, P. Nigidii Figuli operum reliquiae, Vindobonae 1889, pp. 39 ss.
  6. ^ Di fonte alessandrina: cfr. H. v. Rohden, De mundi miraculis quaestiones selectae, Bonn 1875, pp. 3-29.
  7. ^ Ampelio, V: «Venti fiunt ex aeris motu et inclinatione».
  8. ^ Capp. VI-VIII.
  9. ^ La parte storica proviene principalmente da Cornelio Nepote, De excellentibus ducibus: E. Wolfflin, De Lucii Ampelii libro Memoriali, Gottingen 1854, pp. 32 ss.

Bibliografia modifica

  • G. Wissowa, Ampelius 1, in "Paulys Realencyclopädie der classischen Altertumswissenschaft", vol. I/2, 1894, coll. 1880-1881.
  • Lucius Ampelius, Liber memorialis (a cura di N. Terzaghi), Torino 1947.
  • Vincenza Colonna, Sul cap. 9 del Liber Memorialis di Lucio Ampelio, in «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari», n. 15 (1972), pp. 67–104.
  • Lucii Ampelii Liber Memorialis, cur. E. Carlucci, Leipzig 1976.

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